Vegetarismo: una prospettiva di vita sempre piu’ condivisa.

Consideriamo la carne, intesa nel senso generico, come un elemento fondamentale e insostituibile della nostra alimentazione. La tradizione culinaria, soprattutto nel Sud Italia, è ricca di pietanze calde e abbondanti a base di carne, pollo e pesce; pensiamo che sarebbe impossibile rinunciare alle mangiate di pesce o alle storiche ricette che accompagnano i nostri pranzi e le nostre cene specialmente in periodi dell’anno come questo, quando Natale e Capodanno ci fanno stilare preventivamente liste della spesa chilometriche e ci fanno dimenticare per un attimo che il portafoglio potrebbe piangerne. E a proposito di soldi, il sistema economico dei nostri territori non potrebbe pensare di fare a meno degli allevamenti o della pesca, settori che fanno girare il denaro nelle nostre tasche e che sfruttano le risorse locali creando attività vantaggiose per le nostre regioni con un seguito anche altrove. Per non parlare, poi, degli effetti benefici che il cibo di origine animale ci regala ogni volta che ne abbiamo bisogno: i nostri medici sanno come esortarci a mangiare questo o quello per migliorare la nostra salute e renderci immuni da certe patologie.

Niente di nuovo fin qui, è tutto ben radicato nel nostro habitus mentale.
In vista dell’EXPO 2015 il cui tema è proprio l’alimentazione, sembra però essere tornato al centro del dibattito mediale il tema del vegetarismo. Un’editoriale pubblicato quest’estate sul sito della Bbc afferma che continuando a mangiare così tanta carne, entro il 2050 nei nostri piatti finiranno gli insetti, poiché la carne sarà sempre di meno, diventerà un bene di lusso e costerà sempre di più. Corsi e ricorsi storici? Torneremo anche noi a una dieta a base di frutta e verdura come i nostri antenati? Questo non è prevedibile, però certo è che si parla sempre di più di scelte alimentari vegetariane o vegane; e molti personaggi del mainstream hanno cominciato a esporsi in prima persona sfruttando i vecchi e i nuovi media, cercando di sensibilizzare i fans e tutto il popolo intero verso una scelta di vita alternativa a quella che ci viene “imposta” dal sistema e dalla tradizione. Attualmente una delle più attive è Paola Maugeri, speaker, vj, conduttrice e mamma, che ha raccontato la sua storia da vegana in un libro pubblicato questa primavera e che utilizza abbondantemente i social network per esprimere il proprio pensiero. Noi abbiamo chiesto, invece, ad Adela, artista che si diletta tra canto e scrittura, residente a Villa San Giovanni, di parlarci della sua storia e di spiegarci perché essere vegetariani (o meglio ancora vegani) porta solo vantaggi, ti dà una prospettiva diversa delle cose, e non ha niente a che vedere con la salute.

Cosa significa essere vegetariani nel 2012? C’è più apertura mentale rispetto al passato?
Sicuramente sì. Io lo sono stata in tempi non sospetti, precisamente dal 1992 al 1998, quando ancora non se ne parlava e quando essere vegetariani significava essere degli alieni; la gente mi guardava con sospetto e mi dava della pazza. Ed ero diventata vegetariana dopo aver visto un servizio al telegiornale che mostrava cosa succede davvero nei mattatoi, cioè cosa subiscono gli animali. Avevo deciso che non potevo più mangiare animali. In seguito, poiché affetta da una forma grave di anemia ho fatto un passo indietro e ho ricominciato a mangiare carne, anche se il ferro continuava a mancarmi nonostante mangiassi fegato tre volte a settimana. Tutto questo fino al gennaio di quest’anno, quando ho preso piena coscienza del fatto che gli animali sono esseri senzienti e degli esseri viventi come noi. Io non mangio animali principalmente perché non voglio che si uccidano”.

La tua scelta influisce negativamente sulla tua salute?
“Per quanto mi riguarda io soffro di anemia a causa di una malattia rara, e ho registrato il picco di gravità proprio nel periodo in cui mangiavo fegato perché mi dicevano che conteneva ferro, non risolvendo il problema. Continuo ad esserlo e per curarmi prendo integratori. A parte questo problema dell’anemia, le mie analisi sono perfette. Molti non sanno, per esempio, che il cacao contiene una dose di ferro incredibile, maggiore rispetto alle bistecche. Mangiate cioccolata a volontà!

E’ vero che non assumere carne rende immuni da malattie come cancro, diabete, disfunzioni renali e obesità?
Sì, è vero. E a dirlo non sono io che non sono nessuno nel campo medico, ma un ‘certo’ Umberto Veronesi che sicuramente ha una forte voce in capitolo. Lui stesso dice che eliminare la carne dalla propria alimentazione riduce il rischio di ammalarsi di cancro del 30%; io sono convinta anche che la carne sia causa di quelle malattie di cui soffriamo in tarda età come diabete, pressione alta, malattie legate alla circolazione. Eliminare la carne e i prodotti derivati dagli animali migliora sicuramente la salute. I medici mi hanno spiegato, infatti, che consumare derivati come latte e latticini fa aumentare l’acidità del sangue e il corpo utilizza di conseguenza il calcio delle ossa per abbassarla: quindi non è vero che bere latte e mangiare latticini ci aiuta a prevenire l’osteoporosi, anzi!

