Attentato vile e violento a Leonardo Termini

“E’ chiaro che l’attentato vile e violento a Leonardo, (Leonardo Termini il professionista a titolo gratuito che ha avuto l’incarico di spulciare nei bilanci delle partecipate) che ferisce la parte onesta della città, è un chiaro e se si vuole banale da commentare, “attentato” rivolto alla Giunta e chiaramente alla mia persona”. Non ha dubbi Renato Accorinti, il Sindaco di Messina, ad attribuire all’opera di legalità e trasparenza che la sua amministrazione sta portando avanti l’attentato “dinamitardo” ( a parlare d’ordigno rudimentale è l’Assessore Daniele Ialacqua ) che nei giorni scorsi ha visto andare al rogo l’auto del Professionista.

“Leonardo non era neanche in campagna elettorale, continua Accorinti e in questi mesi, che ha lavorato gratuitamente perché credeva nel cambiamento, ho imparato a conoscerlo ed apprezzarlo quando pur essendo all’Estero per motivi personali rimaneva collegato tramite Skipe sino a notte fonda per analizzare insieme alla Giunta i bilanci delle partecipate. E’ chiaro che le decisioni poi le prendiamo noi…e se le carte devono andare in procura noi le portiamo, come abbiamo fatto”.

Non bisogna nascondere la luna con il dito e per questo è doveroso dire che molti commentatori e osservatori anche politici hanno voluto vedere nelle conferenza stampa che la Giunta Accorinti e il Sindaco in persona hanno indetto per manifestare solidarietà al professionista, un tentativo politico di attribuirsi, magari in comproprietà con il professionista, “l’appellativo di vittima”. E che le cose siano nei termini spora descritti è confermato dal bisogno che l’Assessore Ialacqua ha avuto di precisare: “E questa volta non attribuite alla vicenda la pista passionale”. Distinguo che anche l’Assessore Cacciola, a sua volta recentemente vittima di un altro e diverso attentato, ha deciso di meglio definire : “vi è differenza tra un attentato che tenta di spaventare la persona e un atto intimidatorio”.

Non vi è dubbio che nei confronti della Giunta Accorinti si stiano sviluppando degli anticorpi, che delle forze economiche e politiche si stiano coalizzando in difesa d’interessi economici sempre più erosi dalla politica di trasparenza, quanto meno economica se non del tutto amministrativa, che l’esecutivo sta attuando. E’ lo stesso Assessore Ialacqua che paventa e ipotizza che il voler deviare verso la differenziata i flussi di denaro che da anni e anni sono destinati alla discarica possono dare adito a ipotesi che ci mettono poco a diventare sospetto.     

E anche se lo stesso professionista ha dichiarato che sin dal 1994, anno in cui ha iniziato la sua attività di Commercialista e revisore dei conti, non ha mai ricevuto pressioni, intimidazioni o minacce, le voci di corridoio che attribuiscono il gesto intimidatorio alla sua attività privata ed ad una non meglio precisata pista oltre lo Stretto lasciano il tempo che trovano se è vero che il Sindaco Renato Accorinti ha potuto puntualizzare: su questa vicenda ho parlato con il Questore, con il Prefetto, con Ardita (Sebastiano Ardita il P.M a cui sono affidate le inchieste più delicate sull’amministrazione Comunale) e con lo Forte ( Guido Lo Forte il Procuratore della Repubblica di Messina), tutti e quattro condividono che chiaramente 1 + 1…non è difficile. E però, non faremo un passo indietro, ne faremo cento… cento passi di “decisioni” di stare avanti a nome dell’intera collettività”     

D’altra parte non bisogna dimenticare che molti sono i filoni aperti in questi mesi dalla Procura della Repubblica; 36 indagati per i rilievi che la Corte dei Conti ha mosso ai debiti fuori bilancio del Comune di Messina per le annualità 2009/2010/2011 con tanto di nomina di un super esperto delle Procura, Vito Titò, a cui affidare il compito di trovare le magagne nei bilanci dell’Ente; i bilanci delle partecipate portate in Procura del Sindaco Accorinti e che hanno aperto un nuovo filone a cui si devono aggiungere i promemoria d’aggiornamento che l’Assessore Ialacqua raccoglie dalle confidenze dei dipendenti e gira poi alla Procura. Anche oggi sventolava due foglietti pieni d’appunti che non ha voluto svelare e rilevare ai giornalisti. Detto tutto questo e considerando che non vi è memoria di atti e attentati intimidatori patiti nel passato dalle altre Giunte Comunali o dai numerosi consulenti ed esperti delle stesse, un sia pur minimo dubbio che qualche callo si stia pestando ad onor del vero viene. Salvo e impregiudicata la sempre possibile evenienza di essere smentiti dai fatti.

Pietro Giunta