è un precetto religioso enunciato tanto solennemente
« Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » (Gv 13,34).
per i cristiani dovrebbe rappresentare una norma da rispettare sopra ogni cosa.
Una norma. Col passar del tempo, mi sono convinta che tra tutte le norme possibili, quella dell’amare il nostro prossimo come noi stessi è forse la norma che ha meno probabilità di tutte di essere osservata.
La scorsa settimana ho avuto modo di parlare in un articolo dell’indifferenza dei cittadini davanti al dramma della morte … ho parlato di anaffettività sociale, riferendomi con tale definizione alla dilagante incapacità di immedesimazione nell’Altro, ahimè diffusissima nella nostra società, che si manifesta con l’incapacità di provare umanità per gli altri.
Ci sono delle eccezioni. Immedesimazione e compartecipata sofferenza scattano prontamente dinnanzi a reati che ingenerano un forte allarme sociale e conseguente aumento del senso di insicurezza nei cittadini … si pensi ai furti in appartamento o nelle ville, agli scippi per strada, alle rapine, benché si tratta di reati deprecabili , hanno la caratteristica di trasmettere subito la sofferenza dovuta al sopruso subito. Il motivo di tanta compartecipazione è probabilmente dovuto al timore che la stessa cosa possa accadere a noi.
La nostra immedesimazione è frutto della paura di essere vittime dello stesso reato anche noi, non è sofferenza per l’altro … ma per noi. Come “civiltà” abbia certamente perduto un valore importante, che è la capacità di provare pietà per l’altro.
A sostegno di questa affermazione, vorrei menzionare gli episodi di morte sulla spiaggia dovuto a malore e conseguente annegamento, avvenuti in tre luoghi diversi dell’Italia, nel mese di giugno 2013.
Per chi lo avesse già rimosso, lo scenario era quello di una spiaggia piena di persone che si godevano il sole, la spiaggia , il mare, mentre a pochi metri di distanza giaceva il cadavere di uno sfortunato giovane. E’ un’immagine desolante, tutto scorre, tra giochi e sghignazzi, eppure la morte è ancora li, ma è come se non ci fosse … per questo ritengo che il precetto dell’ama il prossimo come te stesso è improbabile che venga seguito.
Più passa il tempo, più mi convinco che la nostra società è fatta da persone guidate prevalentemente da due ragioni, quella dell’egoismo e dell’individualismo, e la ragione della ricerca continua della felicità.
In una società abitata da queste persone , tutte le cose di valore nella vita umana vengono ridotti a tanti piccoli buoni d’acquisto con i quali comprare quel singolo valore … il solo che rende la vita degna di essere vissuta .
Che tristezza …
Papa Francesco in visita a Lampedusa accende i riflettori sull’involuzione morale della società odierna, parla di globalizzazione all’indifferenza dell’uomo nei confronti dell’altro uomo … riferendosi nello specifico all’indifferenza che circonda le morti dei tanti migranti, che ogni anno rischiano la vita avventurandosi nei costosissimi viaggi della speranza … ma era un richiamo a quel senso di umanità racchiusa nel comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso”. Queste vittime, oggi vengono disumanizzate dall’indifferenza della società.
…. “siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del patire. La globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere” … chi è il responsabile del sangue di questi fratelli Nessuno si sente responsabile, siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita , guardiamo il fratello mezzo morto per strada e tiriamo avanti pensando che non è compito nostro e stiamo bene … insensibili e indifferenti verso gli altri, ci siamo abituati all’idea che la sofferenza dell’altro non ci riguardi, non ci interessa, non è affare nostro (Papa Francesco).
Come scrisse Gergen, “la vita s’è ridotta ad un negozio di dolciumi dove appagare i nostri appetiti crescenti”e dove la precarietà esistenziale dell’altro … non ci riguarda, ancor meno le tragedie che li coinvolge.
La realtà è diversa … “ognuno di noi è responsabile senza nome e senza volto” (Papa Francesco).
Nicoletta Rosi