La notizia shock arriva dall’India: otto donne sono morte lunedì 10 novembre dopo aver subito un’operazione che le rendesse sterili. Altre 64 invece sono ancora ricoverate nei vari ospedali. Vittime tutte di una sterilizzazione di massa avvenuta in un villaggio vicino a Raipur. In India però questo genere di operazioni, che fa parte di una campagna di pianificazione familiare (vengono i brividi solo a parlarne), sembra essere una routine consolidata. In base alle notizie che giungono dai quotidiani indiani, le donne sarebbero state operate regolarmente da un chirurgo e dalla sua equipe, e non sembra esserci stato reato di negligenza.
Mi verrebbe da dire che in fondo tutto il mondo è paese sotto questo punto di vista. La gente muore, nessun colpevole. Tornando all’India, che alcuni sostengono diverrà il Paese più popoloso del mondo, la pratica della sterilizzazione avviene frequentemente. Tutto in maniera legale. Se rientra nella legalità che uno Stato corrompa uomini e donne regalando automobili e altri beni di consumo in cambio di rinunciare alla loro fertilità. Fece scalpore il caso di un ragazzo, Shyam Lal, che a sedici anni era andato in ospedale per farsi curare una banale influenza e poi, senza il suo consenso, era stato reso sterile. Se ve lo steste chiedendo la notizia non risale al periodo nazista ma al 2012.
La popolazione indiana, soprattutto quella analfabeta e/o indigente viene spesso minacciata dalle autorità. Di conseguenza uomini e donne sono costretti a cedere all’operazione pur di non vedersi tolti dei benefici che lo Stato concede loro. In media sono più le donne che si offrono per l’operazione di sterilizzazione. Un uomo sterile è poco virile. Ma se gli offri un porto d’armi potrebbe anche accettare. Ebbene sì, è accaduto anche questo. Infine, perché quando si tocca il fondo si può ancora raschiare, in India sono state prodotte pubblicità che esaltano l’infertilità. E mi raccomando, noi occidentali difronte a tanta brutalità evitiamo di storcere il naso, perché in base ad una inchiesta partita dalla Gran Bretagna, pare che il Paese oltre La Manica abbia stanziato circa 200 milioni di euro all’India per attuare un programma di sterilizzazione.
E magari il prossimo spot dirà: “In India più automobili e meno figli”. E noi ci crediamo.