Secondo l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), l’addio al consumo di carne potrebbe risolvere parecchie problematiche del nostro pianeta. Eliminando gli allevamenti si potrebbero quindi salvaguardare risorse primarie come acqua, aria e terra?
“E’ logico che le emissioni dovute agli allevamenti intensivi intanto danneggiano l’ambiente, in più i terreni utilizzati per coltivare foraggio e altri tipi di nutrimento per animali potrebbero invece essere coltivati per sfamare gran parte della popolazione mondiale. Anzi una direttiva dell’ONU afferma che entro il 2050 dovremmo diventare vegetariani altrimenti rischiamo il collasso, e questo perché un kilo di carne costa veramente all’ambiente. Alla fine è un sistema radicato da millenni, che va cambiato..”
Una volta però si seguiva una dieta principalmente vegetariana perché la carne era un bene di lusso accessibile a pochi..
Sì, ma si era vegetariani per necessità e non per scelta. Dovremmo cominciare a vedere gli animali come degli esseri simili a noi, e dovremmo non fare agli altri ciò che non vorremmo fatto a noi; in questo caso gli ‘altri’ sono gli animali”.

Com’è fare la spesa da vegetariana? Ci impieghi di più? In cucina, invece, ti senti più creativa?
“Purtroppo qui al Sud non abbiamo dei supermercati attrezzati con i reparti appositi per i vegetariani come al Nord o all’estero, e quindi facciamo più fatica. Però d’altra parte siamo avvantaggiati perché guardando alla cucina contadina, quella delle nostre nonne, e alla dieta mediterranea, possiamo trovare ortaggi in molte delle pietanze (peperoni ripieni, parmigiana, ecc.) che con qualche accortezza possono diventare ricette vegetariane; due o tre volte a settimana faccio legumi o zuppe che sono molto buone e nutrienti. E poi io utilizzo molto la soia come sostitutivo della carne e il seitan che è un derivato del glutine e con cui faccio cotolette, arrosti e il resto. Le alternative, quindi, ci sono e da vegetariani si tende soprattutto a variare molto; cosa a cui non siamo abituati”.

Oggi con Internet chiunque può informarsi, chiedere, scegliere e condividere scelte anche sull’alimentazione. Secondo te attraverso la rete e i social network è più facile crearsi e scambiare opinioni a riguardo?
Oggi abbiamo tutti i mezzi per informarci. Se aspettiamo che in tv si parli di tematiche del genere, possiamo attendere all’infinito perché le logiche massmediali sono incentrate sull’interesse economico. Se vogliamo informarci veramente bisogna farlo altrove. Io stessa ho pubblicato spesso sul mio profilo di Facebook le mie opinioni, anche forti, e sono stata criticata pesantemente; sono anche una cantante e del resto potrei continuare a svolgere la mia carriera senza sensibilizzare gli altri. Invece penso che chi ha un seguito o una visibilità debba sensibilizzare la gente, nei limiti ovviamente delle sue capacità e dell’attenzione che riesce a ricevere”.

Il tema del vegetarismo è tornato al centro del dibattito nell’ultimo periodo, grazie, infatti, anche a personaggi famosi che raccontano la propria esperienza.

C’è più interesse reale per la tematica o è solo un momento?
No, non credo sia un momento. E’ importante che i personaggi famosi dichiarino il loro essere vegetariani perché questo induce la gente per lo meno a riflettere; è un dovere morale: chi lo è, deve sensibilizzare gli altri. Sicuramente c’è anche più interesse, sta crescendo il numero di vegetariani nel mondo e non è una moda, è una presa di coscienza lenta ma inevitabile. Un mondo di vegetariani sarebbe un mondo con gente più sensibile perché chi è non è capace di crudeltà verso un animale, non agirà in maniera crudele neanche verso l’uomo. E poi, perché un cane non lo ammazzi e un maiale invece sì? Il maiale se lo cresci è altrettanto sensibile e di compagnia, ti farebbe le coccole come il cane. E’ tutta questione di abitudine”.

Che tipo di motivazione c’è dietro questa scelta?
Fondamentalmente etica. Chi agisce secondo etica è però vegano e non vegetariano, perché dietro anche un uovo o il latte c’è uno sfruttamento terribile dell’animale. Basta pensare alla mucca che viene inseminata artificialmente per produrre latte in continuazione e non solo nel periodo di gravidanza, come tutti i mammiferi; inoltre così facendo si crea una vita destinata al macello”.

Feurbach, filosofo tedesco, diceva: “Siamo ciò che mangiamo”. Ti senti più te stessa grazie a questa scelta?
Sì, sicuramente siamo ciò che mangiamo. La gente che incontro mi chiede spesso come faccio a mantenermi giovane ed io rispondo: ‘Sarà perché non mangio animali?’. Sì, credo nelle parole del filosofo e aggiungo che chi ha due occhi, una bocca e un cuore non va mangiato perché è esattamente come noi”.
Spesso è l’ignoranza a emarginare le prese di posizione di chi vuole cambiare la sua vita anche attraverso piccoli fondamentali aspetti come quello del cibo, e spesso è il non essere disposti ad ascoltare gli altri che favorisce la chiusura mentale. A prescindere dalla condivisione di una scelta o dall’essere d’accordo, aprirsi agli altri e conoscere il loro punto di vista è sicuramente un modo per arricchirsi. Un tema come quello del vegetarismo porta sicuramente alla riflessione su molti aspetti, da quello umano a quello materiale ed economico, e stimola anche a informarsi meglio su ciò che accade intorno a noi mettendo in discussione le convinzioni che ci hanno accompagnato finora. Una mente che chiede, dubita, riflette e che si avvicina maggiormente alla natura, è una mente che vuole una migliore sopravvivenza.