Come ad ogni giro di boa, entro il primo maggio la Regione Siciliana è chiamata ad approvare la Finanziaria per l’anno 2013.
Terminato l’esame in Commissione Bilancio, i deputati regionali fanno squadra in queste ore per apportare al testo della Finanziaria gli emendamenti utili a tenere ancora in vita la famigerata “Tabella H”, ovvero, l’elenco degli enti, associazioni e fondazioni beneficiari di erogazioni annuali da parte della Regione.
Finanziata da un Fondo da 25 milioni, con l’articolo 128 della legge regionale n.11/2010, “Trasferimenti annuali in favore di enti” viene formalmente abrogata anche se quei fondi ora sono ridistribuiti nel Bilancio. Una norma che ristringe i margini di predilezione per uno strumento definito come cassa annuale delle cosiddette “spese amiche” per enti assistenziali, onlus, sodalizi, associazioni culturali e centri studio regionali.
Rispondendo ai giornalisti sull’opportunità o meno di applicare alla lettera la norma, il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta afferma: “Sulla Tabella H abbiamo deciso di tagliare i fondi, da 32 a 27 milioni (poi ridotti di un altro paio di milioni di euro) e di cambiare le modalità per l’erogazione dei fondi”.
Stavolta, infatti, il finanziamento ad enti, Teatri, Fondazioni ed altri organismi di diritto pubblico, sarà subordinato “al riconoscimento negli statuti della partecipazione delle Regione agli organi di amministrazione e controllo” sostiene lo stesso Crocetta.
Non di meno, l’Assessore regionale all’Economia Luca Bianchi aveva usato all’inizio di aprile una sorta di spot per illustrare la filosofia della manovra. “Ci stiamo avvicinando ai sacrifici socialmente sostenibili”aveva dichiarato. Sono già pronti centinaia di emendamenti però che peseranno sul Governo Crocetta alla prova della sua prima finanziari. Nelle intenzioni di Bianchi, teatri e cultura in genere non verranno risparmiati. Mentre solo alcuni dei 300 enti che attingevano alla Tabella H saranno finanziati.
A proposito di tagli ragionati e in linea con le norme della spending review, questo discorso – seppur fugato dal Governatore Crocetta – varrebbe anche per quelle associazioni antiracket e per i familiari di vittime di mafia.
Crocetta: “Per alcune categorie riguardanti le vittime di mafia, abbiamo ridotto il contributo perché la Ragioneria ci ha fatto notare che gli stanziamenti precedenti non venivano mai spesi interamente. Ma, visto che sta diventando un problema politico, abbiamo presentato un emendamento che ripristina tutte quelle voci al livello dell’anno scorso”.
Sono finite le stagioni politiche in cui per il rotto della cuffia, i deputati (spesso ‘sganciati’ dai rispettivi partiti) si muovevano a blocchi per agevolare questo o quell’ente territoriale. Lo è stato per gli Enti e le Fiere come quelle di Messina e Palermo, per gli enti Teatro e le miriade di associazioni culturali più o meno vicine ai parlamentari eletti. Esclusi, fino a prova contraria, tutta una serie di enti ritenuti inutili, le cronache parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana segnano però l’ennesima corsa all’ultimo emendamento. I partiti sono pronti per i giochi dell’aula.
Il gruppo del Megafono è tra i più selettivi, provando a demitizzare il pacchetto della ex tabella H, mentre il deputato Marco Forzese (DRS) avverte: “Via le prebende. Non giochiamo sulla pelle dei siciliani”. E l’assessore Bianchi non sorprende, quindi, quando con sorriso amaro, tende a ribadire: “Possono chiedere quello che vogliono, ma soldi non ce n’è”.
