Atto intimidatorio nei confronti del giornalista Antonio Monteleone

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Atto intimidatorio nei confronti di Antonio Monteleone, giornalista che collabora con il Fatto Quotidiano, Il Punto, con emittenti televisivi, tra cui Report e dal 2006 cura e gestisce un blog molto seguito. Ha denunciato alla Polizia un episodio preoccupante: ignoti, hanno cosparso con liquido infiammabile l’autovettura del giornalista, parcheggiata in Via Trento, per poi incendiarla.

Potrebbe trattarsi di un avvertimento della criminalità organizzata, che percepisce la figura di Monteleone come scomoda. In ogni caso, non sono episodi da sottovalutare.

Ha dichiarato lo stesso Monteleone: “Sono molto amareggiato per quanto è accaduto. Ciò che ipotizzo è che qualcuno, ma non so chi, abbia voluto vendicarsi nei miei confronti per una questione legata alla mia attività professionale. Se qualcuno vuole intimidirmi, però, ha sbagliato indirizzo”.

“Io so chi ha incendiato l’auto di Monteleone, ma non ho le prove. Per adesso…” Questo quanto ha dichiarato Claudio Cordova, giornalista e blogger di Reggio Calabria:

“Ritengo Antonino Monteleone uno degli amici più fidati, nonché un validissimo e corretto collega. Nel 2009, per motivi di lavoro e personali, abbiamo passato gran parte delle nostre serate insieme.

Ci siamo anche aiutati, vicendevolmente, per questioni di lavoro. Ed entrambi cerchiamo, ciascuno con le proprie qualità, di destreggiarci in un territorio difficile, mantenendo la schiena dritta.
Anche per questo io so, e sono certo di ciò che dico, chi sono i responsabili dell’incendio della sua autovettura,  avvenuta nella notte.
Lo so proprio perché, come dicevo, con Monteleone ho condiviso parecchio tempo, lavorativo e personale. Insieme abbiamo osservato sguardi, sentito parole, scrutato comportamenti di coloro i quali, a distanza di diversi mesi, hanno deciso di entrare in azione.

Ci siamo anche confidati, continuiamo a farlo, su fatti intercorsi in assenza dell’altro.

I soliti noti hanno deciso di agire come lupi: hanno seguito, nella notte, la propria vittima e, una volta lontani da occhi indiscreti, hanno riversato litri e litri di benzina sull’automobile di Nino Monteleone, prima e di appiccare il fuoco.
Hanno agito, dicevo, da lupi. Dimostrando, però, di essere dei conigli.

Tentano di mettere in atto una missione impossibile: intimidire una persona che, credetemi, non fornisce alcun peso a queste presunte “autorità”.

Dicevo, dunque, di sapere bene chi ha agito nella notte. Al momento non ho le prove, è vero, ma quelle, con un po’ di ricerca possono sempre arrivare. E la mia promessa, ovviamente, è quella di seguire il caso fino in fondo, proprio per trovare le prove che servono.

Basti, per ora, sapere che si tratta di soggetti che, in città, un po’ tutti hanno visto almeno una volta, con i capelli impomatati e gli abiti costosi.

Sfrecciano a bordo di auto di grossa cilindrata, anche se per colpire Monteleone hanno scelto un’auto di tipo diverso: per il lavoro sporco basta un’utilitaria.

Sono cose che gli investigatori sanno già.

Le indagini sul fatto sono nelle mani della Polizia di Stato e so che la macchina investigativa è già entrata in moto: sono sicuro che i risultati arriveranno.

Nino Monteleone, come si sarà capito, non ha bisogno del sostegno di nessuno per andare avanti, svolgendo, al massimo delle proprie grandi qualità, il proprio mestiere. Una cosa è certa, però: né da parte mia, né, come già scritto dai direttori Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, vi sarà un passo indietro rispetto all’appoggio all’amico e collega e rispetto al lavoro svolto tutti i giorni.

La catena di chi tenta, giorno dopo giorno, di lavorare mantenendo la schiena dritta sarà indistruttibile: è cementata dalla stima professionale, ma, soprattutto, dal sincero affetto fraterno”.

 

 

 

 

 

 

Solidarietà dal mondo politico

 

 

Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha espresso “solidarietà” al giornalista Antonino Monteleone, vittima della ‘ndrangheta. Nella notte, infatti, è stata incendiata, nel pieno centro di Reggio Calabria, l’automobile del giovane freelance.

“Antonino collabora con l’Italia dei Valori e segue, in particolare, i processi Dell’Utri, Mediaset, Mills e Bassolino – ha affermato l’ex pm in una nota – ed è stato vittima di un vile atto che avrebbe potuto mettere a repentaglio la sua stessa vita”.

