Pensata come una risposta alla “caccia alle streghe” a scapito dei disabili che ha caratterizzato gli ultimi tempi, l’associazione ha lanciato una campagna di sensibilizzazione. Petrangolini: “Basta con gli abusi di potere”. Prevista una raccolta firme, banchetti in centinaia di città e una manifestazione nazionale alla fine di maggio. Sotto accusa anzitutto le procedure sull’invalidità. Arrivano le prime adesioni da associazioni e organizzazioni
“Sono un Vip”. E’ questa la risposta che i “Very Invalid People” danno alla “caccia alle streghe” che da diversi mesi riguarda i cittadini portatori di invalidità e destinatari di misure di sostegno come le pensioni di invalidità. E “Sono un Vip” è la campagna di mobilitazione promossa da Cittadinanzattiva con le sue reti del Tribunale per i diritti del malato e il Coordinamento Nazionale Associazioni Malati Cronici (Cnamc), contro gli abusi di potere nei confronti dei cittadini invalidi, a cui hanno già aderito le principali organizzazioni dei pazienti colpiti da patologia cronica o rara e aderenti al Cnamc, alcune delle principali associazioni di difesa dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Lega Consumatori, Movimento difesa del cittadino, Movimento consumatori, Unione Nazionale Consumatori), e associazioni del mondo della disabilità.
La Campagna si svilupperà attraverso una raccolta di firme online sul sito sonounvip.it, nonché con centinaia di banchetti sull’intero territorio nazionale, e una manifestazione nazionale in programma a Roma per la fine del mese di maggio. “Falsi ‘storpi’, ‘approfittatori’, ‘scrocconi’. Troppe volte abbiamo letto e sentito negli ultimi tempi parole come queste per descrivere i cittadini beneficiari di indennità economiche legate ad uno stato di invalidità, senza fare alcuna differenza tra chi ne ha vera necessità per vivere e chi invece truffa la collettività e lo Stato”, afferma Cittadinanzattiva.
E il segretario generale, Teresa Petrangolini, afferma: “Vogliamo lottare contro gli abusi di potere che ci sono stati segnalati da tutt’Italia. Le nuove procedure previste dall’Inps sono per noi un chiaro esempio di cieca burocrazia, alcune delle stesse sono inoltre chiaramente contrarie a quanto deciso dal nostro Parlamento; stanno avendo effetti deleteri sui diritti dei cittadini, limitandone scorrettamente l’accesso e attuando una politica di contenimento dei costi che invece di fare una efficace lotta agli imbroglioni grava ingiustamente sulla pelle delle persone”. “Non vogliamo difendere gli imbroglioni, che è quello che ci sentiremo dire sicuramente nelle prossime ore – ha aggiunto Petrangolini -, ed è per questo che abbiamo pensato ad un titolo come ‘Very invalid people’. L’obiettivo nostro e delle decine di associazioni che sostengono la campagna è opporci ai disagi derivanti dalle procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili”.
Sulla base di queste procedure infatti, ricorda Cittadinanzattiva, le persone “devono attendere tempi lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici; dopo la visita della Commissione Asl integrata con un medico dell’Inps, sono obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona; sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo; sono richiamati indebitamente a visita; incontrano numerosi ostacoli all’esercizio del diritto di accesso alle indennità”.
“In troppi casi – continua l’associazione -, sulla base delle informazioni in nostro possesso, le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme, in quanto: comprimono i diritti dei cittadini realmente invalidi; riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili; appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale”.
No agli abusi di potere
Appello per la tutela degli invalidi civili
Cittadinanzattiva Messina, sulla base delle segnalazioni raccolte, denuncia lo stato di estremo disagio in cui versano tutti quei cittadini che, del tutto legittimamente, aspirano al riconoscimento delle indennità economiche correlate al riconoscimento delle minorazioni civili. Non è in discussione qui l’impegno delle Istituzioni al fine di limitare ogni assegnazione indebita delle indennità, in una logica di trasparenza e di legalità. Tuttavia, le nuove procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili, contenute nella legge e nelle direttive dell’INPS, stanno provocando gravissimi effetti sulla vita dei soggetti interessati. In particolare, i cittadini:
- devono attendere tempi lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici;
- dopo la visita della Commissione Asl integrata con un medico dell’INPS, sono obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona;
- sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo;
- e, in generale, incontrano numerosi ostacoli all’esercizio del diritto di accesso alle indennità.
In troppi casi, sulla base delle informazioni in nostro possesso, le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme, in quanto:
- comprimono i diritti dei cittadini realmente invalidi;
- riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili;
- appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale.
Infine, Cittadinanzattiva denuncia la restrizione dei requisiti sanitari per la concessione dell’indennità di accompagnamento, attuata dall’INPS nel totale disprezzo delle norme, attraverso la Comunicazione interna del Direttore Generale INPS e le “linee guida operative” del 20 settembre 2010. Questi atti rappresentano un palese abuso di potere, non soltanto perché riduce le garanzie per i cittadini di accedere ai benefici previsti dalla Legge, ma anche perché reintroduce criteri di assegnazione dell’accompagnamento più restrittivi che erano stati già bocciati dal Parlamento nel corso dell’approvazione del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122. In sostanza, viene aggirata una decisione del Parlamento sovrano, scaturita dalle vibrate proteste delle organizzazioni di tutela dei diritti degli invalidi.
Tutto ciò premesso, Cittadinanzattiva Messina chiede:
- che contro il fenomeno delle assegnazioni indebite delle indennità, lo Stato avvii azioni ad hoc anche nei confronti dei propri funzionari che violano le norme e non soltanto attraverso controlli, in molti casi vessatori, nei confronti dei cittadini;
- che sia promossa una rapida e attenta azione di valutazione della gestione INPS 2010-2011 (in particolare del Presidente e del Direttore Generale), relativa alle nuove procedure di riconoscimento delle minorazioni civili, in termini di trasparenza, efficienza ed efficacia del servizio reso ai cittadini;
- che l’INPS nazionale annulli immediatamente la Comunicazione interna del Direttore Generale INPS e le “linee guida operative” del 20 settembre 2010, con riguardo ai criteri di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, ripristinando così le vigenti previsioni di legge. Ciò garantirebbe il rispetto della volontà del Parlamento, il quale si era già espresso sull’argomento (bocciando l’emendamento al Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, poi convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122, che tentava di restringere i criteri per la concessione dell’indennità di accompagnamento);
- che l’INPS Sicilia istituisca presso i propri uffici periferici un tavolo permanente e paritetico di confronto, composto dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla Salute, dalle Organizzazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità, dai rappresentanti dell’Assessorato regionale alla Salute, nonché dai rappresentanti dell’INPS, volto a individuare le misure necessarie per superare le criticità del sistema e a formulare proposte di miglioramento condivise.
- Che l’Assessorato regionale alla Salute si faccia finalmente parte attiva e proponga il recepimento della normativa sui poteri concessori dei benefici di invalidità civile, poteri trasferiti dallo Stato fin dal 1998 ed ancora non recepiti come peraltro denunziato dai Prefetti dell’Isola, e la normativa che regola la concessione dei benefici di invalidità civile agli ammalati di cancro che li chiedono ( legge 80/2006).