Il registro delle Unioni Civili non è un provvedimento fortunato e anche nella preposta Commissione Consiliare del Comune di Messina le cose non sembrano essere diverse dal resto del Paese. E se all’Italia ci ha pensato l’Unione Europea, con una sanzione esemplare per i ritardi con il quale non ci si è allineati alla legislazione Europea a Messina, pur senza sanzioni, ci ha pensato la Consigliera Comunale di CMdB Ivana Risitano a mettere il dito sulla piaga.
“Evidentemente sarebbe il caso che alcuni partiti ( UDC e DR ) avessero il coraggio di tirare fuori le loro posizioni critiche smettendola di appigliarsi a cavilli formali, perché il merito della questione la conosciamo tutti ed è ora di venire allo scoperto”.
L’attacco frontale e politico di Ivana Risitano è senza appello e non ammette repliche. Mario Rizzo, capogruppo dell’UDC, ed Elvira Amata di DR sono stati accusati di fare ostruzionismo in commissione consiliare per impedire che la proposta di istituire il registro delle unioni civili potesse approdare finalmente in Consiglio Comunale e Messina potesse dare un segno di civiltà.
E mentre l’Europa ci sanzione per il nostro bigottismo Nazionale in materia di Unioni Civili, alcuni consiglieri comunali preferiscono allungare il “brodo” piuttosto che rischiare di essere accusati di essere omofobici per le loro pur legittime idee. Tutto questo pur sapendo che si tratta di un atto simbolico e -che è compito delle Istituzioni garantire alle persone i diritti civili e sociali senza discriminazioni di sorta anche nei confronti di coloro che affidano i propri progetti di vita a forme di convivenza come le unioni civili o unioni di fatto diverse dalla famiglia attualmente riconosciuta, considerato che il riconoscimento di tali situazioni di fatto non modifica né altera l’istituto della famiglia fondata sul matrimonio.- (comunicato ufficiale della Giunta di Renato Accorinti).
Il travagliato iter della proposta è una storia nota. Pronta per essere approvata in Consiglio Comunale circa un anno fa, dopo ore di attesa e un dibattito lunghissimo, un errore formale di battitura nel testo ha impedito l’approvazione. L’Iter amministrativo è dovuto quindi ripartire dell’inizio, passare di nuovo dalle 6 circoscrizioni cittadine e riapprodare nuovamente in commissione consiliare dove invece di “trattarla ed esitarla per il Consiglio Comunale UDC e DR hanno chiesto di lasciarla ancora in commissione perché loro dovevano ancora approfondire l’argomento”.
“Eppure tutti, continua la Risitano, abbiamo fatto notare che sembrava una motivazione più legata ad una forma di ostruzionismo che altro, anche perché la delibera la conosciamo bene ed il dibattito sulla stessa era già avvenuto essendo rimasta uguale a quella che era approdata già una prima volta in consiglio. L’unica differenza rispetto alla precedente proposta è nel titolo”
“La cosa strana è che nelle dichiarazioni di voto (dove i Consiglieri preannunciano quale sarà il loro voto) erano tutti favorevoli tranne due consiglieri, Mario Rizzo, che come capogruppo dell’UDC non poteva votare e per questo la sua volontà sarebbe stata assunta ed espressa dal Consigliere Franco Mondello ed Elvira Amata. All’ultimo minuto l’Amata chiama due colleghe consigliere- e non so neanche se abbiano capito cosa votavano- e di colpo si è ribaltata la votazione rispetto alle dichiarazioni di voto, rimandandosi la discussione di un’altra settimana”.
“Non cade il mondo, conclude la consigliera, se la delibera si ritratta in commissione anche la settimana prossima, ma forse sarebbe il caso che anche in commissione consiliare ci si assumesse le proprie responsabilità di fronte ai cittadini di Messina. Anche per prendere una posizione chiara, la gente chiede che Messina diventi civile e che si dia questo segno simbolico”.
Pietro Giunta