L’otto marzo si avvicina. E insieme a questa data anche le innumerevoli manifestazioni e iniziative che si terranno da Nord a Sud per celebrare la festa della donna. Al di là della valutazione personale (poco positiva) sull’ importanza e sulla significatività che ha assunto oggi questa ricorrenza, ho trovato interessante un’iniziativa che è partita dal web e che coinvolge in prima persona le donne fotografo. L’iniziativa si intitola #Womenland (ebbene sì, ormai scrivere con gli hastag è indispensabile), un contest fotografico lanciato da Officine fotografiche Roma per la decima edizione di “Obiettivo donna” 2015. Womenland rappresenta lo spazio delle donne, e in questo caso lo spazio del desiderio delle donne. Le prime immagini saranno proiettate al Lanificio159 durante la serata Female in march del 7 marzo. Il contest però continuerà fino al 25 di questo mese per concludersi definitivamente il 2 aprile negli spazi di Officine fotografiche Roma. Le immagini verranno condivise su Instagram. L’intento è quello di incitare le donne a crearsi, anche se per poco, uno spazio in cui essere libere di esprimersi e in cui possano spogliarsi di ogni stereotipo. Una foto per essere o per diventare chi siamo veramente. Le immagini dovranno essere caricate dal proprio account Instagram inserendo gli hastag #womenland e #huffpostitagram e inviate alla mail  [email protected]. Le “credenziali” per partecipare? Che siate donne. E onestamente è una delle cose più difficili del mondo. E non è colpa nostra. Ma della società, di ieri e di oggi. Che ci ricorda per un giorno e ci dimentica per i restanti 364. E’ colpa della storia, perché siamo nate da una costola di Adamo e abbiamo colto per prime il frutto del peccato. Io dico che allora le donne hanno semplicemente dato vita a una cosa che si chiama desiderio. E’ colpa degli uomini, non tutti gli uomini, parlo di quelli vili e meschini, che temendo le donne le piegano, le ammutoliscono, le violentano, le uccidono, le vendono come carne da macello, le umiliano e tolgono loro ogni libertà. E a volte è anche colpa delle donne stesse. Che si vendono, che si autodistruggono, che si sentono da meno, che si accontentano, che si annullano, che recitano un parte, per far contenti mariti, fidanzati, figli, genitori, amici. Ogni giorno dovrebbe essere l’otto marzo. E non solo per ricevere mazzi di mimose dai nostri uomini. Ma perché anche se non lo sappiamo noi donne siamo il cuore pulsante del mondo. E ogni giorno dovremmo cercare di crearci il nostro “spazio del desiderio”. E perché non cominciare con una foto su Instagram? Nella speranza che in futuro nascere donna non sia più considerato un “difetto” o uno “svantaggio”, bensì quello che è, una grande fortuna. Da ricordare ogni giorno.