Dura critica alle parole usate dal ministro dell’Economia in conferenza stampa: “Dipingere gli invalidi come coloro che frenano la competitività del Paese è forse ancora più dannoso delle stesse politiche adottate dalla manovra”
Parole che esprimono un “grave stigma” e che sono forse “ancora più dannose delle stesse politiche che si vogliono adottare” con la manovra. È severissimo il giudizio della Fish (Federazione italiana superamento handicap) nei confronti del ministro dell’economia Giulio Tremonti, che presentando in conferenza stampa a Palazzo Chigi il senso complessivo della manovra economica ha affrontato anche il tema delle invalidità. Lo ha fatto affermando che la cifra di “2,7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo”, scatenando la reazione della federazione che raccoglie numerose realtà del mondo della disabilità. “Il grave stigma che la frase esprime – afferma la Fish in una nota – rappresenta uno dei più rilevanti danni alle persone con disabilità: l’invalido sarebbe un parassita che blocca la competitività, l’untore che causa i danni al paese con le spese che comporta. Un’affermazione ‘razzista’ che non può che moltiplicarsi, enfatizzata da certa stampa, presso l’opinione pubblica: la persona con disabilità già esclusa dal contesto in cui vive, è anche additata come la causa delle disgrazie della collettività, come l’ebreo nella Germania degli anni 30”. “Invitiamo il ministro Tremonti – scrive la Fish – a ripetere la tesi della competitività condizionata negativamente dalla disabilità, al suo omologo tedesco, il ministro delle Finanze federale, Wolfgang Schäuble in carrozzina dal 1990”.
“Non ci aspettavamo sensibilità – rincara la dose la Fish – dal ministro di un governo che ha sforbiciato del 40% il Fondo per le Politiche sociali, che ha abrogato il Fondo per le non autosufficienze, che taglierà le gambe alle politiche sociali (oltre che educative, ambientali, sanitarie) regionali, che non ha dimostrato attenzione, al di là degli spot, per le fasce più deboli della popolazione: non lo pretendiamo, ma ci aspettavamo che Tremonti conservasse la lucidità dell’economista”. La Fish scrive che “il ministro dovrebbe sapere quale sia l’indotto dell’invalidità civile” e “quanta gente ci campi sopra gli invalidi”, ad iniziare da “medici, operatori, aziende di ausili e non, una milionata di badanti, patronati sindacali, servizi di trasporto, senza contare il giro di affari attorno al contenzioso relativo al mancato riconoscimento dell’invalidità (400mila cause giacenti con medici legali, consulenti di parte o di ufficio, patronati sindacali, avvocati, per un giro di affari di oltre due miliardi di euro)”. “Se questo – afferma polemicamente la Federazione per il superamento dell’handicap – non genera competitività (un valore assoluto per la schiera degli economisti di cui Tremonti fa parte) sicuramente genera qualcosa di molto simile”.
“Questa manovra – continua ancora la nota – mette le mani nelle tasche degli italiani: nelle tasche delle persone con disabilità trovano ben poco, ma quel poco, questo governo, intende riprenderselo”. E “tanto sono timide e prudenti le misure contro i ladri evasori fiscali, quanto sono decise e indiscutibili quelle contro gli invalidi”, il tutto “nel modo più subdolo: passando il fiammifero acceso alle Regioni, chiudendo rubinetti la cui portata era già largamente limitata”. “In forza di legge e con la brutalità dei tagli – conclude la Fish – si decreta la fine delle politiche regionali (quelle poche e timide) per la non autosufficienza, per la domiciliarità, per il contenimento del disagio sociale. “Una stagione – commenta il presidente Pietro Barbieri – finita prima ancora di nascere: sono queste le politiche per la famiglia che ci attendono negli anni a venire”. (ska)
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