Le voci, le discussioni, le accuse tra gli Enti responsabili dell’accoglienza per i migranti che il giorno di Santo Stefano sono sbarcati al porto di Messina non si placano. La Prefettura e la Protezione Civile Regionale hanno detto la loro, accusando in modo diretto e senza sconti l’Amministrazione Comunale di Messina per assenza ingiustificata. Sbarcati dalla nave da guerra Etna sul molo di Messina, a piedi scalzi e sotto la pioggia battente, i circa 900 migranti sono stati accolti solo dalla tenda bianca della Croce Rossa Italiana che aveva più una funzione sanitaria che di pronta accoglienza. Passato il momento di gioia per la nascita natalizia del piccolo Testimony Salvatore e sistemati alla meno peggio i migranti nei vari luoghi di loro destinazione Regionale è arrivato il momento delle responsabilità e delle accuse.
Per tutti un solo colpevole, Renato Accorinti, il Sindaco di Messina. Tutti a dargli contro, a personalizzare le critiche a estremizzare i toni. Gli improperi che rimbalzano nelle cronache e nei commenti cittadini vanno dalle accuse d’inettitudine politica amministrativa a quelle dall’aver perso quegli ideali d’accoglienza verso il prossimo che avevano sempre caratterizzato il suo animo da pacifista. Accecati dalla rabbia di non risolvere i problemi del vivere quotidiano, stanchi di vedere le cose che non vanno bene, sembra che l’intera città si sia svegliata con un solo capo espiatore, Renato Accorinti.
Ma al molo di Messina il giorno di Santo Stefano vi era anche un’altra persona, Clelia Marano. “Al molo c’ero anch’io, non ho resistito. Ero nascosta dietro alla gabbiola, mi hanno visto tutti, anche se volevo rimanere in incognito”.
Clelia Marano, l’ex esperta del Sindaco, dimissionaria dall’incarico per le incomprensioni che hanno visto in gioco gli interessi superiori dei minori non accompagnati e le poche risposte che l’amministrazione Comunale riusciva a dare. La stessa che per l’amministrazione comunale di Messina aveva seguito e coordinato i precedenti 18 sbarchi di cui Messina è stata fatta oggetto da parte del Ministero dell’Interno. Oggi Clelia è in un limbo, dimissionaria da una parte e senza risposte dall’altra parte, con un Renato Accorinti che sulla vicenda non ha più voluto dire niente.
Ma Clelia è Clelia e quando oggi ha visto che l’unico responsabile dei fatti accaduti il giorno di Santo Stefano è stato considerato il Sindaco di Messina, il suo Renato, non ha resistito e in sua difesa ha rilasciato queste dichiarazioni.
Conosco le procedure, la Prefettura o chiama un tavolo tecnico o manda la comunicazione. Quindi loro il 25 hanno mandato una comunicazione dicendo: visto che ne stanno arrivando 800, per favore aiutaci e collaborate, portate due tende della protezione civile. Quando c’eravamo io e Filippo Cucinotta le tende c’erano sempre state durante gli sbarchi. Ieri chi è aveva la competenza per l’amministrazione? Ci deve essere qualcuno, a una domanda di questo tipo non ti possono dire che non c’era nessuno, ci doveva essere qualcuno che coordinava.
Io, l’unica cosa che voglio dire è che un sindaco non deve essere presente allo sbarco. Io devo dire la verità, non funziona così, funziona diversamente. Se al Comune arriva la comunicazione della Prefettura di una richiesta di collaborazione, gli Assessori competenti o il Capo di Gabinetto devono avvertire la protezione civile comunale. Perché il Sindaco può anche non essere in città.
Non è colpa del Sindaco, assolutamente. Io devo essere onesta, Renato Accorinti è sempre venuto agli sbarchi. Su 18 sbarchi che io ho fatto, anche per soli 5 minuti, Renato è passato, e in quelle rare volte che non si è fatto vedere era perché si trovava fuori Messina. Quando era presente, Filippo (l’ex Assessore alla Protezione Civile Filippo Cucinotta) lo chiamava e lui veniva subito. E devo aggiungere che quando c’era Filippo Cucinotta tempo un’ora arrivava tutto, tutto. Filippo metteva in moto una macchina perfetta.
La responsabilità per legge è del Sindaco ma se il Sindaco è impossibilitato a Messina c’è un Vicesindaco e un Capo di Gabinetto. Quando giorno 25 è arrivata la comunicazione immediatamente il Capo di Gabinetto o il Vicesindaco dovevano chiamare la Protezione Civile e dire andate a vedere quello che sta succedendo, con il dirigente. Dov’era il Dirigente della Protezione Civile? Che c’entra il Sindaco, che cosa c’entra il Sindaco…
Cosa c’entra il Sindaco e anche se ne viene a conoscenza, cosa deve fare… Andare lui a montare le tende? Renato, invece, dovrebbe mettere in discussione le persone che collaborano con lui, perché davanti a un fatto di questo genere dovrebbe chiamare il suo Staff e dire. Da oggi andate tutti a casa, io prendo persone diverse.
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Anche nelle altre occasioni dove vi erano il ragazzi del movimento (Il movimento di Cmdb che ha portato Renato Accorinti alla Sindacatura di Messina), ero sempre io a rompere le scatole e a chiamare tutti e bisogna dire che quando si è trattato di vesti, latte, procurare quel minimo di conforto, erano queste persone che da fuori durante gli sbarchi andavano a comprare calze, scarpe, maglioni, biscotti e tutto a spese loro perché non abbiamo mai usato soldi pubblici. Ma se nessuno li avverte…
In conclusione e dopo le dichiarazioni rilasciate da Clelia Marano è indubbio che qualche responsabilità la macchina amministrativa debba assumersela e non mi riferisco solo ai Dirigenti o ai Capi dell’amministrazione, il mio pensiero è rivolto soprattutto a quel personale comunale che il giorno di Natale era in reperibilità, perché è veramente inconcepibile che un Fax della Prefettura e una richiesta della Protezione Civile Regionale siano rimasti senza risposta. E se si fosse trattato di un terremoto?
Pietro Giunta