Amianto, amianto e ancora amianto. Questa parola tormenta ormai la nostra redazione. In questo articolo della rubrica “Ambiente. Messina e il cancro destinato ai nipoti” ci troviamo lungo la strada statale 113. Non quella che costeggia i villaggi marini da Torre Faro sino a Ponte Gallo, il confine tirrenico di Messina. Ma la SS 113 che attraversa i Colli Sarrizzo.
Scendendo verso il villaggio di Gesso si trovano varie proprietà di campagna tra queste vi è un complesso residenziale abbandonato che precedentemente era soggetto probabilmente ad interdizione di accesso, a seguito di un possibile sequestro. Se prima questi stabili non erano raggiungibili poiché il muro di recinsione era continuativo e li rendeva inaccessibile. Oggigiorno, il terreno circondante le strutture è del tutto accessibile e non solo alle persone. Difatti, sono presenti sullo sterrato tracce di copertoni che testimoniano il passaggio di mezzi pesanti: camion, furgoni, mezzi da lavoro. Questi veicoli, infatti, sono necessari per il trasporto del materiale di risulta e degli scarti del lavoro, come copertoni, bidoni contenti acidi, che dovrebbero essere smaltiti procedendo secondo la filiera prevista dalla legge.
La collinetta:
Dalle immagini satellitari si può notare come questo terreno abbia sempre avuto la vocazione di divenire una discarica abusiva. Le prime immagini di rifiuti e materiale di risulta sono del 2011. Nel corso degli anni è evidente come il sito abbia accolto un numero crescente di rifiuti. In particolare, è da attenzionare la formazione di una collinetta. Una collinetta che dalle immagini del 2006 non risulta esserci e che nel corso del triennio 2017-2020 ha visto la sua genesi.
Nella nostra visita abbiamo ritrovato, ovviamente, anche l’amianto, contenuto in molteplici sacchi telati che è possibile osservare anche in alcune delle foto satellitari del settembre 2017.
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2018 -
2020
Inoltre, non distante da una delle costruzioni si collocano tre serbatoi in eternit con diversi sedili di automobili.
Il sito in questione, inoltre, è situato in prossimità della cima di una vallata. Un punto semplice per chi vuole disfarsi illegalmente di rifiuti lanciandoli scivolare nel vallone e facendoli occultare dalla vegetazione dei peloritani. Generando così gravi danni al futuro ambientale della nostra terra e dei nostri figli.