Soggetti maltrattanti e Progetto NO MORE

 

Nasce A Messina un progetto rivolto a rieducare quei soggetti definiti “maltrattanti”, rei di violenze in famiglia. Nell’intervista video la responsabile, dott. C. Restuccia ci illustra chiaramente le grandi potenzialità sociali del progetto.

Si intende agire come indicato dall’articolo 165 comma 5 c.p. in
materia di sospensione condizionale della pena subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di
recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di
soggetti condannati per i reati previsti e puniti dagli artt. 572, 609 bis, 609 ter, 609 quater, 609 quinquies,
609 octies, 612 bis, 582 e 583 c.p. (nelle ipotesi aggravate ex art. 576 comma 1, n. 2, 5, 5.1. e 577 comma 1
n. 1 e comma 2 c.p.).

Lo scopo principale dell’intervento rivolto agli autori è quello di promuovere un cambiamento culturale e la
diffusione di modelli di comportamento nelle relazioni tra uomini e donne improntati al rispetto dei diritti
fondamentali e della libertà e autodeterminazione femminile nonché a promuovere e favorire
l’interruzione della violenza e la sicurezza della donna e dei minori.
Il programma persegue tre principali obiettivi:
· l’interruzione della violenza;
· l’assunzione della responsabilità del comportamento violento;
· l’acquisizione di una consapevolezza di genere basata sul rispetto dei ruoli;
Tuttavia, l’opportunità di coinvolgere gli autori di violenza in programmi per il loro recupero, non deve essere
intesa come alternativa alla condanna, sia giudiziaria che etica, ma come misura aggiuntiva per prevenire
futura violenza.