Bambini e cani. Tratto da Blod dog ilcarrettinonews

Riportiamo un altro interessante articolo tratto dal blog di cinofilia Blogdog, su come sviluppare una sana e sicura convivenza tra bambini e cani.

Proprio un paio di giorni fa abbiamo pubblicato su Blogdog alcuni articoli relativi all’argomento bambini e cani. Nel primo affrontavamo come presentare al nostro neonato il cane di casa e nell’altro invece discutevamo sui recenti (e sempre presenti) fatti di cronaca aventi come protagonisti bambini vittima di cani mordaci.

Se te li sei persi ti inserisco i link qui:

Bambino in arrivo? Come presentarlo al cane di casa.

I cani mordono e finiscono in cronaca nera

Cani tata. Esistono d’avvero?

Nel corso della lettura di questo articolo troverai oltre alle ovvie regole per una sana e sicura convivenza… suggerimenti per approfondire alcuni aspetti sul tema come:

  1. scegliere il cucciolo perfetto per tuo figlio;
  2. interpretare la comunicazione canina;
  3. stabilire leadership;
  4. evitare l’umanizzazione del tuo cane;

Appurato che il nostro o i nostri figli non siano più dei neonati, ma abbiano più di due anni, l’interazione attiva con i cani è ovvia ed anzi più che auspicabile. Avere dei cani sin da bambini è una cosa meravigliosa ed un aiuto non indifferente affinché lo sviluppo caratteriale del perfetto ometto o della perfetta donnina, sia più facilmente raggiungibile… sogno di ogni genitore.

Bambini e cani. I lati positivi

Avere in casa ed accudire (o vederlo fare) un animale domestico e soprattutto un cane (con cui tramite la nostra coevoluzione si è fermamente formato un rapporto unico) è uno strumento meravigliosamente efficace per insegnare ai propri figli quei valori di responsabilità, empatia, cura del prossimo, concetti di vita e morte. E’ inoltre un valido aiuto per ottenere un aumento delle difese immunitarie, un effetto calmante dovuto ad una riduzione del ritmo cardiaco, e un aumento di Ossitocina. Tutto ben dimostrato da studi scientifici che abbiamo già visto parlando di comunicazione cinofila.

Ma tale strumento può diventare un’arma a doppio taglio se utilizzato in maniera superficiale o errata. Dunque, nell’ottica di far tutto bene e trarre i più grandi vantaggi dal binomio cani e bambini, vediamo di seguito ciò che ogni genitore dovrebbe mostrare ed insegnare ai propri figli quando si tratta di cani propri ed altrui…

Lo sviluppo di una migliore vita emotiva in generale

Lo sviluppo di una migliore vita emotiva in generale è attualmente argomento di molte discussioni scientifiche. Riporto un articolo di PubMed in inglese del Marzo 2017 che valuta gli effetti sulla vita dei bambini e degli adolescenti che hanno in casa un animale domestico. In questo studio si rende comunque noto che, nonostante le evidenze dimostrate siano largamente promettenti, per quantificare i risultati sull’effettivo impatto dell’animale domestico sullo sviluppo di bambini e adolescenti sono necessari studi più approfonditi.

Molto interessanti sono i risultati sulla sfera emotiva:

  • Ansia
  • Depressione
  • Confidenza
  • Solitudine

Nella sfera comportamentale con ottimi risultati:

  • Cognitivi
  • Educazionali
  • Dello sviluppo sociale

Bambini e cani che crescono insieme i vantaggi

Companion Animals and Child/Adolescent Development: A Systematic Review of the Evidence (Animali da compagnia e sviluppo del bambino / adolescente: una revisione sistematica delle prove)

Questo documento fornisce una rassegna delle prove sugli effetti della proprietà dell’animale domestico sullo sviluppo emotivo, comportamentale, cognitivo, educativo e sociale del bambino/adolescente. Complessivamente, l’evidenza suggerisce che possedere un animale domestico, e in particolare un cane, possa influenzare positivamente la crescita del bambino/adolescente.

