Tratta esseri umani, la messinese Restuccia in Nigeria per formare la polizia

Concetta Restuccia
responsabile dell’Area Immigrazione e Tratta dell’Associazione Penelope a Benin
city per la formazione della polizia nigeriana. La sua intervista al rientro.

“La costruzione di
reti locali e transnazionali è di fondamentale importanza nella lotta per i
diritti”. E’ una sorta di legge non scritta per Concetta Restuccia,
messinese, responsabile dell’Area Immigrazione e Tratta dell’Associazione
Penelope che da oltre vent’anni si occupa di persone in situazione di povertà
estrema, vittime di fenomeni di sfruttamento, violenza ed esclusione sociale.

Dopo la settimana trascorsa a Salvador de Bahia lo scorso dicembre per contrastare il fenomeno della violenza di genere ( di cui ci aveva raccontato in questa intervista)  la Dott.ssa Restuccia è volata a Benin City, capitale dello stato di Edo, dove dal 07 all’11 ottobre ha lavorato ad un programma di formazione a beneficio della polizia nigeriana volto al rafforzamento del contrasto e della prevenzione del traffico di migranti e della tratta di esseri umani.

Chiamata proprio
“in considerazione della sua peculiare e significativa esperienza
professionale”, ha fatto parte di un team notevole costituito da esponenti
delle principali organizzazioni internazionali del settore della cooperazione
di Polizia, INTERPOL –UNODC e del settore della tutela dei diritti dei migranti
nonché esperti delle competenti articolazioni della Polizia di Stato e della
Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.

Le attività di
formazione hanno visto tra gli uditori 30 funzionali dell’ETAHT – (Edo State
Task Force Social protection in countering trafficking of human beings) che
hanno ascoltato i diversi esperti sulle buone pratiche già utilizzate in Italia
per contrastare lo smuggling e la tratta di esseri umani.

L’abbiamo incontrata al
suo rientro a Messina per raccogliere la sua testimonianza di questa settimana d’immersione
nella realtà Nigeriana.