In modo molto personale, proprio, privato, il mio punto di vista sull’Italia é pessimo. Essendo “accolto” da questa nazione, mi trovo a vivere le stesse difficoltà dei suoi abitanti senza avere il diritto di scegliere chi eleggere, eppure, sotto la giurisdizione e le stesse leggi che vigono per gli italiani. Un lavoro dunque basta per essere felici? Il complesso stesso che attorno a noi rappresenta la società é la nostra unica realtà, protratta nel tempo, indefinita, vaporosa, e poco chiara. La politica nei nostri confronti é vaga e mal oleata per la poca considerazione che si ha noi e di ciò che sono le nostre vite. L’Italia con noi é dura, ingiusta, e chiusa. Non c’é niente di peggio dell’ipocrisia di chi avendo il vaticano in casa propria compie atti ingiustificati di discriminazione e razzismo. La densità della menzogna politica ha portato un cambiamento profondo in quel popolo che una volta faceva della felicita la ragione di vita. Il cinismo degli italiani si allarga a loro stessi ed i loro valori sono unici, e se mi permettete il termine, migliori. Cascasse il mondo, l’italiano reagirebbe solo nel caso in cui gli cascasse in testa od ad uno dei suoi cari. Un paese fermo, dove l’amicizia non nasce spontaneamente per strada ma si basa sul solo fatto di essere simili, cresciuti assieme, o parenti. Dove l’affetto viene bloccato, fissato, tatuato sulla pelle dei parenti e dei amici. Parliamo di un Italia dove per diciott’anni, un uomo piccolo, ha fatto e continua a fare grandi danni. Ogni fallimento del governo, ricade prima di tutto su di noi immigrati. La crisi colpisce i risparmi degli italiani dicono spesso alla televisione, ma dei migranti, nessuno parla, le leggi contro l’invio di denaro si moltiplicano, i grandi evasori fiscali lasciano confindustria e si trasferiscono altrove, le fabbriche chiudono le loro porte con davanti padri di famiglia. Che essi siano bianchi o neri, dovranno mangiare. In Italia, ogni bambino nero é carino, in Italia, ogni ragazzo di colore é un potenziale criminale. Tutto ciò che é l’Italia oggi lo deve a se stessa. Ciò che non sta bene ad un popolo, lo rivendica il popolo, ma quando al potere chi comanda cambia le leggi a piacimento, diventa un gioco infinito. Infinito come il colore dei nostri destini. Noi abbiamo tanto da dire, ma il silenzio del popolo italiano che persiste a rimanere zitto per tentare di nascondere la vergogna non ci incoraggia visto la nostra posizione. Ed eccoci allora murati insieme all’operaio che si é dimenticato di fare l’apertura della porta e della finestra. Noi non giudichiamo, non ne abbiamo il potere, siamo i colpevoli al momenti giusto, mai gli eroi, eppure, quante fatiche sulle nostre spalle. Oltre a questo, vi ricordo, io mangio qui, dormo qui, faccio l’amore qui, e cago anche qui. Non saprei li nelle fogne quanta differenza ci sono tra una cacca cinese ed una cacca indiana. Ma io immigrato, pago tutto ciò che pagano gli italiani, e molto oltre per ciò che pagano solo gli immigrati. Scacciato anche senza crisi, sono pressato in tempo neri. Oltre a tutto, noi immigrarti viviamo i disagi del sistema italiano senza avere scelta. Più di cinque milioni di immigrati che vivono in un paese con l’unico diritto di lavorare e di stare zitto. La migrazione non é un crimine, ma tale é vissuta da chi, qui vive, e le ragioni non sono aleatori, ma presenti sotto forma di leggi ben chiari. Le cose vanno male, molto male, ma si considera che gli immigrati sono privilegiati, solo perché ammessi. Il bel paese, il paese dei cristiani, della nuova crociata contro il male in Libia, il paese cristiano, squarciato dai scandali del premier con le minorenni, la corruzione, ed i preti pedofili. Il bel paese si é spento, il governo ne é la prova. Un Uomo solo, troppo ricco, presuntuoso, implacabile, manipolatore, probabilmente affetto dal complesso di superiorità, dall’alto dei suoi tacchi, é in alto a tutti gli italiani, per volere loro. Un governo incerto, zeppo di criminali in combutta con la mafia, graziati generosamente al parlamento, che porta lentamente la criminalità ad essere legalità. E nessuno dice niente. Ma noi, immigrati, fautori di quasi tutti i mali, non abbiamo scelto questa volta. L’unica volta in cui lo abbiamo fatto, era per raggiungere il nostro sogno. Oggi, giocattoli in mano agli italiani, guardiamo con interesse malgrado, il paese diretto da inietti sprofondare lentamente nell’odio e la recessione, e vediamo ancora un governo confuso ed incompetente puntare il