Rebecca Purewal,1,* Robert Christley,1 Katarzyna Kordas,2,3 Carol Joinson,3 Kerstin Meints,4 Nancy Gee,5,6 and Carri Westgarth

Di contro c’è anche il lato Rischi/Costi da valutare.

Bambini e cani. I lati negativi

Dicevamo rischi e costi, beh è un dato di fatto, come evidenziato nello studio Behavioural Characteristics Associated With Dog Bites to Children Presenting to an Urban Trauma Centre ( Caratteristiche comportamentali associate con morsi di cane ai bambini che si presentano ad un centro di trauma urbano), che il 70-80% dei bambini morsi venga morso dal cane di famiglia.

E’ altresi dimostrato nel Child Victims of Dog Bites Treated in Emergency Departments: A Prospective Survey ( Bambini vittime di morsi di cane trattate in reparti di emergenza: un’indagine prospettica) che su 100 incidenti almeno 67 si sarebbero potuti evitare se loro ed i loro genitori fossero stati adeguatamente educati sulla cinofilia.

Ed è proprio per questo lato relativo alla sicurezza dei nostri bambini che, nel corso dell’articolo, presterò la massima attenzione a consigliare la lettura integrativa di altri articoli che daranno gli strumenti giusti proprio per ottenere la migliore arma per prevenire spiacevoli inconvenienti: La conoscenza cinofila.

Ma, conoscenza cinofila vera, non quella del “sono meglio delle persone” e “basta amarli”.

Suelta la perra!!

Correva l’anno 2004 e mi trovavo a Tampico, cittadina di mare dello stato Tamaulipas in Mexico. Ero a casa di un mio amico/collega quando dalla stanza accanto si sentì un pò di trambusto ed un forte <Caiii caiii>. Si, era il cane femmina meticcio del figlio che piangeva disperato. Il mio amico si recò di corsa nella stanza accanto ed io dietro di lui.

La scena aveva del “tragicomico”: il bambino piccolo stava letteralmente mordendo le lunghe orecchie flosce del cane, che piangendo cercava di farsi piccolo piccolo… Il mio amico tuonò: <Suelta la perra cabron!!> (lascia subito il cane “caprone”!!!). La risposta fu quello che ci si può aspettare da un bambino: <pero fue ella que me mordiò primero!> (però è stata lei a mordermi per prima!). Beh! nella sua logica da bambino, la sua giustificazione non faceva un piega!!!

Cosa significa? I BAMBINI VANNO EDUCATI E SUPERVISIONATI SEMPRE quando c’è la presenza di un cane.

La cagnolina in questione era molto remissiva e per nulla aggressiva. Probabilmente giocando avrà preso in bocca il braccio del bambino il quale per tutta risposta “si attaccò” all’orecchio. Ma se fosse stato un momento diverso? Un momento in cui il cane fosse spaventato, si fosse fatto male seriamente? La situazione avrebbe potuto avere un esito ben diverso dal semplice pianto della cagnolina.

Non umanizzare il cane e non ridurlo ad oggetto

Per un rapporto sano e sicuro è essenziale non antropomorfizzare il cane. Non umanizzare il piccolo peloso, pensando di avere un’altro figlio. Il cane è cane e tale deve essere, nel rispetto della sua dignità e qualità di vita. Così facendo, non solo si attua un comportamento etologicamente più corretto e si rende il cane più felice, ma allo stesso tempo si evita l’insorgere di tutti quei disguidi comunicativi, che possono portare a spiacevoli conseguenze e frustranti compromessi. Affrontavamo con nota critica l’argomento antropomorfizzazione QUI

Se pensiamo di regalare un cucciolo di cane a nostro figlio, stiamo attenti a non dare il messaggio errato magari presentando il cane in uno scatolo sotto l’albero di natale, come se fosse un qualunque giocattolo. Diamo invece molta importanza ed enfasi all’aspetto empatico di avere la responsabilità di un essere vivente, che gioisce e soffre e che va trattato con rispetto ed amore.

