ALTA TENSIONE FUTURISTA A MESSINA

Avevamo vegliato tutta la notte – i miei amici ed io sotto lampade di moschea dalle cupole di ottone traforato, stellate come le nostre anime, perché come queste irradiate dal chiuso fulgòre di un cuore elettrico[…] così si apre il manifesto del Futurismo, scritto da F. Tommaso Marinetti 20 Febbraio 1909, echeggiante in questi giorni a Messina che si prepara ad ospitare, in un’ala rinnovata del Museo Regionale, la mostra “L’invenzione Futurista Case d’arte di Depero” presentata con conferenza stampa  nelle sale del Museo Regionale e con la mattinata di studi di oggi nell’aula magna del Rettorato, e la cui cerimonia di inaugurazione sarà alle 18.00.

<<Si tratta del frutto di una strana e positiva alchimia,ci dice Caterina Di Giacomo  direttrice del Museo regionale interdisciplinare Maria Accascina di Messina,  tra Messina e Rovereto, tra due poli di questo nostro grande paese, interessante vedere come anche uno dei nostri più importanti musei archeologici sia dedicato proprio ad un friulano Paolo Orsi. Ed aggiunge  “la scelta di questa sede per la presentazione della mostra, che si inaugurerà oggi pomeriggio,nasce dalla volontà di dare a questo evento la giusta risonanza scientifica. La mostra sarà occasione per inaugurare il nuovo spazio della Filanda Barbera Mellinghoff, sede storica del museo fin dal 1914, riprogettato dall’architetto Gianfranco Anastasio per diventare un contenitore per mostre temporanee, satellite della nuova struttura museale che, non appena ultimata, ci permetterà di offrire molte più opere che vanno dalle collezioni di archeologia al 1907, quindi alle soglie del terremoto del 1908. Ed ecco uno dei legami tra questo movimento e Messina; con un significativo gesto solidale Marinetti, a causa del  terremoto, fece ritardare di qualche mese l’uscita del manifesto, al contempo Messina veniva vista in chiave avanguardistica come la città che rinasce con germi di vitalità. Occorre ricordare che anche la stampa venne fortemente coinvolta in questo processo di rinnovamento ed a questo proposito, nel 1915  il messinese Guglielmo Jannelli ,definito da Marinetti paroliberista italiano, fonda a Messina il quindicinale La Balza futurista insieme a  Vann’Antò e Luciano Nicastro, giornale che diverrà l’organo del futurismo siciliano.

Ci sono competenze per lavorare bene qui” afferma Gianfranco Maraniello giovane direttore del Mart di Rovereto, è stato bello, facile, stimolante intendersi con la dott.ssa Di Giacomo, sono occasioni che concorrono a rafforzare legami tra i luoghi della Cultura, abbiamo avuto anche l’onore di ospitare Antonello poco tempo fa presso il nostro Museo, bisogna valorizzare le tante risorse umane presenti sul territorio”

Giovanni Cupaiolo -Coordinatore Collegio Prorettori- “E’ un onore per la nostra Università, non direttamente coinvolta in questo evento nello specifico, essere la sede di presentazione di mostra  così importante che si tiene in un contesto, come il nostro, non proprio dei più facili. Immagino cosa potremo fare con un Museo, praticamente pronto, ma per motivi noti non fruibile a tutti. Sergio Alessandro -Servizio Attività e interventi per Musei e Biblioteche- stiamo lavorando alacremente per una fruizione più consona, diversa dei nostri Musei.

La mostra vuole porre l’attenzione, come specifica la curatrice Nicoletta Boschiero, responsabile mostre e collezioni del Mart, su quella interessante realtà che sono le case d’arte di De Pero, fucina di manifattura artistica di pregio che spazia dai tessuti al mobilio, realtà  portate avanti insieme alla moglie Rosetta anche durante la fase newyorkese quando in pieno crollo della borsa la donna cucina polenta e ravioli per accogliere i clienti della casa d’arte, succursale di quella di Rovereto. De Pero è anche firmatario nel 1915, insieme a Giacomo Balla della  Ricostruzione futurista dell’universo; è una figura che ben sintetizza il passaggio dal futurismo epico, fino al 1916 anno della morte di Umberto Boccioni, a quello del dopo, l’arte del rallegrare malgrado i lutti della guerra . Leggere il futurismo con un atteggiamento di pitturocentrismoè stata una cappa difficile da superare, come sottolinea in chiusura Enrico Crispolti,prof. emerito dell’università degli Studi di Siena, che dando una lettura del fenomeno culturale in ordine sparso sottolinea la capacità del movimento  di reinventare, in una prospettiva di innovazione che modifica la realtà in senso positivo, non uno stile creativo ma un’alta tensione che guarda al futuro con atteggiamento creativo.