E’ difficile spiegare a chi non abita a Barcellona P.G. come questa città, da qualche anno, si sia divisa in due anime fortemente contrapposte e di come questa frattura si sia tramutata in una sorta di scontro ideologico tra chi vede da una parte un regime partitocratico-fascista-mafioso e chi dall’altra parte vede un regime sfascista-settario-anarcocomunista. Questa forte caratterizzazione ha fatto presa ed ha avuto molta risonanza tra i giovani, il cui terreno di scontro sono stati i social network (e per fortuna solo lì).
Se da un lato questa zuffa mediatica ha acceso gli animi e fatto volare qualche parola di troppo, dall’altro ha spinto tanti ragazzi a partecipare in maniera attiva alla vita politica della cittadina.
Così mentre i soliti vecchi si muovevano dietro le quinte per cercare di orientare il voto, i ragazzi seguivano i loro candidati per la città, nei comizi, nei porta a porta e spesso si candidavano in prima persona.
Coloro che ne sono usciti vincenti sono spesso giovani rampolli della vecchia politica che possono contare su bacini elettorali maggiori, ciò non di meno la concezione politica che ne è scaturita è sicuramente innovativa, così come nuove sono le idee di sviluppo che sono state espresse a questa tornata elettorale.
Questa base giovane si è equamente divisa tra i due candidati sindaci:
– Maria Teresa Collica: giovane, carismatica, pasionaria, con una dialettica capace di ispirare ed indirizzare i suoi freschi sostenitori che la venerano quasi come un’eroina;
– Roberto Materia, l’uomo d’esperienza, il padre di famiglia e medico stimato, capace di comunicare ai ragazzi nonostante un repertorio meno giovanile, ma al tempo stesso capace di incassare bordate a volte pesanti senza risentirne a livello di pulizia della propria immagine.
La prima ha riempito le piazze e dominato la comunicazione mediatica (non a caso si è battuta fino alla fine per forzare la mano allo sfidante e costringerlo ad un confronto televisivo con una squadra di governo che, di fatto, rispecchia questa sua indole comunicativa), il secondo, a conti fatti, ha invece raccolto il voto moderato che, come sempre, la fa da padrone.
Proprio questo tipo di elettorato, secondo me, ha penalizzato la dott.ssa Collica. A lei ed al suo entourage non è stato perdonato l’incapacità di allargare la propria base politica verso gran parte del PD, l’essersi incaponita nella difesa di un suo assessore (comunque tra i più votati), l’essere stata “appoggiata” da numerosi personaggi che apertamente l’hanno descritta come il baluardo della legalità contro la mafia e la malapolitica (lei si è sempre guardata bene dall’affermare qualcosa del genere, con grande intelligenza) e soprattutto l’incapacità di mediare su alcune sue decisioni non solo politiche, ma anche amministrative, che magari avevano un fondamento, ma probabilmente sono state recepite come un segno di ostinazione e/o arroganza. Penso al caso della festa di S. Sebastiano, all’isola pedonale estiva di Piazza delle Ancore, ed ai tanti incarichi per affidamento diretto.
Dal lato opposto l’immagine PERSONALE del dott. Materia ha permesso di bypassare permanenze pesanti all’interno del proprio schieramento come l’ex sindaco Candeloro Nania, inviso a molti (a torto od a ragione) ed il tanto vituperato ex senatore Nania. Decisivo probabilmente è stato l’aver rifiutato accordi ufficiali (sottobanco chi lo sa?) con gli altri candidati sindaco che non sono arrivati al ballottaggio, nonostante le insistenze dei propri alleati politici d’esperienza, dando il sentore di un uomo di polso.
Chiudendo posso dire che da queste elezioni si evincere, oltre all’ovvio dato politico è duplice:
- 1)Gli schieramenti politici di destra e sinistra ad oggi si equivalgono ed al primo passo falso dell’uno prende piede l’altro. Il che è un bene poiché spinge chi governa a ponderare bene le scelte;
- 2)Il ricambio generazionale politico è pronto, attivo e probabilmente acquista forza a discapito della vecchia politica che speriamo colga l’occasione per farsi da parte, anche se il timore è che non voglia limitarsi a fare da suggeritrice, ma voglia riciclarsi a manovratrice. Sta all’intelligenza dei miei coetanei evitare che questo avvenga facendo tesoro dell’esperienza sul campo maturata a queste elezioni e ragionando con lucida criticità.
Ovviamente si potrebbe scrivere molto altro, come della mancanza di candidati del M5S nonostante un parlamentare che siede a Roma, ma credo che la mia analisi possa chiudersi qui, sperando che la disillusione (misurata nel continuo abbassarsi della percentuale dei votanti) si tramuti in partecipazione, unico baluardo di autentica democrazia e che l’interesse giovanile premi sempre il senso civico di collettività più che gli interessi personali.
In bocca al lupo alla mia Barcellona P.G.
S.M.