«Il prossimo bilancio sarà un bilancio di tagli» diceva un mese fa’ Vincenzo Emanuele, ragioniere generale della Regione Sicilia, ed oggi, abbiamo avuto la conferma. Un bilancio da 27 miliardi di euro approvato in undici minuti all’Assemblea Regionale Siciliana, il tempo di qualche favore ad uno, e della contropartita monetaria ad un altro. A colpi di contributi, di qua e di là, anche oggi il dovere della politica siciliana è stato portato a termine. Provvedimento bipartisan per stabilizzare i 109 precari degli enti parco siciliani a parte, la questione bilancio si è infatti giocata sui fondi ad enti ed associazioni, tanto che Gaetano Armao, assessore all’Economia, ammette: «Abbiamo perso ore a discutere di spese per qualche milione di euro, e poi in pochi minuti abbiamo approvato un bilancio da 27 miliardi». Non tutti però hanno un santo in Ars.
Se il taglio del 10% previsto per diversi capitoli di spesa non ha infatti risparmiato i teatri – il Massimo di Palermo e il Biondo avranno rispettivamente 1 milione e 260 mila euro in meno rispetto allo scorso anno – e gli enti storici come l’Istituto Gramsci, la Fondazione Buttitta ed il COPPEM – Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali, nato nel 2000 dall’iniziativa di OCCRE (Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e OCA (Organizzazione delle Città Arabe), a seguito della definizione di un regolamento concordato dai rappresentanti di Amministrazioni Locali, a Gaza – , alcune realtà si sono avvantaggiate della – per certi versi incomprensibile – generosità della “nostra” assemblea rappresentativa. Come il Corecom di Giovanni Carapezza Figlia, noto avvocato difensore dei soprusi della Regione davanti al Tar – oltre che Segretario generale alla Presidenza della Regione – , che disporrà di 90mila euro in più rispetto allo scorso anno. 200mila euro in più anche alla Federico II, nata «al fine della più ampia conoscenza e della diffusione dell’attività degli organi istituzionali della Regione Siciliana e dell’Assemblea regionale siciliana in particolare, e dei valori e del patrimonio culturale della Sicilia», e recentemente passata alla cronaca per l’arresto del suo ex direttore, Alberto Acierno, per peculato ed appropriazione indebita di circa 150mila euro dal patrimonio della fondazione. Il Club mediterraneo per le ustioni avrà 75 mila euro in più, mentre l’associazione Oikos di Barcellona Pozzo di Gotto e la No Limits di Alcamo – Associazione Culturale che si occupa del settore delle feste e delle discoteche, e «sforna» un grande numero di D.J. e tecnici specializzati nel settore – , si beccano 90mila euro inaspettati. Incrementato di 85mila euro il contributo all’Associazione di Studi Medievali, di 160mila euro il fondo per l’Associazione Mutilati, e di circa 80mila euro quello all’Istituto Dramma Antico. 200mila euro al Museo d’Arte Moderna di Palermo e 1,5 milioni di euro in più al fondo destinato alla propaganda dei prodotti siciliani, mentre 1,8 milioni, sono andati «a difesa della vita nascente» (???), grazie all’impegno del On. Vinciullo del Pdl, a cui va il mio e numerosi altri «grazie!».
Il bilancio dell’Ars si esclude dai tagli «necessari» e cresce cresce e crsece – nonostante i tagli giusti effettuati da Cascio alla Presidenza. Fra i fondi revisione 2011 spuntano anche 80mila euro di «spese per le celebrazioni dell’anniversario dell’Ars», conclusesi nel 2007, e vengono resi disponibili 100mila euro per l’istituzione di un nuovo capitolo per le consulenze esterne delle commissioni, mentre i costi relativi al mantenimento fisico dei deputati – pranzi, cene, caffettini vari – costeranno circa 250mila euro in più rispetto al 2010, raggiungendo la somma di 950mila euro.
Adesso aspettiamo, con – non troppa – ansia il varo della Finanziaria. Sono convinto non mancheranno le sorprese.
Approvato il bilancio della Regione, i soldi dell’Ars non sono per tutti
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