Sembra essere un punto di eccellenza della regione siciliana, nonché di tutto il Meridione, la biblioteca del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina. In verità è una realtà che tende a dividere coloro che la reputano il fiore all’occhiello dell’Università di Messina, da chi la vede in una fase di chiaro deterioramento.
La dottoressa De Francesco, responsabile della biblioteca dell’ex Facoltà di Lettere e Filosofia, attuale Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, è tra chi vede i punti di forza, prima del resto, e spiega che “il primato della nostra biblioteca consiste nel fatto che da Napoli in giù, è la più corposa, la più grande e noi possediamo allo stato attuale circa 450.000 volumi compresivi di monografie, fascicoli di periodici, fascicoli miscellanei e libri antichi di cui ci pregiamo di avere a partire da cinquecentine al 1830 anche delle edizioni molto pregiate.”
Una struttura divisa in cinque piani, suddivisi secondo un criterio tematico. Al primo, tutto ciò che riguarda le lingue straniere, al secondo piano trovano collocazione libri appartenenti all’ambito filosofico/artistico e a quello storico. Presenti esemplari dell’Electa, molto validi dal punto di vista della storia dell’arte. Il terzo piano è filologico umanistico, il quarto filologico/antico. La storia, l’archeologia e l’antichità trovano sistemazione al quinto e ultimo piano della struttura. “La biblioteca è stata fondata tra il 1963 e il ‘64, ma con altra dicitura è presente da fine ‘800. Tanto è vero che vi ha insegnato Giovanni Pascoli, in quella che era l’ex Facoltà di Magistero” informa la dottoressa De Francesco.
Se da una parte c’è chi considera i primati e le eccellenze, dall’altro c’è chi, come il prof. Giuseppe Rando, sottolinea un declino della struttura nel corso del tempo. Ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università di Messina, Direttore del Dipartimento di Studi Linguistico-Letterari e della Documentazione Storica e Geografica, Rando afferma che “negli ultimi 10 anni per tutto quello che è successo nell’università per via dei tagli che il Ministero ha stabilito, considerando che l’Università di Messina non è tra quelle virtuose, mi pare che ci sia una riduzione degli acquisti di libri e di riviste. Situazione dettata da necessità economiche inderogabili e insolvibili. Penso che sulla situazione attuale influisca molto il taglio dei fondi.”
Condizione che, inevitabilmente, va ad intaccare quella che è la funzionalità della biblioteca per gli studenti. La mancata possibilità di comprare i libri necessari, genera inoltre un senso di frustrazione per i professori, anche perché, come lo stesso professore Rando ha avuto modo di ricordare, non è sempre stato così: “quando ero ragazzo, ogni professore gestiva le proprie spese. C’era una grande apertura per quanto riguarda l’acquisto dei libri, che praticamente non aveva limiti. Negli anni ‘80 compravamo tutti i libri che richiedevamo, invece col tempo siamo sempre più stati costretti a limitare queste spese per mancanza di fondi. Io reputo che sia una delle cose più negative che ci siano state”. Le cause della perdita di prestigio potrebbero attribuirsi, sempre secondo il professore Rando, al fatto che “si è detto da certe forze politiche che hanno governato questo disgraziato paese che la cultura non serve a nulla, non dà pane e quindi hanno tagliato i fondi all’università”.
Probabilmente tra le cause della perdita del prestigio della biblioteca, nella percezione degli studenti, può avere esercitato una funzione l’avvento della multimedialità, sebbene in maniera ridotta.
A proposito degli strumenti messi a disposizione dalla biblioteca, non mancano le critiche da parte degli studenti: spesso è difficile trovare macchine fotocopiatrici funzionanti e, come fa notare Cettina, studentessa di lingue, “ci vorrebbero dei computer più nuovi, adatti al nostro tempo ed una connessione più veloce, noi studenti molte volte per studiare siamo costretti a portare il nostro PC”. Le falle non si limitano agli strumenti, ma anche al personale che “si divide tra chi è effettivamente efficiente e chi si limita a chiacchierare, addirittura disturbando”. Gli stessi studenti che spesso non hanno rispetto di questo luogo sono un elemento di distrazione per chi studia in biblioteca.
Il desiderio di molti sarebbe avere la possibilità di stare tutto il giorno in biblioteca a studiare, un’apertura continuata senza pausa pranzo e prolungata fino a molto più tardi, alcuni rimarrebbero volentieri anche fino alle otto di sera. C’è poi chi sottolinea la necessità di un adattamento alle esigenze di chi ha difficoltà a raggiungere un polo universitario lontano dal centro della città, proponendo soluzioni alternative. Come Marzia, studentessa di lettere che dice: “personalmente gradirei il prestito dei libri, anche in virtù del fatto che la biblioteca non ha una orario molto esteso”.
I problemi spesso toccano anche la catalogazione dei libri che non è molto chiara ed un sistema più semplice potrebbe tornare utile a tutti, almeno per ciò che concerne il cartaceo. Una maggiore informazione tra gli studenti sui servizi offerti dalla biblioteca non guasterebbe, sono pochi infatti a conoscere il Portale del SBA che offre l’accesso integrato ai servizi informativi e documentali erogati centralmente dal Sistema Bibliotecario di Ateneo.
Tra i diversi servizi che la biblioteca offre agli studenti, non manca la possibilità di svolgere il tirocinio formativo previsto dal piano di studi di molti corsi di laurea. Tra i tirocinanti Anna, studentessa di origine belga, si occupa dei periodici. Con tono entusiasta racconta: “sono contenta e sto concludendo questa esperienza, è stato un tirocinio bellissimo. Ho imparato come si fanno le ricerche tra i periodici ed il mio tutor mi ha seguita molto bene.” Spesso molti studenti non sono contenti di fare questo tipo di tirocinio, perché ritenuto di scarso livello formativo, ma Anna ha offerto un punto di vista differente: “certo che serve. Ero ignorante in materia, forse perché sono una donna matura la vedo in un’altra ottica e mi ha incuriosita parecchio, per me era un altro mondo”.
Ascoltare chi tutti i giorni frequenta questo luogo per capire cosa può essere migliorato può essere un buon punto di partenza, capire e difendere il valore della Biblioteca, saperla rispettare, sarebbe un ottimo punto di arrivo
Angela Masso