Ventisei anni fa in uno studio, quello di Anna Maria Garufi, nasce come associazione di volontariato la Le.L.A.T. Proprio lì mise a punto un programma per tossicodipendenti lavoratori. Da allora le cose sono cambiate, dal 1997 si trova in una struttura su due piani di ben 440 mq. Ci lavorano dei veri professionisti per offrire un trattamento di eccellenza. Purtroppo a causa degli atti di vandalismo e dei tagli alla sanità l’associazione è in gravi difficoltà economiche e per questo ha organizzato una partita di beneficienza tra la Nazionale di Calcio Attori, vecchie glorie del Messina e la squadra di giornalisti. Si terrà il 9 aprile allo Stadio San Filippo alle ore 15. Abbiamo intervistato proprio Anna Maria Garufi, presidente dell’associazione, con la quale abbiamo parlato della partita, della Le.L.A.T. e non solo.
Come mai la Le.L.A.T sta attraversando un periodo di difficoltà?
La Lelat sta attraversando un momento di grosse difficoltà economiche, sia per gli atti vandalici di cui è stata oggetto, sia perché avendo una comunità molto professionalizzata, con psicologi, psicoterapeuti, terapeuti familiari, i costi di gestione sono più alti di altre comunità. Ma questa professionalità e diversità della nostra comunità non ci viene riconosciuta dall’alto. Veniamo pagati come tutti.
Il 9 aprile ha organizzato una partita per raccogliere fondi per la Le.L.A.T. Ce ne può parlare?
Da noi è venuto Giuseppe Zeno [attore italiano n.d.r] che era a Messina a girare “La Lupa” . Aveva sentito parlare della nostra comunità e mi aveva detto che la voleva venire a visitare. È venuto, ha visto un po’ come lavoriamo, la struttura, tutti i danni che abbiamo ricevuto alla serra, ai pulmini. Dopo due giorni mi ha chiamato da Roma per dirmi che aveva parlato con la sua squadra, la Nazionale di Calcio Attori e che avevano deciso di venire giù a Messina a darci economicamente una mano con una partita. E da quel momento ci siamo messi in moto. Soltanto che, anche se non si prendono niente, dobbiamo provvedere a viaggio, vitto, alloggio e soprattutto all’assicurazione che è molto cara. Per cui stiamo cercando degli sponsor per anticipare le spese che avremo inizialmente.
Vuole fare un appello attraverso il nostro giornale per trovare sponsor?
Sì, io vorrei fare un appello proprio perché qualcuno che potrebbe essere interessato dia una mano. D’altro canto Messina è una città che non mi esprime molta solidarietà, ma è la città che raccoglie più fondi per Telethon. La beneficienza va bene ma bisogna anche guardare dentro casa .
Quale sarà la squadra avversaria ?
Come squadra avversaria stanno venendo delle vecchie glorie del Messina che giocheranno insieme ai nostri ragazzi. Questa è una cosa che mi ha molto commossa. Il primo ad aderire è stato Cecere , poi Bonocore. Sta facendo di tutto per venire anche Schillaci.
La spending review ha tolto fondi ad associazioni come la Le.L.A.T. Cosa ne pensa?
Che c’è gente che sta diventando sempre più ricca e gente che sta diventando sempre più povera. Non è una questione di Le.L.A.T. ma di tutte le categorie svantaggiate, tra cui si può inserire anche il volontariato che non è supportato in nessun modo. Io credo che quello che è salute, scuola, casa e cibo, che sono i bisogni primari, dovrebbero essere garantiti a tutti. Invece quando tagli sulla sanità è chiaro che tagli sulla povera gente perché chi ha denaro va e si prenota a pagamento nelle cliniche.
Le liste di attesa per il numero verde sono infinite e quindi chi può va a fare le visite a pagamento, altrimenti si deve aspettare anche per i problemi più gravi.
È difficilissimo riuscire ad avere quello che la sanità ci fa pagare con le tasse. Perché noi rispetto alla salute paghiamo. Il livello delle tasse per i pensionati statali si aggira attorno al 50% . Più di metà della mia pensione va allo Stato che dovrebbe garantirmi i servizi.
Questo vale anche per le imprese e non solo che devono pagare tantissimo di tasse e non riescono ad arrivare a fine mese.
Infatti l’Italia non decolla per eccesso di tasse e non sta bene per riduzione di servizi. Paghiamo un’aliquota molto più cara di altri paesi europei, per non parlare dell’America , in cui la sanità è coperta da assicurazioni private. Considerando che pagano poco di tasse fanno bene a pagarsi un fondo privato per la salute,perché almeno ce l’hanno assicurata. Noi paghiamo ma non abbiamo garantito il diritto alla salute.
Noi paghiamo senza avere nessun servizio in cambio o per servizi scadenti. Saremmo più contenti di pagare se in cambio avessimo un servizio .
Io sono favorevolissima al pagamento delle tasse. È giusto che lo Stato prelevi a chi ha reddito una certa aliquota di denaro per poter garantire a tutti una certa dei servizi. Ma noi in Italia abbiamo dei grossi evasori fiscali che non contribuiscono in alcun modo ad aiutare lo Stato e portano i capitali all’estero, quelli medi che sono a reddito fisso che non possono sfuggire e pagano per tutti e la povera gente che non ha i servizi per la quale paghiamo.
E a pagare le conseguenze di tutto questo ci sono anche associazioni come la vostra?
Una struttura come la Le.L.A.T. che vuole garantire un trattamento d’eccellenza e quindi offre dei servizi medio-alti non può mantenersi. Io testardamente non voglio abbassare la qualità del servizio, perché la mia comunità si è sempre attestata come una struttura particolare in questo senso e nè pago le conseguenze. Dobbiamo campare di carità.
Si può sperare che le persone lo capiscano e vi aiutino anche grazie a questa partita.
Speriamo perché anche qui le cifre da pagare sono alte. Nella scorsa partita che abbiamo organizzato con la Nazionale Militari l’albergo ce l’ha pagato l’Azienda Autonoma al Soggiorno e Turismo adesso dovremmo pagarlo noi.
E il Comune di Messina in questo non vi aiuta.
Non riesce a tirar fuori una lira, né ha alberghi di proprietà . Ci siamo rivolti agli alberghi ma non hanno aderito in alcun modo se non con un piccolo sconto.
Noi speriamo che Anna Maria Garufi trovi presto gli aiuti che cerca e ci appelliamo a tutti i messinesi e siciliani,affinchè aiutino la Le.L.A.T. o come sponsor o andando a vedere la partita.