13 centri attivi in tutta Italia, grazie alla collaborazione tra Caritas Diocesane, Ferrovie dello Stato ed Enel Cuore. A Messina la realtà dell’Help Center continua a seminare del bene ad un anno dalla sua creazione ed oggi all’aspetto assistenziale aggiunge anche quello del superamento del concetto di “senza tetto” come soggetto incapace di tessere dinamiche relazionali solide e di responsabilità davanti alla società: questo lo spirito della Festa organizzata dai volontari della Caritas diocesana di Messina – Domenica 12 maggio 2013.
Prima edizione della festa dei senza fissa dimora a Messina. Ad organizzarla l’Help Center, centro diurno di assistenza ed accoglienza messo in piedi dalla Caritas diocesana e dall’Associazione e cooperativa sociale “Santa Maria della Strada”, struttura realizzata all’intero della Stazione ferroviaria di Messina nei locali messi a disposizioni da RFI e che ha compiuto il suo primo giro di boa proprio lo scorso 27 gennaio, con numeri consistenti per una realtà che, nella sola città dello Stretto, consta di centinaia di homeless e stranieri senza alcun luogo di riparo e che da 12 mesi hanno un posto sicuro di riferimento.
“ON THE ROAD”, è il nome dell’iniziativa che si svolgerà per l’intero pomeriggio, dalle 16 alle 22, di domenica 12 maggio. Un programma intenso che prevede la mostra pittorica “I colori della strada”, l’esposizione di sculture e installazioni, mostre fotografiche, il reading di Annibale Pavone (tre brani del Don Chisciotte) accompagnato alla chitarra dal maestro Nicola Oteri, il coro dell’Ufficio Migrantes con le sue “musiche dal mondo”, recital di poesie, video e scenette dei laboratori artistici ed espressivi fatti in comunità, il gruppo musicale “Voci per Cristo”, l’esibizione canora dei partecipanti al laboratorio dell’Help Center, e, appunto, alle 21 il rinfresco.
Un’iniziativa interamente affidata agli ospiti del centro. Una assunzione di responsabilità vera e propria. Doppiamente seria, perché per un verso le manifestazioni – pittura, danza, fotografia, scultura, canto, poesia, teatro – si svolgono in pubblica piazza, nel Giardino degli Ulivi di fronte alla Stazione Centrale, e chiamano a raccolta la cittadinanza e, per altro verso, mettono insieme artisti di strada e “artisti non di strada”. Solo il coordinamento pratico è rimasto nelle mani dei volontari dell’Help Center, nulla delle scelte è stato demandato ad altri che non fossero i diretti protagonisti.
La situazione dei senza fissa dimora nella Città dello Stretto rappresenta uno spaccato sociale di emergenza di cui farsi carico. La città non ha dimenticati fatti di cronaca di assideramento e di morte a seguito dell’ennesima notte passata all’aperto.
E’ proprio il contesto relazionale che la Caritas ha voluto recuperare a chi una famiglia o una casa non ce l’ha più. I numeri del centro parlano chiaro. Duecentodiciotto gli utenti censiti nei primi dodici mesi di attività: 132 gli stranieri e 86 gli italiani, in maggioranza gli uomini (128) rispetto alle donne (90). “Ed è in costante aumento – spiegava la psicologa Francesca Giorgianni, responsabile di struttura, lo scorso 27 gennaio – la presenza dei cosiddetti nuovi poveri, cittadini da soli o intere famiglie che si rivolgono a noi perché non hanno più modo di far fronte alle necessità quotidiane”.
Momenti di fraternità e di festa nel vero senso della parola che non vogliono sottacere le diverse storie personali di chi con dignità ha avuto il coraggio di chiedere finalmente aiuto, vincendo il pregiudizio e l’orgoglio di una vita che sembrava non aver funzionato e che nel momento di maggiore necessità ha coinciso con l’insuccesso esistenziale e la paura di ripartire perché ormai soli, invisibili agli occhi dei tanti, troppi.
Invece, proprio nelle manifestazioni artistiche e di condivisione pensate dagli operatori e dai volontari dell’Help Center che si prova a vincere l’emarginazione e l’abbandono, gli improvvisati giacigli e la tentazione di abbracciare forme di sopravvivenza che svelano – da lì a poco – la duplice sconfitta per l’individuo e la stessa società: quella di un corpo che non si riconosce più come tale e quella dei ben pensanti che difficilmente si soffermano ai margini delle grandi vie commerciali per provare anche solo a chiedersi del destino di questi fratelli.
E’ proprio nella stessa occasione, alla presenza dell’Arcivescovo S.E. Mons. Calogero La Piana, sarà inaugurato nei locali del centro diurno uno studio medico specialistico. Prenderà dunque il via anche questo nuovo servizio dedicato ai senzatetto, dopo l’apertura dell’ambulatorio per i poveri che i Padri Rogazionisti dell’Istituto Cristo Re hanno creato con l’Associazione Medici Cattolici e che è stato avviato il 1° marzo di quest’anno, grazie anche all’aiuto dell’associazione “Terra di Gesù” gruppo di medici che presteranno il proprio servizio in ausilio alla struttura diocesana.