“Dovremmo tutti piantare un albero. Se poi è un albero di memoria , intitolato e dedicato a persone Giuste, il cerchio virtuoso si compie” . Le parole della professoressa Pina Arena, ideatrice del progetto “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola” che conduce con Toponomastica femminile e Fnism, aprono un incontro sui generis nella Giornata dell’impegno e della memoria contro la mafia: i ragazzi fanno cerchio attorno alle buche scavate nel giardino della scuola, pronte ad accogliere alberelli di melograno e corbezzolo rosso, reggono in mano cartelli che portano i nomi di Pina Maisano Grassi, Felicia Impastato, Serafina Battaglia, Pippo Fava. Quello che colpisce di più è la forte partecipazione emotiva degli studenti. Sono silenziosi, attenti, concentrati, emozionati.
Prendono la parola ad uno ad uno ad uno e raccontano il loro impegno contro la mafia attraverso i percorsi di conoscenza e le intitolazioni toponomastiche dei “Giardini delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola”. Sono gli studenti del “Vaccarini” di Catania. Con loro ci sono Grazia Giurato, “madre delle battaglie femministe” a Catania, Enzo Pizzino di Libera, Sandro Di Bella di Legambiente, Giuseppe Andreozzi della Fondazione Pippo Fava, Fiorella Granà della Fildis, insegnanti appassionate che realizzano percorsi vivi di educazione alla parità e alla giustizia. Le piante sono state donate dall’Ufficio dei Servizi per il Territorio di Catania perché l’idea-base del progetto è proprio quella della condivisione di un percorso di memoria con tante forze attive sul territorio.
L’iniziativa ha tante tappe parallele: la piantumazione di alberi in memoria delle Giuste e dei Giusti contro la mafia si svolge contemporaneamente anche a Lampedusa ed in altre scuole catanesi. Un corbezzolo rosso per Francesca Serio è stato piantato nel Giardino del Liceo “Lombardo Radice” di Catania; i bambini della scuola “G. Pizzigoni” hanno eletto “Giusta” Giovanna Giaconia Terranova e per lei hanno piantato una filirea; un melograno per Emanuela Loi è stato piantato nel giardino dell’ITI “Cannizzaro”. A Lampedusa è stato dedicato un olivastro a Pio La Torre . “Un albero è un essere vivente da coltivare, far crescere, far fiorire -dice Pina Arena- e chi ne ha cura coltiva anche la memoria e l’esempio delle donne e degli uomini che hanno creduto nella Pace, nella giustizia, contro ogni forma di violenza e discriminazione.”
L’idea è piaciuta a tanti altri insegnanti, se il progetto, al suo secondo anno di vita, ancora una volta attraversa tutta la Sicilia, approda a Milano e Rovigo e anche quest’anno conferma la sua apertura internazionale: a Constanta in Romania, al National Colegiul, alberi di memoria vengono intitolati a personaggi della storia locale, qualcuno noto, altri per nulla noti.
“Mi ha emozionata –aggiunge la professoressa Pina Arena- la lettera della docente rumena Florentina Gheorghe e del preside del National Colegiul “Vasile Nicoara”, che alla fine dei lavori esprimono gioia “per questo progetto meraviglioso che ha permesso agli alunni di conoscere meglio la storia nazionale, di lavorare in gruppo e così far crescere il futuro”.
La cerimonia si conclude con la piantumazione degli alberi e la promessa di un nuovo appuntamento: la premiazione nazionale al Miur, a Roma, nell’ambito del concorso “Vie di parità” che riapre, per dirla toponomasticamente, strade nuove all’impegno della scuola per la parità.
Costanza Franzì