“Questa notte – informa Di Pietro – la sua auto è stata fatta esplodere. La vettura era parcheggiata sotto l’abitazione del giornalista a Reggio Calabria. L’episodio è già stato denunciato dalla vittima alle autorità competenti e ci auguriamo che venga fatta presto luce sull’incresciosa vicenda”.

 

 

 

 

 

”Esprimo sincera solidarietà al giornalista Antonino Monteleone e condanno il vile atto intimidatorio subito. Ancora una volta, in Calabria, viene colpito quel mondo del giornalismo serio e coraggioso”. Lo ha dichiarato Angela Napoli, deputata Pdl.

”Purtroppo anche l’incendio dell’autovettura di Antonino Monteleone rientra sicuramente in quella pericolosa strategia della ”ndrangheta – dice Napoli – messa in atto in questo periodo e da me denunziata in un atto ispettivo indirizzato nella giornata di ieri al Presidente del Consiglio ed ai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Non v’e’ dubbio che gli uomini della ”ndrangheta ed i suoi collusi temono tutti coloro che possono scoprire e denunciare le verità assolute, utili a riportare sicurezza e giustizia nella nostra Calabria. ”Conoscendo la serietà di Antonino Monteleone e la passione che ripone nella sua professione – conclude Napoli – sono certa che proseguirà la sua attività continuando ad informare in modo corretto e scrupoloso i cittadini calabresi”.

 

 

 

Morabito, solidarietà a giornalista Monteleone

”Intendo esprimere la mia personale solidarietà al giovane giornalista Antonino Monteleone per il vile atto intimidatorio subito questa notte”. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Reggio Calabria , Giuseppe Morabito. ”Addetti all’informazione, sempre piu’ spesso – continua Morabito – si vedono costretti a fare i conti con la realtà criminale, che non accetta le inchieste libere, gli approfonditi reportage e le puntuali cronache riportate dai giornali e dai nuovi mezzi di comunicazione”. ”Sono certo che il bravo Monteleone – conclude Morabito – non abbandonerà il suo impegno quotidiano, che lo vede, in modo professionale e competente, attento osservatore della nostra comunità”.

 

 

Loiero, solidarietà a giornalista Monteleone

”Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà al giornalista Antonino Monteleone per il vile atto intimidatorio di cui e’ stato oggetto nella notte”. Lo ha detto il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero.

”L’ennesimo atto, di questi tempi, contro quella stampa calabrese – conclude Loiero – che con coraggio sta affrontando battaglie di legalità”.

 

 

 

Idv Giovani, solidarietà giornalista Monteleone

“Esprimiamo preoccupazione e sgomento per la vigliacca intimidazione perpetrata ai danni del giornalista nonché amico Antonino Monteleone. Colpire l’operato di uno dei pochi giornalisti liberi in terra di Calabria rappresenta un attacco a tutti i calabresi onesti che vogliono una Calabria diversa. Antonino ha da sempre svolto il suo lavoro nella più completa autonomia ed onestà ed è forse proprio questo che ha dato fastidio a molti notabili che credono ancora che la Calabria onesta non si possa ribellare da questo sistema politco-mafioso-imprenditoriale che tiene sotto scacco la nostra regione. Noi dei giovani di Italia dei Valori ci auguriamo che le autorità tengano nel dovuto conto l’accaduto e garantiscano il sereno svolgimento dell’attività giornalistica di Antonino Monteleone. Infine rinnoviamo il nostro invito ad Antonino Monteleone, ed a tutti i giornalisti che ogni giorno raccontano verità scomode, a continuare nel loro lavoro, perché solo attraverso l’informazione e la presa di coscienza da parte dei cittadini che possiamo arrivare ad una rivolta, pacifica e democratica, che porti la Calabria ad essere una regione libera da questo sistema di poteri”.

 

 

 

 

Sonia Alfano esprime solidarietà

“Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà al giornalista Antonino Monteleone per il vile atto intimidatorio subito questa notte, nella speranza che la magistratura possa fare luce nel più breve tempo possibile”. E’ quanto afferma il Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia in una nota. “Conosco Antonino da diversi anni e abbiamo condiviso numerose battaglie. So quanto si è speso per una regione difficile come la Calabria e per questo – prosegue – lo esorto a non demordere e continuare a dimostrare il suo valore, il suo coraggio e il suo alto senso civico”. “Questo è il prezzo che si paga quando si lotta isolati. Il momento è molto delicato – conclude – e ognuno dovrà fare la propria parte se si vuole sconfiggere il cancro mafioso. Noi ci siamo”.

 

 

 

 

 

Al collega Monteleone la solidarietà della Redazione

 

 

 

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