Le dimensioni assunte dalla protesta degli ambulanti e il clima di preoccupante tensione che si è venuto a creare ci spingono a chiarire ulteriormente alcuni importanti passaggi
L’Amministrazione, per ampliare lo spazio della festa ed evitare il sovraffollamento del tratto di via Roma che va da piazza Duomo a piazza San Sebastiano, ha previsto alcune modifiche, tra cui anche la diversa collocazione delle bancarelle, che sarebbero state non più in via Roma ma accanto alla Chiesa di San Sebastiano, nelle vie Carducci ed Alighieri. Oltre alle variazioni sono stati previsti molti nuovi eventi, sempre a tema religioso o sociale, che avrebbero dovuto favorire una maggiore partecipazione ed il coinvolgimento di tutto il centro storico. Tutti gli ambulanti erano stati informati della nuova disposizione durante la riunione tenutasi per il sorteggio che avrebbe definito i posti per ciascuno. Successivamente, nella mattina del 19 gennaio, il Sindaco e alcuni Assessori hanno accolto alcune specifiche richieste consentendo ai venditori di “ciaurrina” di potersi collocare in tutto lo spazio della Piazza Duomo.
La situazione però è precipitata in serata, inspiegabilmente nessuna bancarella viene montata, nonostante la folla presente per le vie della città e le manifestazioni di intrattenimento. Si verificano momenti di tensione al mercatino dell’antiquariato, tanto che ben 20 espositori decidono di andar via intimoriti.
E’ pertanto evidente che i veri motivi della protesta vadano ricercati altrove, e che nulla abbiano a che fare con il rispetto delle tradizioni. Ogni espositore avrebbe potuto avere il proprio posto in prima fila sulla Via Dante, sulla via Carducci, sulla Via Monsignor Paino, eppure ha rinunciato a farlo, ha preferito rinunciare a incassi certi.
I Consiglieri e gli esponenti politici che in queste ore hanno espresso solidarietà nei confronti degli ambulanti (meglio sarebbe dire nei confronti di alcuni di essi) dovrebbero interrogarsi su quanto sta realmente accadendo nella nostra città, dove forse c’è chi pretende di imporre leggi proprie e non scritte. Proprio per difendere veramente gli interessi di quegli ambulanti che onestamente svolgono il loro lavoro, l’Amministrazione intende approfondire nelle dovute sedi la veridicità di alcune dichiarazioni e accertare la gravità di alcuni fatti.
L’Amministrazione Collica ribadisce di aver solo voluto regolamentare diversamente gli spazi concessi agli ambulanti, con il solo intento di allargare e migliorare lo spazio della festa, una festa innanzitutto religiosa che viene arricchita da momenti da momenti di svago e di folklore.
L’augurio è che la città, proprio nel nome del Santo Patrono, possa riflettere sull’accaduto per ritrovare il senso autentico di una festa che deve essere patrimonio di tutti i cittadini. (Maria Teresa Collica)
“Non conosco i dettagli dell’accaduto e quindi mi riesce davvero difficile interpretare i fatti, ma se realmente qualche ambulante ha minacciato o ha usato violenza nei confronti di chicchessia – come ho sentito dire – naturalmente, mi auguro che paghi per quanto ha commesso in spregio a qualunque regola della convivenza civile” (Sonia Alfano)
Epilogo di due giorni intensi a Barcellona Pozzo di Gotto per la festa del Patrono. Dopo le prime ore di incertezza e smarrimento, la popolazione ha deciso come e con chi schierarsi. La fede ha avuto la meglio di fronte alle intimidazioni e alle dinamiche poste in essere da chi pensava “di essere il più forte”. Nonostante il sit-in di protesta, con striscioni e folklorici funerali della “giaurrina”, la gente è scesa in piazza per festeggiare San Sebastiano. L’assenza degli ambulanti, delle bancarelle di calia, di giochi, di musica e di prodotti locali si è percepita, ma non ha lasciato sotto tono la città. Piazza Duomo e Piazza San Sebastiano erano gremite non da curiosi, ma da gente che voleva che nella propria città tornasse la tranquillità.
Le prime ore della mattina. Il motto “ci deve essere spazio per tutti” dei negozianti non è stato accolto da chi cavalcava la protesta, anzi, la scelta è stata quella di obbligare i passanti a firmare una petizione ben poco chiara. Nonostante ciò, numerosi sono stati i cittadini che hanno deciso di firmare, poiché speravano nella fine delle polemiche e nel passo indietro degli ambulanti di non montare neppure per oggi.
Intorno alle 10.45 l’accoglienza da parte del Sindaco del Vescovo. a Subito dopo l’arrivo in corteo dei preti della diocesi. Nessuna protesta o disordine da parte dei manifestanti, ma la tensione si tagliava con il coltello.
Intorno all’ora di pranzo, le prime diatribe interne: firme doppie e anche triple hanno fatto
perdere le staffe ai “puri” presenti fra gli ambulanti. Così sono volati ceffoni e calci, a dimostrazione della guerra tra poveri iniziata il giorno prima.
Durante le prime ore del pomeriggio, le voci che sussurravano il blocco dell’ingresso della Chiesa è stato smentito dai fatti: la processione ha avuto inizio.
