Panarea è da sempre meta privilegiata di attori, cantanti e personaggi in voga e anche quest’ anno la tradizione continua.
Ad inaugurare la stagione estiva duemilatredici è arrivato uno dei più grandi cantautori italiani: Antonello Venditti. L’artista si è mimetizzato tra gli isolani, indossando occhiali scuri anche se non è sfuggito a chi segue da anni la sua carriera artistica. Appena approdato a Panarea si è recato subito a fare qualche acquisto e non si è negato agli scatti soprattutto quelli che lui chiama “amichevoli” perché richiesti da qualche fan e vecchi nostalgici. Tuttavia non ama le interviste e me lo dice senza mezzi termini così saggiate subito le intenzioni gli spiego che non ho intenzione di rubargli molto tempo. Il passo dal no al sì è breve, e così lo seguo mentre si aggira per i negozi di Panarea a cercare souvenir e gli chiedo cosa pensa delle isole eolie e della crisi che attanaglia il settore turistico.
Antonello Venditti segue le isole eolie da trent’anni e ritiene che in questi anni qualcosa sia cambiato: “Salina è l’unica isola che ho trovato giusta, anche per via dei più comuni, credo che garantisca più servizi e efficienza. Non si può pensare di vivere solo di bellezza, a chi viene qui bisogna offrire qualcosa che va oltre la bellezza. Tuttavia ritengo che Panarea sia una delle isole più belle al mondo. Io la ricordo anche trent’anni fa quando c’erano delle eccellenze come i piccoli negozianti che offrivano delle cose particolari. C’era anche un’artista che lavorava il vetro che conoscevano tutti per la sua bravura. Le isole devono cominciare a riappropriarsi della propria storia, pensa che Stromboli vanta un personaggio come Pino Palladino che ha fatto un ritratto di Lucio Dalla, eppure non lo conosce quasi nessuno. Le isole non devono morire. Qualcuno pensa che lo stato selvaggio paga, mentre io credo che bisogna aprirsi alle comodità, migliorando i servizi e le infrastrutture. Il problema non è essere competitivi ma creare qualcosa che attiri. Purtroppo è vero che il momento è assai critico, l’Italia sta vivendo la più grande crisi del dopoguerra e la nostra nazione sta regredendo in una maniera pazzesca. La cultura e la valorizzazione del patrimonio storico artistico non sono tra la priorità della politica, anzi anche la classe dirigente attuale vuole mantenere questo stato di crisi”.
Insomma quello che attrae della perla delle Eolie è anche l’artigianato che è sinonimo di esclusività.