Il Convegno terremotato

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Eleganti, smilze e professionali. Un sorriso e una disponibilità che viene dal ruolo che rivestono, e sono morte. Purtroppo è questo il risultato dell’esercitazione antisismica che oggi si è svolta a Palazzo Zanca, sede del Comune, nell’ambito delle attività di formazioni del “Piano di Emergenza” della città di Messina.

Non sono le sole, a morire sono stati anche tutti quelli che partecipanti al convegno che si è tenuto nel solone delle bandiere del municipio, hanno preferito non lasciare le loro poltrone ed hanno deciso di non seguire il responsabile delle sicurezza che aveva richiesto loro di abbandonare l’edificio.

Siamo arrivati alla sesta edizione della Settimana della sicurezza di protezione civile “Messina Risk Sis.ma 2015” ma ancora non sembra che i cittadini di Messina, gli impiegati del Comune e le istituzioni prendano con la dovuta serietà il rischio di un terremoto in città. Obiettivo dell’esercitazione era quello di evidenziare eventuali criticità e fornire spunti di riflessione per la correzione dei comportamenti da adottare in caso di terremoto. Tra cui spicca quale condotta fondamentale non negoziabile proprio quella che tutti i presenti alla 9,30, ora fissata per l’esercitazione terremoto, dovessero evacuare Palazzo Zanca e radunarsi nei posti di raccolta.

Addetti alla sicurezza individuati da tempo avrebbero dovuto poi verificare che tutto il personale, gli impiegati o gli eventuali visitatori avessero effettivamente evacuato l’edificio. Evidentemente tale evacuazione non valeva per gli addetti alla manutenzione degli uffici del Direttore Generale e così mentre lentamente e ordinatamente una moltitudine di persone si avviava verso le uscite designante, una scala sorretta da un uomo in tuta da lavoro divideva la fiumana di gente in contromano per andare a riparare un condizionatore d’aria nelle stanze del Segretario Generale. E’ morto anche lui.

Parimenti morti sono stati gli impiegati sordomuti che avrebbero dovuto avere accanto alla postazione di lavoro una spia luminosa che li potesse avvisare del terremoto in corso. Fortunatamente sono solo dispersi i ciechi, i quali pur senza segnaletica particolare ben conoscono da anni l’unica strada d’accesso all’edificio, anche se ancora non hanno raggiunto il punto di raccolta predisposto.

Ciononostante, l’esercitazione è andata bene. Tanto bene che, come qualcuno ha avuto modo di notare dopo che alle 10:OO ancora l’evacuazione non era iniziata e l’unica autoambulanza era già arrivata a sirene spiegate, “prima arriva l’autoambulanza e poi succede il disastro”.

Pietro Giunta 

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