Mili Marina progetta la riconversione dei terreni sottratti alla mafia; si costituiscono comitati civici, si da mandato a un architetto per la progettazione del riuso delle aree confiscate, sembrerebbe insomma che una grande coscienza civica si sia impadronita degli abitanti di Mili marina.
Ma tutto naufraga di fronte alla consueta, squallida realtà quotidiana.
I terreni liberati dal “padrone mafioso”, tornati in mano al cittadino ordinario diventano, come quest’ultimo, emblema della sporcizia mentale che attanaglia la nostra città e così la meravigliosa spiaggia di Mili viene distratta da enormi cumuli di spazzatura dove è immancabile la presenza di quintali di eternit sbriciolata, trasformando persino la breve sosta di un improvvisato nostalgico camperista in una vacanza vista inferno.
Ancora una volta ci tocca prendere coscienza che, la cittadinanza è un gregge privo di coscienza, atto solo a seguire istinti di bruttezza e auto distruzione