La barriera chiamata Mobilità

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La situazione dei trasporti Siciliani continua ad essere drammatica e con l’arrivo della bella stagione questa viene accentuata, rimangono drammatiche le infrastrutture interne, rimane drammatico viaggiare da/per la Sicilia, facciamo il punto.

Muoversi all’interno dell’Isola tra le maggiori città è un odissea:

Autostrade: A18 ed A20 sono intervallate da diverse interruzioni, cambi di corsia e doppi sensi di marcia e se da un lato tali lavori risultano necessari al fine di garantire un alta qualità del tratto stradale, la tempistica risulta oltremodo irragionevole, i lavori proseguono infatti durante il periodo estivo in barba a turisti e vacanzieri. C’è da ricordarsi che la A18 e la A20 sono autostrade relativamente giovani, progettate negli anni 60, sono state realizzate “a tratti” con inaugurazioni varie che vanno dal 1971 al 2019 (A18 tra Rosolini e Modica), non dimentichiamoci però che tali appalti furono oggetto delle grandi inchieste degli anni 90 Mani Pulite e Tangentopoli che per lungo tempo bloccarono i lavori.

Viaggiare con il trasporto pubblico? Men che meno!

Treni: Viaggiare tra Messina e Palermo con Trenitalia necessita in media di 3 ore e 38 minuti di viaggio con 15 corse giornaliere previste e no, non si viaggia in treno per l’intera tratta, tra Patti e Brolo vi è infatti l’interruzione del servizio tranviario con sostituzione tramite dei bus a causa di lavori di manutenzione sulla linea; la stessa tratta (Messina-Palermo) in bus impiega 2 ore e 50 minuti
E verso l’entroterra? Ancor peggio! Se nel tratto tra Messina ed Enna servono almeno 2 ore e 30 (molto meglio della Messina-Palermo) in treno, ma con sole 5 corse giornaliere e senza nessun treno diretto, tra Messina e Caltanissetta servono in media 4 ore e 21 minuti con annessi cambi di treno, e con sole 7 corse giornaliere, in bus la situazione non migliora affatto! Evitiamo poi di citare i tempi di trasporto da una punta all’altra della Sicilia, che hanno in alcuni casi dell’inverosimile.

Ad un trasporto Regionale critico si unisce un trasporto extraregionale non di certo felice, se nella nuova tratta (Regionale) Palermo-Punta Raisi (Aereoporto di Palermo) si può godere di nuovissimi treni Jazz, non è la stessa cosa per chi vuol raggiungere il bel paese.

I Treni sono vetusti, difficilmente in orario e le linee ferrate andrebbero rinnovate, tutto si riflette sulla durata del percorso, per arrivare a Roma partendo da Palermo servono in media 11 ore e 30 minuti, 11 ORE E 30 MINUTI ed almeno 1 cambio (niente treni diretti, nessun treno collega direttamente il Capoluogo Siciliano alla Capitale), in Bus non va meglio, ai Palermitani che volessero andare a Roma aspettano almeno 12 ore di viaggio.

Ed in Aereo? Si abbassano decisamente le ore di viaggio ed i prezzi, il viaggio dura solamente 1h e 10minuti ed i prezzi si aggirano attorno ai 20-30euro partendo da Palermo il 31 Luglio (decisamente inferiori ai 120 euro di Trenitalia), idem da Catania, fuori discussione invece l’aereoporto di Trapani con prezzi che partono da 130 euro.

Ma il vero dramma lo ha chi decidesse di viaggiare in notturna, principalmente in treno! Gli InterCity notte son vecchi e malfunzionanti, il rumore su alcune carrozze impedisce addirittura di dormire, niente a che vedere con i moderni mezzi del Settentrione e no, non basta il “kit di benvenuto” di Trenitalia con fazzoletti, tappi per le orecchie (si, FS è cosciente di quanto sia difficile dormire su una di quelle carrozze), acqua in vaschetta (si, in vaschetta), succo di frutta e dolcetto per pareggiare i conti di una barriera invisibile, di un confine netto, chiamato mobilità.

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