dito su di noi, migranti. Il cuscino sociale é inesistente in Italia ed ogni individuo viene lasciato a se stesso. Il lavoro va lavorato quando esiste, ma le manovre del governo invece di riguardare il basso hanno preservato pochi individui che possiedono grandi ricchezze. Il consumatore e risparmiatore vede i suoi averi fondere come neve al sole, l’operaio si ritrova dopo anni senza lavoro ne prospettive, e le farmacie vendono sempre più antidepressivi. L’Italia dei mammoni non esiste, ma bensì l’Italia dei necessitassi costretti ad appoggiarsi alla famiglia perché privi di qualunque possibilità. La repressione del sistema non colpisce solo i migranti, ma un popolo intero, e purtroppo, quello più lavoratore ed onesto. Con l’appoggio anche minimo alle banche ed alle imprese invece che alla classe operaia, quella più disagiata, lo stato ha compiuto un errore enorme. I soldi andavano iniettati dal più basso della scala sociale verso l’alto. In modo diretto, lo stato avrebbe dovuto prendere la decisione di chiudere l’evasione fiscale, anche andando contro i propri interessi, al fine di finanziare la classe povera. Detto da un immigrato, può valere quel che può valere, ma in quel modo, la pressione sarebbe allentata su milioni di italiani senza alcun possibilità oggi orche le imprese benché aiutate, hanno deciso comunque lo stesso di chiudere. Gli ospedali e le scuole diventano privati, ma l’ospedale del ricco si chiama clinica e la sua scuola istituto. L’unico modo in cui l’Italia potrebbe rimettersi in sesto sembra quasi fastidioso come idea allo stato. La fiscalità in Italia é un dettaglio. Chi la evade può contare su una legge arbitraria che gli permetterà di far rientrare i fondi con un risparmio del quindici per cento. Arbitrario per chi ha sempre pagato rispettando le leggi, arbitrario per l’etica stessa che rende un ladro in libertà. In America, l’evasione fiscale porta diritto in carcere. Riconsiderare il lavoro in campagna attraverso un progetto che veda i giovani migrare dalle città verso le campagne, pubblicizzare la comodità della comunità dove ogni individuo anche se con un ruolo ben definito diventa giocatore e non pedina, e sopratutto, smettere con le bugie che dovrebbero proteggere il popolo. Il popolo ha fatto scuola, il popolo comprende, il segreto di stato non deve più esistere perché siamo pronti a prendere le redini del nostro destino, visto la direzione che prende. La crisi prima di tutto mette in crisi il sistema iniquo e quindi mostra la necessità di cambiare. Gli arresti domiciliari appartengono solo ad una classe , ma il popolo italiano fa parte di un altra classe. Noi immigrati, dal basso a tutto, guardiamo, ascoltiamo, e non capiamo. Siamo più poveri, e per curarsi, dobbiamo pagare di più, siamo ancora più miserabili, ma il cibo, costa uguale per tutti. Una migliore gestione del sistema sanitario italiano permetterebbe delle cure gratis per tutti i suoi abitanti. Laddove i soldi vengono impiegati per le guerre, potrebbero servire a pagare insegnanti ed infermieri, con il budget del ministero della difesa, anzi, con solo quello degli acquisti di aerei, si potrebbe sostentare la ricerca in Italia che perde tutti i suoi scienziati per l’assenza quasi di strutture adatte. Niente di falso nell’affermare che l’Italia sta nella merda, ma di sicuro, non per colpa della gente comune, ne degli immigrati. La politica si é mischiata con il personale e non esiste più l’etica di dirigere per il popolo perché facente parte del popolo. I propri interessi, e sopratutto, il proprio trascorso, definiscono il presente ed il futuro. Uomini che fanno parte di organizzazioni criminali non faranno mai delle leggi che possano andare contro i loro propri interessi. Anzi, creeranno delle leggi tali la legge bavaglio al fine di continuare indisturbati a tessere delle fila invisibili agli nostri occhi per continuare ad arricchirsi sul nostro lavoro ed i nostri beni. Non ci può essere un paese bello senza un tessuto sociale solido, perché é dal basso che parte la felicità. Le misure del governo per l’austerità sono a volte ridicole, non si considera assolutamente la semplicità, si va verso l’evoluzione di un sistema dannoso e crudele per cui l’Uomo é un strumento per l’Uomo. Queste erano le illazioni di un immigrato. Considerazioni nate dalla vita vissuta qui, ma che resteranno nel limbo in cui il sistema italiano ci tiene. Ma io credo che poco a poco, gli italiano scoprono di essere stranieri all’interno dell’Italia.
Ouango K Judicael