N.Q. di Presidente Provinciale dell’associazione di promozione sociale Arcigay Makwan Messina, tengo a ringraziarla signor Presidente per la disponibilità dimostrata insieme alla sensibilità per una causa nobile come quella della tutela di quelle classi che erroneamente vengono considerate minoritarie, e spesse volte come nel caso del movimento LGBT oggetto di scherno e di violenze. Con la Sua firma insieme all’Unar a un protocollo d’intesa per la creazione di un osservatorio antidiscriminazione razziale, ha fatto sì che Messina divenisse la prima Provincia della Sicilia e la seconda in Italia, dopo Roma, ad aver avviato un iter di grande democrazia nella tutela dei più deboli. Da parte dell’associazione che rappresento a Messina come Presidente, ne sono doppiamente soddisfatto. 1) In quanto un progetto ideato da un associazione LGBT provinciale, declinato anche all’UNAR ed al signor Prefetto, abbia avuto un esito positivo e per ciò che concerne la prima fase, un percorso abbastanza celere. 2) In quanto mi rende fiero la consapevolezza di avere un Presidente Provinciale sensibile a dare delle risposte rapide quando sono nell’interesse della collettività. La mia speranza, come quella di tutte quelle categorie considerate deboli è che in futuro Messina (politica) possa prendere esempio da questo Suo nobile gesto.
Certo non voglio dimenticare l’interlocutrice per eccellenza, che immediatamente, appena ricevuta la richiesta da parte nostra per l’avvio dell’iter di un Osservatorio antidiscriminazione razziale, senza perdere tempo e con grande impegno e laboriosità ha fatto sì che si potesse giungere alla firma del 19/03/010. Mi riferisco all’assessore Mariella Perrone. A lei va un ringraziamento particolare per la pazienza avuta nel sopportare le continue sollecitazioni a raggiungere prima possibile il primo traguardo. Mi auguro che tutti coloro che si prestano alla politica e ricoprono un compito qualsiasi nella stessa, siano della medesima serietà, correttezza, professionalità è voglio aggiungere grande pazienza e abnegazione dell’assessore Mariella Perrone. Per quest’associazione lavorare con Mariella, come lei gentilmente ci ha concesso di chiamarla, è stato un grande onore, oltre il piacere di aver visto condurre a positiva conclusione, egregiamente il primo passo del progetto osservatorio. A lei la nostra immensa gratitudine.
Valutazioni
Certo, dover dare delle valutazioni oggi a distanza di pochi giorni e sull’onda dell’emozione per il risultato insperato raggiunto, non possono che essere positive.
E’ chiaro però che quest’associazione che mi fregio di rappresentare come Presidente del comitato Provinciale, e che rappresenta a livello nazionale la più grande associazione LGBT con sede in Bologna, non posso non paventare delle perplessità o paure che mi auguro si rivelino infondate.
Ovvero che una volta firmato il Protocollo d’intesa, il tutto rimanga carta inchiostrata e non si dia prosieguo a quanto previsto e discusso. Sarebbe lo stesso che avere un cospicuo conto in banca e non utilizzarlo. Mi auguro ripeto che sia un timore infondato e che questo strumento diventi fruibile alla comunità nel più breve tempo possibile. Mi auguro che l’importanza di questo strumento di democrazia possa essere stato recepito in tutta la sua complessa validità, e che non rimanga una semplice cosmesi di rito.
E’ chiaro che per me e l’associazione che rappresento a Messina, promotrice del progetto, la firma del protocollo, per quanto istituzionale e quindi aldilà delle associazioni, mi dà maggiore responsabilità di vigilare sull’iter di definizione di quella che consideriamo nostra creatura. In poche parole, per Arcigay Makwan Messina l’impegno per l’osservatorio si riterrà finito quando questo è completamente strutturato è funzionale a disposizione della cittadinanza tutta, fino ad allora saremo vigilanti e solleciteremo nei modi e termini consentiti affinchè a ciò si giunga. Siamo certi che l’impegno dimostrato da codesta istituzione per giungere alla firma del protocollo sarà ancora maggiore per la definizione. E di questo ve ne saremo grati.
Giuseppe Franco