Non so se avrà modo e tempo, Signor Sindaco, di essere informato di questa nota di un cittadino. Se accadesse, ne sarei veramente lieto, soprattutto se volesse degnarmi di una risposta.
Lei ha dichiarato recentemente che querelerebbe subito chiunque L’associasse alla mafia. Farebbe veramente bene, perché credo che questa sia l’accusa più infamante che possa rivolgersi ad alcuno. Per questo mi chiedo come mai la Sua Amministrazione non abbia dato corso a quanto prescritto dalla deliberazione consiliare n° 60/c del 21 novembre 2017, con cui il Comune di Messina si è dotato del “Regolamento per l’attuazione di politiche antimafia, di misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo, al racket e sostegno alle imprese che denunciano”.
Quel regolamento nasceva dall’iniziativa di associazioni come Addiopizzo, Libera, Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi e Agende Rosse, che si impegnarono per anni affinché il Consiglio comunale portasse in discussione e approvasse quella proposta. Per altro, durante la campagna elettorale per le ultime elezioni amministrative, Addiopizzo chiese a tutti i candidati a Sindaco, in un pubblico incontro, di assumere l’impegno a dare attuazione a quel Regolamento.
Ella, Signor Sindaco, non esitò ad assumerlo. Passato il tempo, essendo stato eletto Sindaco, Lei poi intervenne ad un convegno che si svolse al Salone degli Specchi, nel corso del quale fu presentato il libro CATTIVI MAESTRI di un coraggioso sacerdote, Giacomo Panizza. Essendo io correlatore, volli profittare della Sua autorevole presenza e Le rammentai sia il Regolamento, sia il Suo impegno e Lei mi degnò delle Sue assicurazioni.
Passati ancora mesi, volli riproporre la questione, prendendo la parola in altro convegno al Salone delle Bandiere, cui partecipava, in rappresentanza della Giunta, l’Assessora Alessandra Calafiore, che a sua volta non esitò a rassicurarmi.
Ebbene, Signor Sindaco, sono passati quasi due anni dal Suo insediamento e il Regolamento è rimasto lettera morta, compresi l’Osservatorio comunale e tante norme che lo hanno fatto definire, quando fu approvato, il più avanzato d’Italia. Può, anzi deve diventare operativo con un atto di Giunta, della Sua Giunta. Non esiti ulteriormente ad assumerlo, anche rispondendo così agli improvvidi ringraziamenti che Le sono pervenuti qualche giorno fa e che Lei fieramente ha respinto. La ringrazio io, intanto.