Prendete due professionisti dei Beni Culturali che decidono di fare, dopo il percorso universitario, un corso come organizzatori di eventi culturali ed elaborano in quella sede un progetto che si propone di essere originale sui luoghi di Antonello. Prendete una Notte della Cultura tematica che risveglia nel 2014, almeno per una notte, l’interesse verso un genio del Rinascimento “locale”, dopo il quasi oblio seguito alle mostre del ’53 e dell’81. Prendete un artista come Antonello ammaliante nella tecnica, nella resa dei dipinti, nei ritratti penetranti che scandagliano l’anima e la lasciano emergere, nelle Madonne con l’Annunciata dell’Abatellis che forse può considerarsi nella sua perfezione e nella sua efficacia la nuova icona del Rinascimento italiano, nei Cristi che lasciano scoperte le ferite dell’espressività in un palpabile spasimo, il segno ieratico e gravido di tanta pittura italiana del Salvator Mundi, i paesaggi feriti da un sole che sovrasta ed illumina ogni cosa, un crescendo di cromie concettuali ed emotive.
Queste le premesse ed i fili essenziali della nascita di “Percorrere Antonello” progetto complesso e caleidoscopico che da qualche mese propone in città una serie di iniziative culturali. Afferma la storica dell’arte Daniela Vinci, una delle ideatrici insieme a Giuseppe Finocchio di Percorrere Antonello: “ Era un progetto nel cassetto dal 2007, che finalmente da Febbraio di quest’anno sta prendendo forma, abbiamo continuato spinti dall’entusiasmo dei partecipanti che hanno apprezzato il fatto di vedere Antonello come la chiave di lettura nella riscoperta di luoghi più o meno noti della nostra Messina”
Percorrere Antonello è un’idea plurima, un concetto che unisce volontà, competenze specifiche, amore incondizionato per l’arte, lontano dalla classica retorica di “A Messina non c’è niente”… “Quanto era bella Messina prima”. Percorrere Antonello è un progetto che nasce da una radice urbana, che prova a fornire nuovi spunti, appigli di lettura della città di oggi e lo fa tentando sempre di veicolare, con la linfa imprescindibile della passione, un certo approfondimento e correttezza dei contenuti. È uno spunto identitario, un percorso d’autore per riaprire i margini di un rapporto importante tra la città di oggi vista con gli occhi di un genio della città di ieri che oggi è noto ovunque, dà lustro e riempie le più importanti collezioni del mondo.
Percorrere Antonello propone storie verosimili, si avvale di una imprescindibile filologia di fondo che scandaglia la storia degli studi, il mistero della vita e delle tecniche, la brillantezza delle trovate per trasformarsi in storia da raccontare e camminare. È una fetta di quella volontà, di quel tentativo, faticoso talvolta, di fare dei giacimenti culturali del nostro paese la vera leva per una nuova elaborazione di idee, progettualità per il futuro, aspetti di imprenditorialità giovanile in campo cultuale, fattori di sviluppo ed aggregazione. È un processo laboratoriale continuo e condiviso, una messa in rete di risorse umane, è un’esperienza che nasce da un rapporto di fiducia totale e profonda. Gli ideatori di Percorrere Antonello si avvalgono anche della collaborazione con il Cts ed il progetto può attualmente contare su un Brand, una pagina Fb e su un sito internet http://percorrereantonello.it/ in una crescita progressiva che si spera lo possa trasformare sempre di più in un prodotto completo, moderno, originale ed innovativo. Antonello come travolgente vettore di scoperta esportabile, dallo Stretto alla Laguna, dall’Italia all’Europa ed al mondo intero. Percorrere Antonello vuole innescare un processo vivace, dibattuto, di riscoperta della propria identità, messinesità, di fette di paesaggio che fanno la nostra fortuna agli occhi del mondo, una tracciabilità dentro il filone complesso della storia. Aggiunge ancora la Vinci, a proposito dei progetti futuri: una delle ideatrici del progetto Percorrere Antonello: “Dopo la pausa estiva Percorrere Antonello ha ripreso le sue attività ripartendo dal Museo Regionale di Messina con una visita dedicata ad Antonello ed ai suoi seguaci. Ora speriamo che il nostro progetto approdi presto nelle scuole e che tramite laboratori didattico-pratici possa coinvolgere anche i più piccini. Prossimamente vorremmo proporre nuove tappe in provincia e non solo”
Parleremmo per ore di Antonello, come se l’arte non ci stancasse mai, sull’onda di emozioni a tinte forti, davanti all’ovale dell’Annunciata ed al suo gesto perentorio, un continuo e stimolante gioco di specchi e di richiami tra il pennello dell’artista e la città della quale lui stesso faceva orgogliosamente parte firmandosi Messaneus o Messanensis, con gli interni “integrati” di cultura orientale ed arabeggiante e la dirompente sinuosità cuspidata dell’architettura gotico- sicula quando il Mediterraneo, seppur nei prevedibili contrasti, riusciva nel senso più alto della cultura a contaminarsi, ad integrarsi luminosamente e vicendevolmente, in un processo di scambio arricchente, specificità annodate dentro un ponte culturale che ci sembra l’unico possibile.
Giuseppe Finocchio