Scilabra, informare per formare

Quando Nelli Scilabra entrò a far parte della Giunta Crocetta il 30 Novembre 2012, voluta fortemente dal Senatore Giuseppe Lumia, creò scompiglio e malcontento. “La sua giovane età fece storcere più di un naso e poco importa che la Scilabra rappresentava proprio la generazione perduta dimenticata nei parcheggi delle Università del sud o anche quei ragazzi che al posto di emigrare hanno deciso di lottare con passione. (il Fattoquotidiano).

Il compito affidatole da Crocetta era proprio quello di rivoluzionare il sistema dei Corsi professionali in Sicilia e dobbiamo riconoscere che è stata un’occasione perduta, sia perché in quasi due anni nulla è cambiato di un sistema incancrenito che ha visto il suo apice deflagrare in questi giorni e di cui ancora un epilogo certo e definitivo è lontano e sia perché solo di ieri è la notizia che abbia esonerato Maria Cristina Risoli, una dipendente della Price Waterhouse, la quale da un rapporto investigativo risulterebbe essere la spia che girava le informazioni al gruppo Genovese.

Si è dovuto aspettare il rapporto della polizia giudiziaria, pubblicato su Repubblica, per vedere l’Assessore Nelli Scilabra in azione e capire come “le notizie aggiornate circa gli orientamenti del nuovo management del dipartimento, soprattutto sugli stanziamenti da destinare agli avvisi della formazione filtravano” dalla Regione Siciliana a Salvatore Lamacchia, braccio destro di Genovese e arrestato mercoledì.

Arrivata a Messina insieme al Presidente della Regione Rosario Crocetta in occasione della firma della convenzione sulla riqualificazione della Via don Blasco, che ha dato il via libera all’appalto di 27 Milioni di euro ed ha visto allo stesso tavolo oltre al Presidente della Regione e l’Assessore Regionale Nino Bartolotta, il Deus Machina di tutto l’accordo, oltre al Sindaco Renato Accorinti ed i Presidenti dell’Autorità Portuale e delle Ferrovie dello Stato, la Scilabra ha preso parte a Messina Erasmus+: Gioventù in Azione-. Un seminario di due giorni di carattere interregionale che ha visto il salone delle bandiere affollato da oltre 200 giovani partecipanti provenienti dal tutto il Sud Italia ed ai quali sono state presentate le modalità con le quali approcciarsi, partecipare e accedere al programma Europeo.

E mentre il Presidente Crocetta non ha perso l’occasione per stigmatizzare un sistema e una politica che sottrae ai giovani le risorse per il futuro e l’esempio portato, quello di un lavoratore precario (Lavoratore ASU) che prendeva un sussidio di 500 euro al mese pur avendo un reddito annuo di cinquecentomila euro, ha fatto da pendant alle ultime vicende sui corsi di formazione in Sicilia. L’inchiesta si allargherà anche alle altre città delle Sicilia, continua Crocetta , in merito alle vicende che ha visto coinvolto l’On. Francantonio Genovese nei confronti del quale, “pur non avendo niente di personale”, ove avessi la possibilità di votare concederei l’autorizzazione a procedere all’arresto. Il massaggio è stato forte e chiaro e l’idea, almeno a parole, è quella di una politica del cambiamento che veda nei giovani una risorsa.  

Per questo motivo di cambiamento abbiamo voluto affrontare un discorso diverso sulla formazione con l’Assessore Regionale Nelli Scilabra e piuttosto che guardare al passato abbiamo proferito una prospettiva diversa. Eppure se ancora aleggiavano gli echi della vicenda giudiziaria dei corsi di formazione d’oro, il tenore della discussione sulla formazione è stato improntato ad un futuro di speranza e possibilità

“ La formazione è lo strumento più importante che hanno i giovani, la pubblica amministrazione e la politica per incidere sui tassi di disoccupazione giovanili che hanno raggiunto cifre preoccupanti, il problema è che fino ad oggi non è stata utilizzata per questo scopo ma è stata utilizzata per fare clientelismo e arricchire alcuni potenti”.

Al di là del passato può essere prevista una formazione atta a formare e a prevedere un’inclusione nel territorio?

“E’ quello che stiamo facendo con il progetto Faro, un progetto che fa emergere quali sono le richieste del mondo del lavoro. Ed abbiamo avviato la riforma riunendo allo stesso tavolo non solo gli enti di formazione ma anche la scuola e le associazioni di categoria con l’intenzione d’avviare per il prossimo anno dei bandi per la formazione che siano assolutamente coerenti con quelle che sono le richieste del mondo del lavoro.”

Si è tenuto conto della diversità ambientale in cui si trovano le varie entità territoriali della Sicilia ?

“Assolutamente, il progetto Faro ha posto l’accento sulle esigenze diverse dei territori ed infatti i corsi di formazione che faremo partire saranno corsi di formazione specializzati per ogni settore e provincia, dall’agricoltura alla pesca, dalle foreste al manifatturiero ecc.”

Vi è un recupero della tradizione nella predisposizione dei progetti di formazione ?

E’ quello che stiamo facendo con i corsi del CIAPI ( Il Centro Interaziendale d’Addestramento Professionale Integrato è un Ente strumentale della Regione Siciliana finalizzato alla valorizzazione delle risorse umane ed alla creazione di opportunità lavorative). Corsi che nascono proprio in funzione delle richieste di determinate aziende e che in molti casi alla fine del corso assumeranno i ragazzi.

Questo recupero delle culture tradizionali, come l’allevamento dei bachi da seta, ha una concreta possibilità d’applicazione ?

Certo, la nostra idea è proprio quella di recuperare gli antichi mestieri e creare una sinergia, come nel caso dei bachi da seta, con le aziende che operano in questo settore in un ottica d’occupazione. Come dicevo è importante in questo senso il progetto Faro che è fondato sull’agricoltura, sui tessuti e su tutti quei corsi che tentano di recuperare gli antichi mestieri

Quali sono i problemi che principalmente le vengono esposti dai ragazzi ?

Ovviamente il problema principale è quello dell’occupazione e la nostra generazione difficilmente vedrà l’applicazione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato come hanno visto i nostri genitori. Il Piano giovani è appunto una risposta che la Regione tenta di dare a questa generazione, al suo interno sono previsti dei fondi per avviare Aziende e quindi start up innovative e d’impresa oppure start up di studi professionali, o fondi per i tirocini. L’esigenza dei giovani è lavorare ed quello che stiamo provando a fare.

Molto spesso i corsi di formazione sono una forma di parcheggio intellettuale per i giovani che oggi dopo lo scandalo si trovano ed essere esclusi. Cosa possiamo dire loro ?

Piuttosto che parcheggiati è emerso che molti di questi giovani erano degli “allievi di professione” per quei famosi 4 euro che prendevano al giorno per seguire i corsi. L’idea è quella di creare una formazione di qualità che sia uno strumento per ridurre la disoccupazione giovanile, tutto il resto deve essere assolutamente eliminato.

Pietro Giunta