Piccolo momento di trambusto a Palazzo Zanca. Messina ha delle sedi istituzionali dove la ripicca politica e bizze di cortesia sono di casa. Una di queste istituzioni è il Consiglio Comunale di Messina. I Consiglieri chiamano queste manifestazioni d’intemperanza, fare politica. Oggi, ad andarci di mezzo è stato il rappresentante di un’associazione animalista e altri due privati cittadini, buttati fuori dall’aula consigliare dal Consigliere Nicola Cucinotta nonostante sia il regolamento comunale che la legge Regionale prevedano espressamente che le commissioni consiliari siano aperte al pubblico.
Il commento della consigliera Ivana Risitano.
Lo avevamo chiesto io e Lucy Fenech con una proposta di delibera che modificasse il Regolamento e rendesse aperte alla cittadinanza non solo le sedute consiliari ma anche quelle delle dieci commissioni. Lo ha imposto la Legge Regionale prima ancora che la nostra proposta di delibera arrivasse in aula.
La prassi, in questi mesi, è stata che i cittadini desiderosi di assistere ai lavori di commissione venissero fatti accomodare nelle sedie poste in un lato dell’aula, dove siedono solitamente i giornalisti. Oggi è però successo un fatto molto grave. Il consigliere Nicola Cucinotta ha inveito contro un cittadino che si era presentato alla seduta della V commissione, in cui si trattava di randagismo, per assistere civilmente alla discussione. Il cittadino in questione, infatti, è presidente di un’associazione animalista, oltre che attivista di Cambiamo Messina dal Basso. Seduti accanto a lui c’erano anche altri due cittadini, ma il destinatario delle grida del consigliere è stato solo lui, invitato con veemenza a uscire e a prendere posto sugli spalti posti in alto, dove di solito sta il pubblico durante le sedute di Consiglio. La presidente di commissione Rita La Paglia ha tentato di riprendersi il proprio ruolo, ma poi ha lasciato che gli intervenuti venissero fatti uscire. Qualcuno si è premurato di chiedere ai vigili di aprire la porta perché quei cittadini potessero recarsi al piano di sopra, ma intanto sono passati quasi 20 minuti prima che fosse loro consentito un altro accesso: non hanno potuto di fatto ascoltare l’intervento del funzionario Palana. I vigili hanno sottolineato di aver fatto un’eccezione perché a loro è stato dato mandato di aprire la porta degli spalti solo durante le sedute consiliari.
Nella VI commissione, subito successiva, tre ospiti hanno assistito regolarmente al piano di sotto (come era accaduto fino ad oggi) senza che nessuno dicesse niente.
Ho posto la questione come pregiudiziale in Consiglio: se le sedute di commissione sono pubbliche, deve essere garantito un accesso ai cittadini; se il piano di sotto è interdetto, il piano di sopra deve essere obbligatoriamente aperto, senza bisogno di alcuna richiesta e per tempo: non si tratta di una cortesia, ma di un diritto.
Quanto all’invettiva ad personam del consigliere… lascio ai lettori le valutazioni del caso.