Quando la pelle non ha colore

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Macchia di colori. Immaginate una distesa infinita fatta di più punti di tinte diverse, un campo di fiori di tutte le specie le forme ed i colori. Da lontano, si distingue una massa, una specie di macchia, e più ci si avvicina, meglio si comprende la bellezza e la diversità. Ecco, il punto giusto di osservazione permette di comprendere ciò che si intravede o si vede male. Noi consideriamo i colori umani come quella diversità che porta alla luce la bellezza. E vorremmo che sia un concetto che oltre i colori raggiunga semplicemente quel dentro che noi sappiamo modificato da valori, culture e religioni. In realtà, ci vogliamo solo appellare all’umanità e deridere i colori di pelle.

Noi sappiamo di essere completamente fuori dal coro ma forza é a tutti gli altri di riconoscere la valenza della nostra teoria; nel parlare, comunicare, incontrarsi, abbiamo ottenuto a Napoli dei risultati di integrazione che forse poche grandi città italiane conoscono. Ma la cosa bella é che ci chiedono di continuo in tutta Italia delle collaborazioni e soprattutto degli eventi da fare. La gente é scocciata di spiegare quanto sia ridicolo non camminare la mano nella mano, ed allora ci usa per evitare tante spiegazioni. Mostrare Macchia di Colori che in 5 anni senza interventi da parte dello stato ne del comune da associazione trasformarsi in impresa sociale con ben 9 salariati che ballano e ridono quando lavorano, credo che abbia dell’eccezionale. E dimostri quanto si possa fare con la volontà e la convinzione che siamo solo parte di un puzzle.

L’effimero di cui parliamo non é vita, la vita dura il tempo che dura e basta. Può bastare ad alcuni, ad altri no, ed é proprio per questo che é importante riuscire a trasmettere il nostro concetto. Ci sono molte persone in Europa che non sanno per cosa vivono. Il cibo é ragione e causa di vita, ed é un concetto dimenticato in Occidente. E dunque si falsa il tempo dal momento in cui le lancette per chi mangia e no non corrono nello stesso modo. Dirlo nel modo giusto é importante, noi lo facciamo col sorriso. Ed é vincente oltre che fuori dal coro.

Lo scambio é osmotico al 100% dal momento in cui abbiamo tolto ciò che era l’evidente marcio che sevizia in ogni cultura per cercar di trarne il meglio. In poche parole, mettiamo a confronto l’essere umano e…l’essere umano. Poi naturalmente, viene la società che costringe ad una certa vita e bisogna trovare quei equilibri necessari non solo ad una buona convivenza con gli altri, ma soprattutto con se stessi.

Democrazia? Cosa vuol dire? Diciamo che noi siamo quella parte di migranti che si é sempre chiesto come abbia fatto il paese da cui si é esportata la democrazia verso il mondo a ricadere in un tale scempio. La democrazia non é un semplice concetto, é civiltà, é l’accettazione di se stessi in un insieme, l’avere diritto ed il concedere diritto. A me mi pare che la democrazia italiana sia un po come il pastore ed il suo gregge. Per democrazia si intende ben altro, almeno, ho studiato ben altro. Noto però un riavvicinamento della gioventù verso i problemi che sarà costretta ad affrontare per i scempi commessi da presuntuosi politici ignoranti. E molto positivo questo fatto ma rimane inconcepibile che in Italia si possano ancora vedere dei voti comprati. Perché noi migranti li vediamo, costretti come siamo nella povertà, viviamo accanto a famiglie che certe volte versano in condizioni peggiori dalle nostre e non di rado si crea quell’amicizia tra poveri che molti scambiano per solidarietà. In tutti i casi, vediamo certe cose che non potevamo minimamente immaginare e nel frattempo, i nostri fratelli muoiono nel deserto, nell’acqua, tra la burocrazia, per interessi maggiori di troppi pochi. Dall’Africa porterei il sorriso ed il concetto dell’Ubuntu: “Io sono perché tu sei”. Dare considerazione agli altri e condividere il mondo nel modo giusto. Tutto ciò che vive ha il dritto di vivere bene. Ed invece dall’Occidente importerei la tecnologia non nociva, quella che permette di mangiare a sufficienza. Io parlo di cibo, e considero l’umanità perdente fin quando ci sarà qualcuno che avrà fame.

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