E’ Antonio Le Donne, il nuovo Segretario Generale del Comune di Messina.
Dopo ventun anni è stato richiamato nella sua città natale dal Sindaco, Renato Accorinti. “Io farò di tutto per dare una mano, non tanto e non soltanto all’Amministrazione, ma anche al Consiglio Comunale e a tutta la Città di Messina”, ha esordito in occasione del suo insediamento, dove con sicurezza, preparazione e competenza ha affrontato il fuoco di fila a cui lo hanno sottoposto i numerosi giornalisti presenti.
Già al centro di polemiche e discussioni, determinate dalla decisone dell’Amministrazione di affidargli il doppio ruolo, il compenso e le rispettive competenze di Segretario Generale e Direttore Generale o City Manager dell’Ente, Le Donne non ha eclissato o eluso le domande. E pur prendendo atto del comune pensare che vedeva la decisone del doppio incarico quantomeno discutibile, se rapportata alla circostanza che da 10 anni a questa parte il Comune di Messina con i suoi Segretari succedutesi nel tempo ha fatto “benissimo” a meno di un City Manager, le risposte ci sono sembrate altrettanto precise e puntuali.
“Per i Comuni sino a 100 mila abitanti non è possibile nominare il Direttore Generale, pertanto esiste solo la figura del Segretario Generale. Per i restanti Comuni con abitanti superiori a 100 mila questa figura può essere nominata. Esistono allora solo tre modelli possibili o quella che prevede d’affidare l’organizzazione dell’Ente al Segretario, quella che prevede la doppia figura di Segretario e Direttore Generale e la terza figura che si è scelta a Messina. Cioè quella di compendiare nella stessa persona la doppia funzione. E questo perché per legge il Segretario sovraintende e coordina l’azione dei Dirigenti, tuttavia nei Comuni più grandi si applica il Testo Unico degli Enti locali che precisa che i Dirigenti rispondono nell’esercizio delle loro funzioni al Direttore Generale”
“Questo significa che nei comuni dove è possibile si può avere (solo 46 in tutta Italia e tra cui vi è Messina) la doppia figura funzionale per dare un ruolo forte al Segretario e consentirgli di dispiegare appieno al sua azione organizzativa e la sua attitudine manageriale . In questo senso tutto gli studi, sotto il profilo organizzativo, dicono che una funzione bicefala funziona meno bene.” ci sono dei momenti in cui l’organizzazione richiede una clausola di salvaguardia, cioè qualcuno che alla fine decida per dare certezza all’azione …amministrativa.
In altri termini, per Le Donne, la funzione di Direttore Generale serve ad organizzare la macchina amministrativa e rafforzare la figura del Segretario dell’Ente. Eppure se si può avere l’ipotesi di un Segretario Generale che abbia anche le funzioni di Direttore Generale senza doppio incarico e stipendio maggiorato non è la stessa cosa, come non è la stessa cosa se le due funzioni sono radicate in due soggetti diversi.
Facciamo qualche esempio partendo dal caso delle funzioni separate in due soggetti diversi. In questo cosa i dirigenti si troverebbero a non sapere a chi rispondere e cioè rispondono al Segretario che li coordina o al Direttore a cui devono rispondere nell’esercizio delle loro funzioni ? Ma quello che rende il lapalissiano il discorso di Le Donne è il primo caso. Ed infatti se il Segretario non ha anche le funzioni di Direttore Generale o le ha senza il rafforzamento del Testo Unico degli Enti Locali i dirigenti si troverebbero di fatto e formalmente senza un datore di lavoro.
Ed è proprio quello che è successo nel Comune di Messina per 10 anni dove i dirigenti, nella loro veste di dipendenti pubblici e con tanto di sindacato di categoria, quando andavano a trattare con la delegazione trattante del loro Datore di Lavoro ( I rappresentanti legali del Comune ) si trovavano di fronte i loro stessi colleghi Dirigenti coordinati dal Segretario Generale che, non avendo il rafforzamento del T.U.E.L e cioè non le funzioni ma la formale nomina di Direttore Generale dell’Ente, non poteva chiedere conto e ragione del loro operato.
L’esempio portato non è un ipotesi di scuola ma fa parte della cronaca di oggi, perché i molti colleghi presenti all’insediamento di Le Donne, attenti e preparati, hanno subito colto l’occasione per domandare, chiedere ed interrogare sulla responsabilità dei Dirigenti, a fronte della situazione di predissesto in cui si trova l’Ente; sulla famosa delibera da 1.800.000,00 euro inerente gli incentivi dei Dirigenti bloccata dal Commissario Luigi Croce, peraltro frutto degli accordi sindacali di cui sopra e sulla possibilità di licenziare i Dirigenti, portando a mo’ d’esempio il malfunzionamento Dipartimento Tributi che ci vede agli ultimi posti nella classifica nazionale della raccolta delle tassazioni con un misero 0,67%.
La discussione si è fatta animata ed accesa soprattutto perché era presente il Vicesegretario Generale e attuale Dirigente, Dott. Giovanni Bruno, che in difesa della categoria è dovuto intervenire diverse volte.
Non ci rimane, per dovere di cronaca, che chiudere con le parole del Vicesindaco, Guido Signorino: “abbiamo fatto un buon investimento”
Pietro Giunta
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