Sulla scelta corretta del cucciolo per non commettere errori puoi consultare l’articolo dedicato: “Come scegliere il cucciolo. I consigli per non sbagliare”

La migliore razza per i bambini

Come dicevamo nell’articolo in cui spiegavamo come presentare il nuovo neonato arrivato al cane di casa non esistono le cosiddette razze Tata. Ogni cane prima di avere una sua predisposizione alla tolleranza nei confronti dei bambini o un suo particolare carattere remissivo è un cane e dunque un animale, che segue un insieme di comportamenti ritualizzati, ha degli istinti fortemente marcati nel proprio DNA, non ha le mani ma la bocca, eccetera eccetera.

Dunque non esistono i cani tata da lasciare con i bambini da soli. Bambini e cani devono essere sempre supervisionati.

Però alcune considerazioni sulla scelta del cane migliore per i nostri bambini possiamo farla. Ma l’argomento va affrontato a parte per non andare “fuori tema” qui.

Affrontavamo nello specifico quali fossero i cani migliori per i bambini i questo articolo: “Cani Tata. Il miglior cane per bambini?”

Inserisco qui solo a scopo di pura curiosità la visione dell’altro lato della medaglia. Ovvero la classifica dei cani ritenuti più mordaci, nel rapporto numero di morsi/popolazione registrata.

Tabella cani mordaci 2004
Tabella che tiene conto della popolazione presente.

Come è possibile notare, alla luce di 229 morsicature da Pastore Tedesco questi compare al 27esimo posto contro il sesto posto detenuto dal Pastore Maremmano Abruzzese con “sole” 31 morsicature, proprio perchè viene preso in considerazione il numero di morsi in rapporto alla popolazione totale (Pastore Tedesco 265.788 esemplari; Pastore Maremmano abruzzese 12.498 esemplari). Clicca QUI per raggiungere la fonte

Bambini e cani. Le regole

Per fare in modo da creare un buon rapporto (utile anche da adulti) tra bambini e cani, è necessario che entrambi abbiano reciproco rispetto e che i bambini imparino sin da subito quali siano i bisogni e il modo di comunicare dei cani.

E’ ovvio che non dovremo mai far avere paura dei cani ai nostri figli; infatti non dobbiamo urlare se un cane si avvicina a nostro figlio. Mai incutere paura, anche se siamo noi stessi ad essere timorosi… L’utilizzo della frase: “Non toccarlo! Chiediamo al signore se possiamo conoscere il cane prima” è decisamente da preferirsi a stupide frasi come: “Non toccare che se è cattivo ti morde!”

E’ risaputo che la maggior parte dei bambini vittima di morsi è composta proprio da quelli che ne hanno paura. Per svariati motivi che vanno dall’urlare con toni acuti e muoversi in maniera frenetica (trasformandosi in bersaglio) a quelli meno evidenti come l’aumento del livello di adrenalina nel sangue.

Necessario invece impartire calma e qualche regola ovvia per un adulto, ma meno per uno scalmanato piccolo “uomo ragno”. Ricordate quando da piccoli vi dicevano di non correre mai per scappare da un cane? Ecco parlo di questo.

Di contro, non dovremmo permettere che il nostro bambino interagisca in maniera troppo fisica, con cani non educati ed estremamente dominanti.

Se il cane è nostro, agli occhi del nostro amico a quattro zampe è necessario che nostro figlio sia considerato appartenente a un rango gerarchico molto alto. Al pari nostro!!! Dunque nessun atteggiamento di ostilità, per quanto piccolo, dovrà essere tollerato da parte del cane, ache se questi ne avesse tutte le ragioni… ne va dell’incolumità dei nostri figli. Non è il momento di essere equi!

Poi in “separata sede” redarguiremo nostro figlio, qualora fosse stato in errore , spiegandone ovviamente le motivazioni.

