Voci contro la mafia a Barcellona Pozzo di Gotto

di Carmen Fasolo

 

 

Si è svolto, nella Piazza delle Ancore di Barcellona Pozzo di Gotto, il flash mob “Voci contro la mafia”, organizzato dal Movimento “Città Aperta”.

 In occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio, ispirandosi alle parole del giudice Paolo Borsellino, la nota associazione barcellonese ha invitato tutta la cittadinanza a leggere brani, testimonianze, riflessioni, sentenze, romanzi, articoli, riguardanti la lotta alla mafia. La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata forte: poco più di centocinquanta persone si sono “strette”, a poco a poco, formando un cerchio a più strati attorno a un solitario microfono. Al gruppo organizzato si sono uniti anche i passanti incuriositi. Le numerose letture da parte di liberi cittadini sono state intervallate da alcune strofe musicali significative.

 Nella lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”, queste le parole del giudice Borsellino adoperate dagli organizzatori per dare ulteriore significato alla scelta di ricordare la strage non con il solito convegno, ma con un incontro informale, quasi improvvisato, come può essere il flash mob.

 La consigliera d’opposizione Raffaella Campo, appartenente a “Città Aperta”, ha commentato a caldo l’indiscutibile riuscita dell’evento: “Abbiamo voluto ricordare Paolo Borsellino con un flash mob, perché ci è sembrato un modo nuovo per ricordare la strage di via D’Amelio. Abbiamo invitato tutti cittadini a riflettere sulla lotta alla mafia attraverso qualche lettura. È vero, l’evento è diverso dal solito, ma siamo contenti della riuscita, della numerosissima partecipazione anche da parte di giovani e di persone che si sono fermati sul momento”.

Alla nostra esplicita domanda sull’assenza di esponenti del Consiglio Comunale (a eccezione di Antonio Mamì) e della Giunta, la prof.ssa Campo ha risposto che “l’assenza del Consiglio e della Giunta è inspiegabile. Avevamo fatto un invito esteso. Essendo un flash mob – ha continuato l’assessora – non abbiamo fatto un invito cartaceo, ma abbiamo adoperato altre modalità più rapide, inclusi i social media, ma non solo. L’assenza mi sembra davvero inspiegabile”.

 Tra i partecipanti attivi alla manifestazione, particolare commozione ha destato la presenza di Biagio e Cettina Parmaliana, che hanno ricordato il sacrificio del prof. Adolfo Parmaliana. Il sollievo sul loro volto era evidente: da qualche giorno, infatti, è arrivata la notizia della definitiva condanna dell’ex procuratore Franco Cassata per aver prodotto un dossier anonimo e infamante ai danni del docente universitario suicidatosi. Stessa commozione per la presenza di Gino e Angelina Manca. Il loro animo non può essere ancora sereno, perché sulla morte del figlio Attilio la verità tanto attesa non è ancora arrivata. Attilio Manca, brillante urologo, è stato trovato morto nella sua abitazione di Viterbo. I familiari, e non solo loro, sono convinti che non si tratti di suicidio – come alcuni vorrebbero far credere – ma di un omicidio a tutti gli effetti. La verità sembra nascondersi nell’intervento di laparoscopia al quale sarebbe stato sottoposto Bernardo Provenzano proprio dal giovane medico barcellonese.

 Importante anche la presenza del folto gruppo del Grest del Convento di Sant’Antonino, ma anche di Sofia Capizzi dell’Associazione antiracket “Liberi tutti”, del regista Giuseppe Pollicina e dell’attore Ivan Bertolami, di Don Luigi Perelli e Padre Pippo Insana. Presenti anche gli ex assessori Lina Panella e Roberto Iraci, insieme all’ex sindaca Maria Teresa Collica e il candidato a sindaco Giuseppe Sottile.

 Al termine del flash mob, la colonna del film “Cento Passi”, dedicato a Peppino Impastato, ha lasciato spazio a un lunghissimo applauso.