ATTO UNICO. SI RIAPRE IL SIPARIO

Ottobre 2015, Aprile 2016. Quattro spettacoli messinesi e tre spettacoli provenienti da diverse parti d’Italia. Quattro prime nazionali. Attori e registi di fama internazionale, uniti a giovani talenti emergenti del panorama teatrale italiano. In una parola, Atto Unico.

Rassegna teatrale curata da QA-Quasi Anonima produzioni, Atto Unico giunge quest’anno alla terza edizione, in un percorso in crescendo affrontato dai fondatori della QA, Auroretta Sterrantino, regista e drammaturga, e Vincenzo Quadarella, musicista e cantante. Un’avventura vissuta con coraggio, entusiasmo e senza alcun finanziamento. Sette spettacoli, tre dei quali targati QA, che da ottobre ad aprile animeranno il palco del Teatro Savio di Messina, con la formula del doppio spettacolo domenicale alle ore 18.00 e alle ore 21.00.

Con il consueto obiettivo di accendere i riflettori su volti e testi nuovi, e con la sempre più forte voglia di portare sulla scena riflessioni e prospettive diverse sul disagio e sulla ricerca del sé, Atto Unico intende regalare una stagione teatrale che rispetti a pieno quello che si potrebbe definire lo ‘slogan’ della rassegna: ‘Scene di vita, vite di scena’. La vita, dunque, come filo conduttore delle rappresentazioni. L’esistenza osservata e indagata nelle sue più varie prospettive: vita e morte, violenza fisica e psicologica, sonno e veglia, ipocrisia e nudità, ricerca e paura della scoperta.

Il sipario si aprirà domenica 25 ottobre con ‘Quando, come un coperchio’, spettacolo andato in scena lo scorso anno alla Sala Laudamo. Con la regia di Auretta Sterrantino, la rappresentazione, omaggio a L. Piccolo, E. Montale, G. Bufalino e V. Consolo, è una storia di solitudine ambientata in una notte che sarà da contorno alla ricerca di un qualcosa, di una risposta all’universale enigma sull’esistenza umana. Il 22 novembre sarà il turno di una delle quattro prime nazionali: ‘Interno di casa con bambola’. Liberamente ispirato a ‘Casa di bambola’ di Ibsen, lo spettacolo racconta la comune storia di una coppia, dietro la quale si nasconde la storia di ognuno. Un’unione tra i costumi e i caratteri dell’epoca vittoriana e una contemporaneità che viene fuori dalle situazioni rappresentate sul palcoscenico. “Lo spettacolo può considerarsi come una similitudine con l’epoca di oggi, priva di morale tanto da permettere che la necessità del raggiungimento del nostro benessere basti a giustificare comportamenti sbagliati. – spiega Manuel Giliberti – La menzogna viene finalizzata alla conquista di uno stadio superiore dell’intesa di coppia. E’ così che Nora, la protagonista, affronta il suo rapporto con il marito. E lo fa attraverso le parole dello stesso Ibsen”. Il sipario si aprirà su ‘Insomnium. E si sciolgono le ore’ domenica 13 dicembre. Altra produzione targata QA, lo spettacolo, con la regia di Auretta Sterrantino, si presenta come una riflessione sul confine sottile tra sonno e veglia, sogno e realtà. Sfruttando l’ancestrale mistero che ruota intorno al sonno e al sogno, ‘Insomnium’ trascinerà in un ascendente imbuto di interrogativi dalle risposte non sempre comprensibili. Favola e realtà si mescolano in ‘Barbablù’, in scena il 24 gennaio. Per la prima volta a Messina, la compagnia ‘Il Teatro del Cerchio’ di Parma si ispirerà alla celebre favola per mettere in scena una storia fatta di realtà e violenza. Una rappresentazione targata Mario Mascitelli e   prodotta con il supporto dell’Associazione Donne Medico, si offre come aperta denuncia alla violenza fisica e psicologica sulle donne. ‘E’ da considerarsi una produzione sul paradosso delle fiabe – conferma la Sterrantino – un modo di condannare una violenza alla quale dobbiamo resistere. Il nostro modo di resistere è portare tutto a teatro’. Domenica 20 marzo toccherà all’irriverente e ormai riconoscibile ironia di Paride Acacia. Con il suo ‘Camposanto mon amour’, offrirà in prima nazionale una sagace e mai leggera riflessione sul senso della vita e della morte. Quattro becchini e un fantasma al cimitero comunale affronteranno in una commedia musicale interrogativi relativi alla fugacità dell’esistenza, alla religione e al significato della morte. ‘La definisco una commedia musicale anarchica e irriverente – afferma Acacia – con cui unire la leggerezza del musical alla seria riflessione sull’esistenza’. Il mese di aprile si aprirà giorno 3 con ‘Bloom’s day’, di Claudio Collovà, regista palermitano di fama internazionale alla sua terza tappa del lavoro su ‘Ulysses’ di James Joyce. Percorso iniziato con il teatro Biondo di Palermo per proseguire a Roma con la produzione del Teatro Argot. In scena Sergio Basile, attore eccelso formatosi presso la Bottega teatrale di Gassman e Albertazzi. La giornata di Bloom si articola intorno al suo viaggio di ritorno a casa dalla moglie. Un obiettivo sempre ricordato, ma dal quale sembra che il protagonista voglia inspiegabilmente allontanarsi. Un’altra produzione QA, ‘Nudità. Chiaroscuro permanente’ chiuderà l’intera rassegna. ‘Si basa sull’incapacità dell’uomo di denudarsi dei propri pregiudizi. – spiega la regista Auretta Sterrantino – Rappresenta la voglia di raccontare un incontro-scontro tra persone che si sfidano a uscire dal chiaroscuro in cui giace l’uomo. Un chiaroscuro fatto di convinzioni e preconcetti. Un percorso sulla difficoltà degli uomini a essere veri con gli altri, oltre che con se stessi’.

Grandi aspettative per la terza stagione di una rassegna che mai si allontana dall’ obiettivo del comunicare. Comunicare il malessere di un’esistenza fatta di interrogativi senza risposte, di violenze inspiegabili e di ricerche senza esito. Un percorso la cui totale assenza di finanziamenti rende ancora più impervio, ma ancora più soddisfacente. Come ci racconta la Sterrantino: ‘Oggi è più che mai difficile andare avanti senza finanziamenti. E’ complicato fare squadra, ma non siamo soli. Una volta che si crea un legame autentico, si può fare tutto’.

Gaia Stella Trischitta