Bambini e cani: Regole di base

Bambini e cani. Necessario il reciproco rispetto

  • Mai lasciare solo un bambino con un cane; Per quanta fiducia si possa avere in entrambi, vi possono essere fraintendimenti di atteggiamenti amichevoli/giocosi che il cane scambia per minacciosi. Oppure il cane potrebbe impaurirsi o il bambino scatenare un istinto predatorio o ancora il cane potrebbe “rimproverare” quello che reputa un suo “gregario” e reagire di conseguenza. E svariati altri motivi.
  • Non forzare la “conoscenza” tra cane e bambino se uno dei due non si fida dell’altro o se uno dei due è troppo esagitato;
  • Insegnare al bambino che il cane non si disturba quando mangia o quando dorme;
  • Non si tolgono le cose dalla bocca del cane;
  • Non si abbraccia il cane. E’ un gesto non gradito dalla maggior parte dei cani ed in più, in caso di morso, la faccia del bimbo è pericolosamente vicina alla bocca del cane.
  • Non si salta sul dorso, non si tirano la coda o le orecchie, in generale non si deve fare male al cane (calci, morsi, pugni).
  • Sarà necessario che il cane possa “scappare” dalle troppe ed eccessive attenzioni stressanti del bimbo/a. Ricordiamo che non è un giocattolo, è un essere vivente senziente, con necessità anche di “staccare la spina” se vuole e dunque meritevole di essere lasciato solo a riposare, in pace.
  • Si lascia riposare se è sofferente perché malato o ferito o troppo stanco perché magari rientrato da una mattinata di intenso lavoro (o altro).

Non perdere occasione per insegnare al bambino i segnali comunicativi del cane. Enfatizzando le corrette valutazioni sulle “bufale” più comuni. Ad esempio, cane che scodinzola non è sempre felice di conoscerti (lo scodinzolare potrebbe precedere un attacco); il cane che ti vuole montare non è un atteggiamento innocuo su cui ridere, ma (A VOLTE) una dimostrazione di dominanza, eccetera.

Se non conosci tutti i dettagli della comunicazione cinofila sarebbe il caso ti sorbissi le sei puntate dedicate all’argomento qui su blogdog

https://alessiopalleschi.com/come-parlare-con-il-nostro-cane-correttamente/

Regole di base con un cane sconosciuto

Valgono le regole di cui sopra, ma si aggiungono anche:

  • Non si strilla e non si scappa davanti ad un cane sconosciuto;
  • Non si abbraccia e non si danno “pacche” sulla testa ad un cane che non si conosce;
  • Quando si vuol conoscere un cane non gli si corre incontro agitandosi e soprattutto urlando. Vediamo sotto come fare.

Come avvicinarsi ad un cane sconosciuto

Il modo migliore per avvicinarsi e conoscere un cane sconosciuto è quello di non farlo! Eh eh eh (scherzo), mi spiego meglio.

Siamo di fronte ad un cane sconosciuto e prima di ogni cosa dovremmo essere in grado di valutarne lo stato d’animo. Se ha un atteggiamento troppo agitato con il petto in fuori, la testa alta e le orecchie dritte rivolte verso il bambino, forse non è il caso di avvicinarsi (va contestualizzato). Se ci abbaia contro o ci ringhia allora è palesemente chiaro che non vada avvicinato.

Osservato il cane sopratutto se notiamo segnali di “pace” con la testa bassa che scodinzola non freneticamente e porta le orecchie indietro allora possiamo riconoscere un stato più tranquillo ed aspettare che sia il cane ad avvicinarsi. Ed a questo mi riferivo quando dicevo di non avvicinarsi. Se proprio lo dobbiamo fare, cerchiamo di non offrirci frontalmente, ma avviciniamoci di fianco. Gli ultimi decimetri di spazio che ci dividono aspettiamo sia il cane a farli.

Passiamo alle presentazioni

Il modo migliore è non guardare il cane negli occhi, non parlargli e non toccarlo, lasciare sia egli stesso ad avvicinarsi ed annusarci. Annusarci per tutto il tempo che il cane ritiene necessario. La regola d’oro è stare calmi e composti. Niente urla, niente movimenti rapidi e scoordinati. A questo punto sarà il cane che “ci dirà” se vuole essere accarezzato o meno.

