Arrivata alla sua terza edizione, l’iniziativa che ogni anno vede protagoniste le Condotte italiane impegnate in tutta Italia nella campagna di sensibilizzazione ecosostenibile, quest’anno si occuperà proprio di sprechi.
Dopo essersi concentrati su agricoltura di prossimità e cambiamenti climatici, la terza edizione del Slow Food Day ,che si celebra in 300 città con mercati, degustazioni, incontri con i produttori e laboratori educativi, punta i riflettori su un tema che ci tocca da vicino: gli sprechi. Spreco di cibo, ma non solo: si parlerà di acqua, salute, risorse e beni comuni.
“Lo spreco di cibo – spiegano gli organizzatori – è una delle contraddizioni della nostra epoca. Segnale evidente di un sistema alimentare che funziona per distribuire cibo e creare profitto, lo spreco deve farci riflettere sulle nostre abitudini alimentari, specialmente in un periodo economicamente critico come quello attuale”.
“Gli sprechi alimentari portano con sé rilevanti impatti negativi sia dal punto di vista ambientale che sociale”, ricorda Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia. “Pensiamo ad esempio alla quantità di acqua o energia necessarie durante il ciclo di vita globale del cibo, dalla semina al consumo”.
Dal punto di vista etico e sociale, sono sempre più evidenti gli squilibri tra i popoli che soffrono per la fame e la malnutrizione e quelli in cui il problema dell’obesità e dello spreco alimentare sono sempre più presenti. “L’impatto e l’importanza dei nostri comportamenti quotidiani saranno alcuni dei temi affrontati durante il prossimo Slow Food Day, celebrato il 25 maggio e dedicato proprio alla riduzione degli sprechi”. Come ricorda infatti lo studio della “Fao Global Food Losses and Food Waste. Extent, Causes and Prevention”, pubblicato nel 2011, la quantità di cibo gettato dai Paesi industrializzati raggiunge i 222 milioni di tonnellate, pari alla produzione alimentare disponibile nell’Africa Sub sahariana, che è di 230 milioni.
Quindi che si può fare? “Sono molte le iniziative nate in questi ultimi anni sia nel Nord che nel Sud del mondo, dalle organizzazioni che forniscono aiuti alimentari, alle cooperative che agiscono nel settore agricolo, ai gruppi di acquisto solidale”, spiega ancora Burdese. Il progetto italiano più conosciuto è Last Minute Market, spin-off dell’Università di Bologna, a cui si affiancano ormai molte realtà, come la Società del Pane Quotidiano, nata a Milano e che fornisce generi di prima necessità alle famiglie meno abbienti. “Tuttavia la soluzione non può essere solo nel recupero dei generi alimentari che altrimenti andrebbero nella spazzatura: dobbiamo puntare a ridurre lo spreco alle origini, favorendo sistemi alimentari che vanno in questa direzione”.
A Messina l’appuntamento è a Forte Petrazza. In mattinata i protagonisti saranno gli studenti che hanno partecipato al concorso Unesco “Cucina senza rifiuti” sulla lotta allo spreco del cibo.“Gli studenti espongono i loro lavori, mentre al pomeriggio presentiamo il GAS (Gruppo Acquisto Solidale) Ecogastronomia, che coinvolge i produttori dei Presìdi e delle Comunità siciliane”, racconta Saro Gugliotta, Fiduciario di Messina. In programma anche uno scambio di attività con gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ospiti a Messina per uno stage.
Ecogastronomia è il gruppo d’acquisto solidale lanciato dalla Fondazione di Comunità di Messina in collaborazione con Slow Food Valdemone. A breve partirà la fase di sperimentazione delle attività del Gas, con una cinquantina di famiglie coinvolte ed una serie di produttori del territorio le cui produzioni raccontano storie di inclusione sociale, legalità, impegno di lotta alle mafie e sostenibilità e giustizia.
A seguire si svolgeranno Laboratori del Gusto dedicati ad alcuni Presìdi Slow Food della provincia di Messina e in serata, in collaborazione con il ristorante del Forte Petrazza gestito dalla cooperativa COM.POST, sarà organizzata una degustazione sul tema della lotta allo spreco del cibo, con due ricchi buffet, una bouvet con vini locali ed una degustazione finale di dolci messinesi. Completano il programma i Giochi interattivi multimediali a cura della libreria Colosi e, nella notte, a cura del gruppo di astrofili messinesi “Giulio Verne”, una lezione di orientamento nel cielo ad occhio nudo, con una navigazione fra le principali costellazioni. Si potranno inoltre effettuare osservazioni al telescopio di oggetti celesti. Durante la presentazione del GAS EcoGAStronomia, gli interventi di Gaetano Giunta (segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina), Mimma Lucchesi (Arpa Sicilia ST Messina) e Francesco Cancellieri (portavoce della Consulta Azione Ambientale di Messina).
Va ricordato che Slow Food opera per promuovere l’interesse legato al cibo come portatore di piacere, cultura, tradizioni, identità, e uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e delle tradizioni locali.
Il motto di Slow Food, infatti, è buono, pulito e giusto. Tre aggettivi che definiscono in modo elementare le caratteristiche che deve avere il cibo. Buono relativamente al senso di piacere derivante dalle qualità organolettiche di un alimento, ma anche alla complessa sfera di sentimenti, ricordi e implicazioni identitarie derivanti dal valore affettivo del cibo; pulito ovvero prodotto nel rispetto degli ecosistemi e dell’ambiente; giusto, che vuol dire conforme ai concetti di giustizia sociale negli ambienti di produzione e di commercializzazione.