A Messinambiente sono scarsi

Ialacqua: sono stanco e sfiduciato di tutta questa storia,

mi sono scocciato. La verità è che sono scarsi, questo è il fatto.

 

A pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative per eleggere il nuovo Sindaco di Messina, si tirano i remi in barca e si fanno i conti di una storia infinita, quella tra la Messinambiente e l’Assessore Daniele Ialacqua. Non è un caso se alla fine di Dicembre, nel riportare in pompa magna i risultati positivi raggiunti dalla giunta Accorinti in un’intera legislatura, la partecipata dei rifiuti di Messina non sia stata quasi nominata nella relazione dell’Assessore. E tra la possibilità data ai messinesi di farsi cremare invece che interrare, la tutela del randagismo, la costituzione della Messinaservizi Beni comuni e diversi provvedimenti sul recupero delle discariche e sugli stili di vita, sono ben poche le parole sulla Messinambiente, sullo spazzamento e sulla pulizia della città in genere. Altrettanto miserevole l’esperienza del porta a porta e la percentuale del 17% raggiunta.

I motivi di un porta a porta tanto sbandierato e mai raggiunto li elenca come i grani di un rosario lo stesso assessore. Mi dicevano: non abbiamo i mezzi e non lo possiamo fare e noi compriamo i mezzi. Non ci sono i piccoli cassonetti per la differenziata e noi compriamo 30 mila cassonetti. Non ci sono i sacchetti per la raccolta e noi compriamo quasi 2 milioni di sacchetti. Hanno tutto e nel quartiere dove avrebbero dovuto raggiungere 60 mila cittadini sono arrivati a stento a 25 mila. Ma può essere mai normale tutto questo? La verità è che sono scarsi, questo è il fatto.

Dietro tutto questo vede forse una sorta di ostruzionismo, un interesse a mantenere sporca la città?

E’ ovvio che in questi anni vi sia stata una certa resistenza al cambiamento. Una resistenza che ha influito molto sull’efficienza del servizio. Da una parte quelli che non hanno mai lavorato anche se avrebbero dovuto farlo e dall’altra quelli che hanno spinto per privatizzare il sevizio. Sono stanco e sfiduciato di tutta questa storia, mi sono scocciato. Dobbiamo raggiungere l’obbiettivo (rendere operativa la Messinaservizi) prima che me ne vada o perdiamo tutto il lavoro fatto fino ad oggi.    

Ma non si presenta per essere rieletto?

Sono stanco. Ma prima della fine questa legislatura devo chiudere per forza questa partita. Ora si mettono a litigare pure i sindacati, una vera e propria guerra. Troppa guerra, hanno completamente diviso i lavoratori e si è arrivati alla magistratura con una denuncia che sottolinea come un sindacato avrebbe minacciato, pressato e estorto i lavoratori per fargli firmare l’accordo con la Messinaservizi…un’accusa gravissima. Altri che dicono ai lavoratori di non preoccuparsi se la Messinambiente fallisce perché tanto loro devono essere tutelati lo stesso. Ma a quelli che hanno buttato sangue per tanti anni nella vecchia azienda non gli puoi dire queste cose: che rispetto c’è per il posto di lavoro, per i lavoro fatto, per la persona e la dignità del lavoratore, per i cittadini.  

In attesa del nuovo uomo del Nord, la nomina del Direttore Generale della nuova società dei rifiuti, una scelta che si decide tra Bologna, Roma, Livorno e Napoli, l’assessore, continuando il suo rosario e declinando le sue verità sul settore dei rifiuti, svela i motivi della preferenza della giunta Accorinti per gli uomini del settentrione, come se da noi non ci fossero le professionalità necessarie.

Questo è un settore (i rifiuti) che richiede persone che non abbiano nessun legame con l’ambiente che c’è qua. E siccome non mi fido di nessuno penso che una persona del luogo possa essere facilmente “influenzabile”.

Però con l’Ing. Natale Cucè le cose parevano stessero funzionando

Certo che questo nome qualche interrogativo me lo pone. Com’è che pur essendo in servizio nella Messinambiente da 10 anni le cose hanno incominciato a funzionare solo negli ultimi sei mesi? Addirittura un giornalista ieri ha pubblicato: – c’è spazzatura in via Brasile ed è l’effetto della mancanza di Cucè. Però, questa circostanza non è la conferma che c’è bisogno di Cucè anzi questa è la conferma che c’è bisogno di una nuova società. Il fatto è che qualcuno pensa che con qualche colpo di scopa in più, qualche raccolta dei rifiuti in più si sia risolto il problema. Non è così. Noi siamo sempre in emergenza e oggettivamente facciamo pena.

 Lo spazzamento non è fatto in maniera adeguata e in maniera organizzata. Una parte del personale non è mai presente, non abbiamo i mezzi, non sappiamo dove portare la spazzatura, la piattaforma fa schifo…non è solo la persona di Cucè. E’ l’organizzazione che deve essere cambiata, ci vogliono persone che abbiano l’esperienza di aver già gestito società dove il settore funzionava e a Messina non ce n’è, gente che ha gestito bene il settore dei rifiuti in città non ce n’è.   

Il convitato di pietra, l’Ing. Natale Cucè, pur sminuito dall’Assessore Ialacqua è ben consapevole del suo valore. E’ indubbio che abbia ricevuto i complimenti di tutta la città per lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti in città, come è altrettanto indubbio che la Messinambiente non è e non è mai stata solo quello. Ciò non toglie che pare sia stato lo stesso Renato Accorinti, riconoscendo i meriti di Cucè, a pretendere che il passaggio all’Amam dell’ingegnere fosse a tempo parziale. A cavallo tra le due partecipate, almeno fino alla piena operatività della nuova Messinaservizi.

Altrettanto consapevole dell’esistenza di un veto alla nomina di Direttore Generale della partecipata dei rifiuti di Messina, l’ingegnere non fa mistero dell’avversione dell’Assessore nei suoi confronti e punta l’indice, a sua volta, su un gruppo di potere all’interno della Messinambiente. Gruppo che avrebbe remato contro il cambiamento del sistema dei rifiuti e a cui in definitiva accollare le responsabilità dei disservizi che hanno afflitto la Messinambiente in questi ultimi 2 anni.  

@PG e @DS