A questo punto, spieghiamo al bimbo/a quale sia il modo migliore per accarezzarlo. Spieghiamogli cosa stia dicendo il cane ed indichiamo che accarezzarlo sul petto o nel collo, va bene, ma sulla testa e vicino al muso no. Ancora spieghiamogli che se il cane tollera quell’approccio, possiamo accarezzarlo sul dorso, andando in favore del pelo e fare anche dei grattini sul “culetto”.

Purtroppo i segnali come la coda che scodinzola, il leccarsi le labbra, le orecchie indietro sono tutti segnali che da soli possono significare tutto ed il contrario di tutto. Dunque dovremo essere noi a spiegare al bimbo come interpretare il linguaggio cinofilo nella sua totalità. Ogni cane che incontriamo può diventare una scusa per fare con i nostri figli un simpaticissimo gioco che abbia come fine ultimo dire come si senta il cane e cosa stia esprimendo. Rimando nuovamente agli articoli sulla comunicazione cinofila che ritengo la base del saper parlare con i cani. Diventiamo dei Master in quello e guidiamo così i nostri figli ad esserlo.

https://alessiopalleschi.com/il-linguaggio-del-corpo-del-cane-comunicazione-cinofila-parte-1/

Bambini e cani sconosciuti

Quando non si conosce un cane, se questi è con il padrone, possiamo chiedere al proprietario se è possibile accarezzare il cane. Se la risposta è negativa, neppure a dirlo che non insisteremo. Se questa è invece positiva, non fidiamoci al 100% e valutiamo in ogni caso la comunicazione del cane.

Lasciamo che il bambino approcci il cane come abbiamo già detto e valuti la risposta del cane. Se avremo saputo erudire nostro figlio a dovere, saprà che se il cane con la bocca chiusa si scarta di lato, sta chiaramente dicendo di non voler essere toccato, se vediamo “gli occhi a lunetta” idem…

bambini e cani. Insegniamo ai nostri figli come stare al sicuro

Bambini e cani di casa

Educhiamo i nostri bambini alle regole del gioco e del rispetto nei confronti dei cani di casa. Cane di casa vuol dire che vivono con noi, condividono il divano, se è il caso anche il letto, sono a tutti gli effetti membri della famiglia o, come mi piace spesso dire, del branco/famiglia. Se il cane è relegato in giardino ed effettivamente con nostro figlio non ha quel rapporto stretto (dormire insieme, mangiare vicino, giocare sul tappeto) per il cane rappresenta un estraneo al suo branco/famiglia.

E’ importante capirlo quest’ultimo concetto. L’articolo sui cani che mordono che menzionavo prima è proprio scaturito dall’incidente di cronaca nera, dove il bimbo di 8 mesi è stato ucciso dal cane di casa, ma che in realtà non viveva con la famiglia, bensì in un giardino accanto all’appartamento.

Le regole fondamentali sono quelle che abbiamo visto al primo paragrafo e sono quelle universali. Poi starà al nostro giudizio e buon senso apportare le variazioni, che riterremo più opportune.

Regole di base per il nostro cane.

L’importanza della socializzazione

Il cane nel periodo della socializzazione deve essere esposto al maggior numero di esperienze di vita possibili. Questo è necessario in modo tale che il cucciolo conosca ed apprenda sia situazioni che soggetti con cui interagire da adulto. Impari a conoscere che i bambini sono esseri umani in miniatura, che esistono diversi tipi di substrato su cui è possibile camminare, impari il linguaggio dei suoi simili, che esistono cani grossi e cani piccini, persone che usano la divisa e persone che indossano un cappello, eccetera eccetera.

E’ una finestra temporale molto ristretta quella del comportamento appreso attraverso l’imprinting, che ricordo non sia farlo “socializzare” all’umana maniera da adulto con i suoi simili. Ma è un periodo definito che va (per i cani) dalla quarta settimana ai tre/quattro mesi.