E’ comunque del 19 aprile scorso l’approvazione di un emendamento al Bilancio che ottiene l’Ok per la gestione dei contributi ex tabella H, affidata a un decreto del presidente della Regione ma col parere vincolante delle commissioni parlamentari di competenza, così come avviene per le nomine governative, emendamento approvato dalla commissione Cultura e Lavoro dell’Ars che modifica la norma in finanziaria sui finanziamenti ai soggetti che sono stati tolti dal vincolo di bilancio.
Fine del “bottino” facile sembra leggersi. Capigruppo depotenziati nel piazzare voci in capitolo che dessero margine ai propri partiti rivendicando poi sulla stampa le battaglie su questo o quel provvedimento. Deputati regionali che rientreranno all’indomani dell’approvazione della Finanziaria senza il “bottino” solito da esibire ai proprio elettori, ai sindaci incolonnati a chiedere contributi, agli enti di assistenza e istituti di diritto morale e fondazioni spesso veicolo di consenso sul territorio.
Resta il disegno di sopprimere lo strumento in questione per molti “frutto di una politica clientelare e irrazionale”, almeno secondo quanto dichiarato dal Presidente della Regione nei mesi scorsi. E il futuro di tutti gli enti che rientravano nel ‘calderone’ è molto incerto.
C’è da dire che il fondo finanzia sociale, sport, formazione e associazioni con decine di milioni di euro che i più indulgenti sostengono che solo una minima parte resta a discrezione della politica locale. Sempre di milioni di euro si tratta, aggiungerebbero i cittadini, che in tempo di “vacche grasse” sono sostanza.
Dito puntato quindi sulle “disfunzioni” della tabella H. Lo scorso anno, va ricordato come, un emendamento proposto dall’ex deputato regionale messinese Fortunato Romano suggeriva, non senza torto, di sottrarre gli enti che realmente offrono servizi di assistenza e di aiuto ai soggetti fragili e non autosufficienti dai vincoli dei tagli lineari, una battaglia alla Regione che come ricordava Romano “sperperava soldi anche per enti culturali di parte equiparandoli ad associazioni che si occupano di aiutare i non vedenti, i disabili”. Anche il collega parlamentare Giovanni Ardizzone (Udc), oggi Presidente dell’ARS, aveva invitato il Governo Lombardo ad applicare la norma che regola il funzionamento della Tabella H. Ardizzone chiese la verifica puntuale della rendicontazione. Un invito che andrebbe riproposto proprio a garanzia dei “soldi dei siciliani”. A norma della Tabella, H, infatti, oltre a non poter percepire più di 200 mila euro, qualora un ente avesse usufruito del contributo nell’anno passato, dovrebbe rendicontare la spesa effettuata, in ottemperanza ai fini per i quali sono stati stanziati. L’ARS quindi è chiamata a fare da garante di questa rendicontazione.
Vanno in questa direzioni i ripristinati fondi per i centri per la diagnosi e la cura dell’epilessia, per la cura della fibrosi cistica, per gli affetti della sindrome di Down, per gli ammalati vittime del morbo di Hansen, per le famiglie con anziani non autosufficienti e per l’assistenza ai sordomuti. Reinserite in bilancio, la scorsa settimana, anche le voci in favore di Telefono arcobaleno, del Banco alimentare, e della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Inoltre, non saranno tagliate nemmeno le borse di studio per i giovani laureati in Medicina e Chirurgia.
Decidere se mantenere un badget per garantire ancora una certa discrezionalità alle associazioni che si occupano di recupero, di animazione e prevenzione sociale è comunque nelle intenzioni del legislatore.
“Dai 25 milioni disponibili ex tabella H, chiediamo che si dia un contributo di 200 mila euro alla Casa dei giovani di Bagheria, impegnata da anni nel recupero e cura delle tossicodipendenze. Per ultimo, vogliamo con un emendamento che nei comuni fino a 100 mila abitanti ci sia un solo revisore dei conti, adeguandoci cosi’ alla normativa nazionale”. Lo afferma Giovanni Di Giacinto, capogruppo della Lista Megafono-Crocetta.
