“ Pari un picciriddu” ha esclamato emozionato Giuseppe Ammendolia membro dell’equipaggio guidato dal comandante Cacciola guardando il video che lo ritraeva in prima fila al porto di Messina durante l’operazione di salvataggio di un grosso esemplare adulto di tartaruga del tipo “Caretta Caretta” avvenuto martedì 09 Settembre tra le 14.30 e le 15.00. L’animale visibilmente sofferente galleggiava in uno specchio d’acqua piuttosto sporco nei pressi del Terminal galleggiante del molo Luigi Rizzo e mostrava evidenti difficoltà natatorie con scarsa reattività ed attività motoria anche se ogni tanto sollevava la testa. L’operazione di recupero ha visto impegnati l’equipaggio guidato dal comandante Cacciola, la Capitaneria di Porto immediatamente allertata, ed una motovedetta della Guardia Costiera giunta per il delicato recupero dell’animale. La Caretta Caretta, che aveva ingerito un amo da pesca, è stata sollevata e messa sulla piattaforma, scongiurando ad esempio il pericolo per l’animale di finire in mezzo alle eliche delle navi in manovra, e trasportata immediatamente per prestarle i primi soccorsi necessari; successivamente verrà probabilmente consegnata al Centro regionale recupero fauna selvatica e tartarughe marine di Comiso, che è il centro regionale specializzato per la cura ed il successivo reinserimento delle testuggini nel loro habitat naturale.
Tutte le operazioni sono state seguite con grande apprensione e partecipazione dagli utenti che aspettavano di imbarcarsi e da alcuni curiosi; il recupero dell’animale è stato accompagnato da un applauso liberatorio. Questo episodio a lieto fine ripropone la situazione delle tartarughe marine, in particolare la specie “Caretta Caretta” che è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e, nelle acque territoriali italiane, è ormai al limite dell’estinzione.
Questi animali spesso presentano lesioni, ferite e patologie di vario genere legate ad interazioni con fattori antropici o naturali. Tra i problemi più rilevanti per la Caretta Caretta le attività di pesca con spadare e palangari, il traffico nautico e l’inquinamento da detriti umani che provoca l’ingestione ad esempio di buste di plastica. L’equipaggio racconta di trovarsi spesso coinvolto nel recupero di animali come tartarughe ma anche gabbiani e rapaci che sono vittime di qualche disavventura per mare, ed è un piacere potersi rendere utili per la loro salvezza.
Auguriamo alla nostra Caretta Caretta una pronta e completa guarigione e tante altre serene nuotate negli spazi del nostro mare.