Il fenomeno dell’imprinting fu notato già nel I secolo d.C. dal naturalista romano Plinio il Vecchio, che scrisse di “un’oca che seguiva Lacydes come un cane fedele”. Konrad Lorenz fu il primo a studiare l’imprinting in modo scientifico e sistematico. […[ Nel 1973, tre zoologi, K von Frisch, N. Timbergern e K.Lorenz, ricevettero il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia. La motivazione adduceva che questi tre scienziati erano stati i maggiori artefici della nuova scienza, l’etologia, lo studio scientifico del comportamento animale, soprattutto in condizioni naturali.

Hickman, Roberts, Keen, Eisenhour, Larson, L’Anson

Le regole

  • Insegniamo al cane che il cibo in mano agli umani non si tocca se non offerto;
  • Insegniamo al cane a non saltare addosso, neppure per fare le feste quando rientriamo in casa;
  • Non accettare che il nostro cane “comandi in casa”. Non lasciare il ruolo di leader al cane;
  • I bambini non devono essere lasciati soli nel portare al guinzaglio il cane, ma è buona norma insegnare al cane a non tirare in passeggiata.
  • Stiamo attenti che durante la vita da cucciolo il nostro cane non venga traumatizzato dai bambini, che questi non lo facciano spaventare o peggio ancora che gli facciano male.
  • Ricordiamo che ogni incontro tra il nostro cane e bambini sconosciuti debba tenere conto che i nuovi pargoli sono degli estranei e non possiamo dare per scontato che se il nostro cane tolleri certi comportamenti dei nostri figli lo faccia anche con altri bambini.

Regola più importante di tutte: non esistono eccezioni! Se il cane non deve saltare addosso, allora non dovrà farlo mai! Se il divano è zona off limits, allora non ci sarà la “serata speciale”. Le regole sono regole. Ne vale della vostra leadership e del benessere del vostro branco/famiglia. I cani sono molto sensibili al rinforzo intermittente. Ovvero se una volta su dieci ottengo ciò che voglio, non importa quante volte non la otterrò io ci proverò sempre…

Bambini sconosciuti ed i nostri cani.

A cosa stare attenti

Non c’è cosa peggiore di un morso ricevuto da bambini per essere traumatizzati e sviluppare la fobia dei cani. Questo è sempre valido e così come il genitore deve stare attento affinché non accada, allo stesso modo noi proprietari (anche se non abbiamo figli) dovremo assolutamente evitare che vi sia la benché minima possibilità che un evento del genere possa traumatizzare a vita un bambino.

Parlando di me. Quando al guinzaglio ho cuccioli o cani dei quali mi fido moltissimo, se un bambino mi chiede di poterli accarezzare dico di si, ma tra la bocca del cane che ho con me ed il bambino ci sarà sempre la mia mano.

Nota sui parassiti

Inserisco qui una nota riguardanti pulci e zecche perché quando parliamo di cane come compagno di giochi dobbiamo pensare che se è vero che studi dimostrano che le difese immunitarie di un bambino cresciuto insieme ai cani siano più “forti”, è anche vero che il cane debba essere vaccinato ed il controllo di pulci e zecche deve essere effettuato sempre (nel momento in cui il cane frequenti zone con erba alta o notoriamente infestate).

La mia famiglia prese un grosso spavento quando ero adolescente e, dopo un pomeriggio a giocare con dei cani in campagna, mi ritrovai una zecca bella gonfia di sangue attaccata sul cuoio capelluto. Ricordo ancora lo spavento per il rischio di contrarre pericolosissime malattie ed infezioni che ebbero i miei (ed anche io) e le cinque boccettine di sangue che mi prelevarono per le indagini del caso. tutte negative per fortuna.

Ricordo di utilizzare gli antiparassitari del caso sopratutto nella stagione primaverile ed estiva. “Antiparassitari spot on, cosa sono e come usarli”