Sul capitolo teatri, si è svolto un incontro che apre al dialogo ma che non mostra margini di manovra dal punto di vista economico. Il neo assessore al Turismo, sport e spettacolo Michela Stancheris, proprio nella giornata di ieri, si è confrontata con i teatri pubblici di Palermo, Messina e Catania, spiegando loro come i tagli sulla loro testa siano inevitabili.
Per quanto riguarda i contributi alla cultura, era già intervenuto l’assessore regionale ai Beni culturali Mariarita Sgarlata: “Mi impegnerò allo stremo – ha detto – per salvaguardare l’Istituto nazionale del dramma antico, così come l’Isisc o il Museo del Papiro, i cui capitoli di spesa rientreranno nella finanziaria. Non voglio entrare in polemiche sterili e strumentali in un periodo di spending review e di profonda crisi in cui vengono tagliati welfare e case popolari. Non si tratta di avere minori risorse, ma di saperle spendere bene, di evitare sprechi. Qualsiasi politica di sviluppo non può prescindere da questo concetto”.
Una posizione che prova a ricordare alla “politica dell’austerità” che anche la cultura produce in fin dei conti ricchezza.
Ecco nel dettaglio gli enti che il governo e il Parlamento siciliano potrebbero inserire nella “nuova” e più economica versione della cosiddetta “Tabella H”.
Enti che possiedono consistente patrimonio e/o che sono impegnati in attività di rilevante ricaduta e ampiezza nell’ambito della promozione della cultura e della educazione permanente:
Fondazione Whitaker
Fondazione MAndralisca
Fondazione Sciascia
Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella
Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari
Istituto internazionale del Papiro
Galleria d’arte moderna “Renato Guttuso”
Società di Storia Patria
Pontificia Facoltà teologica “San Giovanni Evangelista”
Studio Teologico San Paolo
Studio Teologico San Tommaso
Museo San Nicolò Militello Val di Catania
Istituto Gramsci – Palermo
Istituto di studi Bizantini e neoellenici
Fondazione Vito Fazio Allmaier
Associazione Oikos di Barcellona Pozzo di Gotto
Accademia Zelanti e dafnici
Fondazione Buttitta
Centro studi filologici e linguistici siciliani
Centro Pio La Torre
Fondazione Falcone
Fondazione Costa
Centro Studi Terranova
Associazioni Arci, Unasp Acli, Endas, Aics
Fondazione e centro di cultura scientifica “Ettore Maiorana”
Collegio universitario di merito Arces
Centro studi “F. Rossitto”
Istituto di studi socialisti “Salvemini”
Centro di cultura Pier Paolo Pasolini – Agrigento
Isisc di Siracusa
Enti che svolgono rilevante attività in ambito sociale e dei diritti umani
Amnesty International
Meter Onlus Catania
Enti che, sia pure con modesto patrimonio, svolgono alcune attività culturali
Associazioni Museo delle fortificazioni di Brolo
Cepes Palermo
Centro studi “G. Pastore” Agrigento
Centro studi “Il confronto” Catania
Cesaps Catania
Isida Palermo (In liquidazione)
Csei Catania
Isas Palermo
Isvi Catania
Istituto per la Storia antica “E. Manni” Palermo
Centro studi “Pirandello” Agrigento
Faro di pace
Comune di Custonaci
Centro “Luigi Sturzo” Palermo
Isspe Palermo
Cres Catania
Automobil club
Lidu – Lega per i diritti umani
No limits di Alcamo
Associazione per l’arte – Alcamo
Officina di studi medievali Palermo
Associazione culturale “Pompeo Colajanni” Enna
Associazione Ioco Catania
Enti che non possiedono alcun patrimonio e svolgono limitate attività culturali
Associazione Prosam
Associazione Rises
Associazione Sege
Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per domani 25 aprile 2013, alle ore 12.00.