La nostra è una società profondamente corrotta, non solo in termini economici ma anche e soprattutto etici.
In natura non son date scelte etiche (o morali, per i credenti). In natura vale l’obbiettivo della continuazione della specie descritto da Darwin e successivamente sintetizzato da Herbert come, appunto, la sopravvivenza del più adatto (alla continuazione della specie).
Ora, personaggi come Berlusconi e Renzi (e prima del sindaco fiorentino i tanti Veltroni, D’Alema, Violante, Finocchiaro e non ultimo Letta nipote di un famigerato zio, eccetera, eccetera), sono allo stesso tempo il prodotto e i produttori del disastro onnicomprensivo da cui, rebus sic stantibus, questo Paese stenterà, ma tanto!, a sollevarsi. Costoro, per il principio della continuazione della specie, continueranno a riprodursi e a riprodurre le condizioni per la continuità di un sistema che produce e induce le più mortifere delle corruzioni: potere per il potere, per il danaro, per il privilegio, per la sopraffazione, per la disinformazione sistematica, per l’affossamento della scuola e dell’università (il cui obbiettivo è ormai informare, male, e non formare), per una strenua lotta alla cultura. Perché la cultura alimenta lo spirito critico e agita pensieri che conducono alla presa di coscienza, di sé, del cittadino, dei propri diritti. Perché il pensiero è rivoluzionario.
Sarà anche un portato dell’età, ma io la vedo veramente nera: quale futuro può mai attendere un popolo a cui non sono state lesinate le occasioni di distrazione (dalle notti bianche alle isole dei famosi, dai quiz alle veline) proprio perché non sviluppassero e non esercitassero lo spirito critico che solo la cultura latu sensu può dare?
Già Mussolini allevava ascari e costruiva autostrade in Abissinia, ma non costruiva scuole. E Marx scrive nel Capitale (vol.3) che “il [peggior, ndr] capitalismo sperpera vite umane, cioè lavoratori viventi, e non solo carne e sangue ma anche nervi e cervelli. Infatti è solo attraverso lo spreco nello sviluppo dell’individuo che il [peggior, ndr] capitalismo conserva lo sviluppo dell’umanità nell’epoca storica immediatamente precedente la nuova presa di coscienza dell’organizzazione della società”.
A proposito dell’ennesima riverginazione del caimano, pregiudicato per gravissimi reati di elevato allarme sociale, da parte di un ragazzotto ambizioso e giocoso (che vedrei meglio nelle vesti di animatore di un villaggio vacanze), io temo che i due (e coloro che stan loro attorno) oltre che corrotti e corruttori siano anche stupidi. Sempre più si impone una definizione non scolastica dell’intelligenza.