“Mi complimento con voi non solo perché avete letto il libro ma con i vostri lavori avete dimostrato di averne capito l’essenza”. Con queste parole il giornalista di Presa Diretta Riccardo Iacona ha salutato gli studenti messinesi del Liceo classico Giuseppe La Farina e del Liceo artistico Ernesto Basile che in occasione dell’incontro con l’autore,promosso dalla libreria Bonanzinga, hanno allestito presso il cinema Apollo una mostra di quadri che ha raccontato con immagini simbolo la violenza sulle donne in tutte le sue sfaccettature. “Il libro Se questi sono gli uomini è un libro denuncia – ha detto Iacona- che racconta la strage silenziosa del femminicidio. L’ho scritto perché volevo offrire una visione differente rispetto a quella offerta dai giornali che descrivevano questi omicidi facendo emergere la dimensione amorosa e dando spazio alle prime dichiarazioni. Ho ricostruito quindi le costanti di queste storie prendendo taccuino e telecamera. Ho visto così che tutte le vicende che arrivano dai marciapiedi insanguinati d’Italia erano legate dalla parola libertà. Queste donne sono state uccise perché si sono ribellate”.
Dall’uscita del libro alla messa in onda dell’omonima puntata anche la coscienza è notevolmente cambiata. Segno che il giornalismo è in grado di influenzare l’agenda politica che spesso si dimostra sorda alle problematiche della nazione:”Oggi si sente il bisogno di parlare di violenza di genere-continua Iacona- e si è andati oltre il mero racconto cronachistico. Ometterla dai piani programmatici è considerato politicamente scorretto”. All’incontro erano presenti anche rappresentanti del Cedav di Messina che hanno fornito agli studenti non solo notizie sul loro operato ma anche uno spaccato delle storie che quotidianamente da ben venticinque anni si ritrovano a fronteggiare. Infatti, ancora oggi molte donne non riescono a denunciare perché in mancanza di risorse economiche non hanno la possibilità di abbandonare il compagno e per questo è necessario trovare le risorse per supportare i centri antiviolenza.
Gli studenti poi hanno animato l’incontro chiedendo all’autore di chiarire alcuni aspetti del libro e non solo. Interessante il ritratto fornito sui mezzi di comunicazione di massa e i social network che oggi rappresentano un modo per amplificare i fenomeni di molestia. Spesse volte infatti le cronache ci hanno consegnato i casi di adolescenti che hanno posto fine alla loro vita perché un ex ha messo sulla pubblica piazza video con lo scopo di umiliarla. Assai più critico invece l’autore di Presa Diretta è stato nei confronti dell’immagine della donna che viene trasmessa dai media, fin da piccoli infatti si è assorbiti in una cultura maschilista dove anche un semplice cartello pubblicitario ,che tappezza tute le città d’Italia, veicola il messaggio che il corpo della donna è violabile mentre quello dell’uomo no. Per questo motivo tutta la tradizione culturale dovrebbe essere rivoltata dando importanza alla donna che è assente nei ruoli apicali: “C’è un elemento di controllo maschile della politica. –ha tuonato lo scrittore- Io credo nella forza e nell’intelligenza delle donne che sono il sale della terra. Uno dei motivi della nostra crisi è queste risorse straordinarie non sono utilizzate. Negli altri paesi è facile vedere un presidente del consiglio donna, qui in Italia fatichi a trovare una donna anche come direttore di telegiornale ed è sicuramente un elemento gravissimo”.
In conclusione all evento Daniela Bonanzinga, ha rimarcato l’importanza dell’educazione e del ruolo della famiglia: “E’necessario al di là delle grandi rivoluzioni affrontare quelle del quotidiano all’interno delle famiglie: “Voi figli – e lo dico soprattutto alle ragazze -se sentite che i vostri genitori fanno delle discriminazioni nei confronti dei fratelli maschi avete una grande arma della discussione e del non condizionamento. I genitori d’altro canto hanno un ruolo da protagonista perché quando un figlio diventa sciovinista- maschilista hanno il compito di fargli capire che le cose non stanno in questa maniera. La rivoluzione è scardinare il luogo comune secondo cui le donne hanno un ruolo minoritario. Se ognuno non svolge con un grande onestà intellettuale il suo ruolo non arriveremo da nessuna parte”.