Vercelli, 22 novembre 2011. Nell’anniversario della Notte dei Cristalli, la pagina Facebook della Comunità ebraica di Vercelli ha subito un grave attacco da parte di hacker antisemiti, che hanno pubblicato messaggi minatori, insulti, proclami inneggianti alle ideologie naziste, scampoli di tesi negazioniste. La Comunità ha sporto denuncia presso le autorità di forza pubblica, affinché i responsabili siano identificati e scoraggiati dal ripetere simili squallide aggressioni intimidatorie, diffamatorie e lesive della memoria dell’Olocausto. L’Associazione Italia-Israele e il Gruppo EveryOne hanno segnalato all’UNAR il grave episodio antisemita che ha colpito la Comunità ebraica vercellese. Il responsabile della pagina Facebook ha rimosso i messaggi antisemiti. “Il fatto è molto grave e ce ne occuperemo,” ha comunicato a EveryOne un rappresentante dell’UNAR, “ma è importante che le vittime di tali attacchi non rimuovano i testi minacciosi e offensivi, per dar modo a noi e alle forze dell’ordine di svolgere indagini accurate”. Se episodi simili dovessero ripetersi, i messaggi non verranno cancellati, se non dopo e investigazioni delle autorità. Lunedì 21 novembre 2011, nel Salone Dugentesco di Via G. Ferraris, a Vercelli, si è svolta la conferenza dal titolo “Passaggio del testimone dalla Shoah alle nuove persecuzioni”, relatori Roberto Malini e Dario Picciau, co-presidenti dell’Associazione umanitaria EveryOne Group. La serata, organizzata dall’Associazione Italia Israele, ha costituito la migliore e più coraggiosa risposta all’attacco degli hacker
Durante la conferenza è stato proiettato un documentario realizzato dagli stessi relatori dal titolo: “In viaggio con Anne Frank”.
“Siamo orgogliosi di essere a Vercelli per la conferenza,” hanno detto i relatori, “il modo migliore per dire no alla discriminazione e alla violenza e per manifestare vicinanza alla Comunità e a tutti i cittadini vercellesi che non accettano l’intolleranza. Il testimone della Shoah Wolf Murmelstein – che dedica la propria vita ad opporsi ai nuovi fermenti di antisemitismo, neonazismo e negazionismo – ha sottolineato in un breve articolo la necessità di agire con ogni strumento giuridico e civile affinché episodi simili non si ripetano più.
“L’attacco alla pagina facebook allestito dalla Comunità Ebraica di Vercelli è molto più di un odioso episodio di bullismo informatico,” recita l’articolo di Murmelstein. “Se si considera che è avvenuto tra l’anniversario – 9 novembre – della famigerata “Notte dei Cristalli/Kristalnacht” e quello – 17 novembre – dell’emanazione in Italia delle Leggi Razziali, si deve parlare di una minaccia antisemita da parte di uno dei tanti gruppi di negazionisti neo nazi/clerico/fascisti che pullulano in Internet. L’analisi degli slogan potrà essere utile ai fini delle indagini per l’individuazione dell’area ‘ideologica’ degli organizzatori. L’attuale situazione politica ed economico-sociale in Italia e in Europa obbliga alla massima vigilanza. Quanto capitato alla Comunità Ebraica di Vercelli può in un prossimo futuro ripetersi in danno ad un altro gruppo di minoranza e/o di persone impegnate nel sociale. E’ necessaria l’attenzione e l’impegno di tutti noi affinchè il passato – evocato dagli autori di questo attacco informatico – non si ripeta”. Le prime indagini, condotte dal Gruppo EveryOne e dall’Associazione Italia-Israele, hanno rilevato una pista neofascista, vicina ai gruppi di estrema destra e agli ultras. Numerose Comunità ebraiche e le istituzioni locali hanno manifestato solidarietà verso la Comunità di Vercelli. Ricordiamo che nella bacheca del gruppo sono comparse svastiche accompagnate da un beffardo”Shalom”, citazioni di Adolf Hitler, immagini di Auschwitz commentate con frasi di scherno sul modello della seguente: “Vacanzina relax pagata a spese nostre” e proclami come “Onore e rispetto per Josef Mengele, uno che di voi sapeva cosa fare”.
“Sono allibita,” ha dichiarato la presidente della Comunità Rossella Bottini Treves, “non ci era mai capitata una cosa del genere. Abbiamo denunciato quanto avvenuto alla Digos e alla Polizia Postale. E’ un episodio grave, da non sottovalutare”.
Da giovedì scorso la pagina è stata riaperta, “esclusivamente per dare informazioni sulle attività cuturali della comunità ebraica ai numerosi amici che ci seguono” spiega la presidente, “e farci sapere se è visualizzata l’intrusione di anonimi hacker che offendono volgarmente la Storia e la Shoà (i loro nomi sono sempre falsi). Abbiamo avuto messaggi di solidarietà da parte di tante persone vicine e da alcuni rappresentanti delle Istituzioni vercellesi e biellesi. Non sono sicura che trattasi solo di giovani ragazzi che a scuola studiano la storia e tutto ciò che dovrebbe evitare certe posizioni e stereotipi inaccettabili. La notte del 9 novembre resterà per sempre un’evento sconvolgente che ha dato inizio al genocidio di migliaia di vite umane e può essere che si siano scelti i dintorni di quella data…”.
Nella foto, la sinagoga di Vercelli