Il Sindaco Maria Teresa Collica, attorniata dalle forse dell’ordine per paura di gesti estremi, è stata comunque accolta da un applauso ironico e da una sfilza di parolacce di violenza inaccettabile.
Gli ambulanti, nonostante la processione, hanno continuato per qualche minuto a manifestare il loro dissenso verso colei che affermano non essere il loro Sindaco. (Non sono mancati sputi e insulti, per fortuna è mancato il lancio di uova così come sobillato da un esponente politico locale )
Dal canto suo, la Collica – evidentemente tesa – ha comunque sorriso e provato ad invitare qualche ambulante a montare almeno nelle ore pomeridiane.
A nulla sono valsi i tentativi di mediare.
Neppure quelli provenienti da Associazioni del territorio.
Gli ambulanti sono stati sostenuti da alcune personalità politiche, che hanno rilasciato interviste prevalentemente alle tv locali, sottolineando la morte della tradizione della Festa del Patrono.
La Destra e il Centro destra hanno sostenuto fino alla fine le posizioni più rigide di coloro che protestavano.
Il flusso di gente si è così spostata pochi metri più avanti, nei Giardini Oasi dove era presente la Fiera. Alcuni espositori, presenti fino al giorno prima, hanno abbandonato la loro postazione per paura che la protesta assumesse forme violente.
Nonostante tutto ciò, la gente ha dimostrato di reagire.
I negozianti, dal canto loro, non capiscono perché tanto chiasso per una scelta che poteva far contenti tutti.
La perdita maggiore è stata di coloro che hanno deciso di abbandonare una buona possibilità di battere cassa. Tutti coloro che hanno deciso di non montare la propria bancarella
Le reazioni di Maria Teresa Collica e Sonia Alfano
Puntuale e risoluta la posizione del sindaco di Barcellona dopo le recenti vicende che hanno visto protagonista la cittadina del Longano ”Le dimensioni assunte dalla protesta degli ambulanti e il clima di preoccupante tensione che si è venuto a creare ci spingono a chiarire ulteriormente alcuni importanti passaggi L’Amministrazione, per ampliare lo spazio della festa ed evitare il sovraffollamento del tratto di via Roma che va da piazza Duomo a piazza San Sebastiano, ha previsto alcune modifiche, tra cui anche la diversa collocazione delle bancarelle, che sarebbero state non più in via Roma ma accanto alla Chiesa di San Sebastiano, nelle vie Carducci ed Alighieri. Oltre alle variazioni sono stati previsti molti nuovi eventi, sempre a tema religioso o sociale, che avrebbero dovuto favorire una maggiore partecipazione ed il coinvolgimento di tutto il centro storico. Tutti gli ambulanti erano stati informati della nuova disposizione durante la riunione tenutasi per il sorteggio che avrebbe definito i posti per ciascuno. Successivamente, nella mattina del 19 gennaio, il Sindaco e alcuni Assessori hanno accolto alcune specifiche richieste consentendo ai venditori di “ciaurrina” di potersi collocare in tutto lo spazio della Piazza Duomo. La situazione però è precipitata in serata, inspiegabilmente nessuna bancarella viene montata, nonostante la folla presente per le vie della città e le manifestazioni di intrattenimento. Si verificano momenti di tensione al mercatino dell’antiquariato, tanto che ben 20 espositori decidono di andar via intimoriti. E’ pertanto evidente che i veri motivi della protesta vadano ricercati altrove, e che nulla abbiano a che fare con il rispetto delle tradizioni. Ogni espositore avrebbe potuto avere il proprio posto in prima fila sulla Via Dante, sulla via Carducci, sulla Via Monsignor Paino, eppure ha rinunciato a farlo, ha preferito rinunciare a incassi certi. I Consiglieri e gli esponenti politici che in queste ore hanno espresso solidarietà nei confronti degli ambulanti (meglio sarebbe dire nei confronti di alcuni di essi) dovrebbero interrogarsi su quanto sta realmente accadendo nella nostra città, dove forse c’è chi pretende di imporre leggi proprie e non scritte. Proprio per difendere veramente gli interessi di quegli ambulanti che onestamente svolgono il loro lavoro, l’Amministrazione intende approfondire nelle dovute sedi la veridicità di alcune dichiarazioni e accertare la gravità di alcuni fatti. L’Amministrazione Collica ribadisce di aver solo voluto regolamentare diversamente gli spazi concessi agli ambulanti, con il solo intento di allargare e migliorare lo spazio della festa, una festa innanzitutto religiosa che viene arricchita da momenti da momenti di svago e di folklore. L’augurio è che la città, proprio nel nome del Santo Patrono, possa riflettere sull’accaduto per ritrovare il senso autentico di una festa che deve essere patrimonio di tutti i cittadini”.
Sull’accaduto non sono mancate nemmeno le dichiarazioni della presidente della commissione antimafia europea Sonia Alfano: “Non conosco i dettagli dell’accaduto –ha detto-e quindi mi riesce davvero difficile interpretare i fatti, ma se realmente qualche ambulante ha minacciato o ha usato violenza nei confronti di chicchessia – come ho sentito dire – naturalmente, mi auguro che paghi per quanto ha commesso in spregio a qualunque regola della convivenza civile”
Dino Sturiale
Vedi anche l’articolo precedente: http://ilcarrettinodelleidee.com/sito/cronaca/item/2312-non-li-ferma-nemmeno-il-santo.html