“Scenanuda”, la rassegna teatrale di nuova drammaturgia e musica tenutasi a Patti per tre anni consecutivi, lascerà la città per trasferirsi a Barcellona Pozzo di Gotto. A dichiararlo è stato il suo regista, Michelangelo Zanghì, con una nota amara su Facebook.
Nonostante il successo in termini di abbonamenti e spettatori, Zanghì comunica con amarezza la fine dell’avventura nel Teatro Comunale di Patti “Beniamino Joppolo”. Due almeno le motivazioni: il bisogno di nuovi stimoli, ma soprattutto “non avere avuto vita facile in questi tre anni”.
Sembra, infatti, che il cartellone di spettacoli di “Scenanuda” sia stato spesso osteggiato da chi, probabilmente, ritiene che due rassegne in un solo teatro non possano esistere. Per l’attore e regista teatrale già particolarmente noto, nonostante la giovane età, non è stato facile prendere la decisione di lasciare la città di Patti.
Dopo aver studiato nel nord-est d’Italia, è tornato nel meridione sperando di poter investire il proprio sapere in Sicilia, la terra in cui è nato e cresciuto. Con riconosciuta professionalità, ha costruito una rassegna a costi veramente ridotti grazie anche all’apporto dello staff composto da Chiara Pollicita (direttrice artistico-musicale), Franco Zanghì (gestore in nome e per conto del Comune della struttura), Marta Tracea e Maria Melita (amministratrici), Domenico Genovese e Nico Ferraro (fotografi di scena), e Nicola Paragona (responsabile di audio e luci). “Scenanuda”, con tutti i suoi nomi, artisti di ambito nazionale e internazionale (Tino Caspanello, Spiro Scimone, Francesco Sframeli, Paride Acacia, Roberto Bonaventura,Gianluca Cesale) e con le giovani promesse del Teatro Italiano che devono essere valorizzate in quanto eccellenze del nostro terriorio (Francesco Natoli, Simone Corso, Chiara Pollicita, Savi Manna, Federica Amatuccio, Oriana Civile, Ciccio Piras) “è costata al gruppo circa 5.000 € l’anno, una cifra irrisoria non paragonabile affatto ai 114mila euro spesi per l’altra rassegna più “ufficiale” che si è tenuta nello stesso teatro”.
Innegabile che la nuova drammaturgia e il teatro “off”, proposto con Scenanuda, abbia avuto successo, tanto da dimostrare che la sfida nella città pattese è stata vinta (con “Vina fausa” si è arrivati anche al sold out). Nonostante ciò, alla luce delle difficoltà e degli ostracismi di cui lamenta, Zanghì ha deciso di spostare la sua rassegna a Barcellona Pozzo di Gotto. Ascoltato da noi, il regista tiene a precisare che la scelta di Barcellona Pozzo di Gotto “non è un ripiego, o una ripicca, rispetto al trattamento ricevuto a Patti”. Barcellona, per il giovane artista, è indubbiamente un territorio culturalmente molto florido, con capacità di cogliere e accogliere anche una tipologia di teatro che si rivolge normalmente a un pubblico non particolarmente ampio.
Inoltre, la scelta non è di certo una punizione nei confronti del pubblico pattese che ha sempre risposto positivamente agli spettacoli proposti (nove ogni anno)”. Il luogo scelto da Zanghì è il teatro all’interno dei locali dell’IPAB in via Regina Margherita, con una capienza di centocinquanta posti. “Suor Marilena – dichiara Zanghì – ha accolto la mia proposta con grande entusiasmo e grande disponibilità. Siamo pronti a partire con grinta con la nostra campagna abbonamenti e con l’hashtag #scenanuda”.