Non è la prima volta che si apre un “negozio” di questo tipo in Spagna, ci provarono già nel 2017 a Barcellona ma venne chiuso poco dopo l’inaugurazione. Stavolta però sembra essere tutto in regola e il titolare dell’attività “Luxury Agency Dolls“, Sergio Aparicio rassicura sul fatto di possedere una regolare licenza come “Sala da esibizione”.
Le bambole vengono importate dalla Cina e sono estremamente realiste. Vengono vestite secondo i gusti dei clienti e le tariffe vanno dai 40 euro per 30 minuti fino alle 80 euro per 2 ore di “servizio”. Le bambole riproducono tutte lo stesso stereotipo di donna, una bellezza che segue gli standard occidentali imposti dall’eteropatriarcato, sono curate fin nei minimi dettagli e sono “dotate” di 3 cavità di 17 cm ognuna realizzate con silicone chirurgico.
Dopo avere fatto sesso con la bambola i clienti possono anche decidere di comprarla con prezzi che variano da 1150 a 2000 euro.
Ora bene, come se tutto questo non fosse già sufficientemente violento nei confronti dell’immagine della donna (che viene disumanizzata e mostrata come inerme oggetto sessuale), il mercato delle bambole “prostitute” si è spinto oltre.
Infatti il caso più estremo è Roxxxy, una bambola dalle sembianze umane, completamente snodabile per facilitare ogni desiderio del cliente, che può essere “usata” anche in modalità stupro. Uno dei programmi installati nella bambola fanno si che il suo corpo si irrigidisca d’improvviso, come se stesse cercando di resistere all’atto sessuale.
Si potrebbe argomentare che si tratti solo di “un gioco privato”, sesso nell’intimità e che quindi ognuno è libero di fare ciò che vuole perché comunque non fa del male a nessuno: sempre e comunque di bambole si tratta.
E’ proprio qui il problema. E’ necessario ricordare che lo stupro non è un atto sessuale più o meno violento, più o meno consensuale, più o meno feticista: lo stupro è un CRIMINE, è un atto di un delinquente che usa il suo potere fisico (o con armi) per ABUSARE VIOLENTEMENTE e UMILIARE la sua vittima. Lo stupratore non cerca piacere e neanche un orgasmo. Lo stupratore cerca la sensazione di dominio, di potere, di sottomissione della vittima, vuole umiliarla.
Per capirci meglio e rendere ancora di più l’idea. Immaginatevi che un’impresa metta in commercio, per movimenti che difendono la supremazia della “razza bianca”, delle bambole robot a immagine e somiglianza di persone di etnia afro che abbassino la testa e sopportino qualsiasi tipo di sopruso, aggressioni, botte, insulti. O magari di bambole con sembianze di persone di etnia araba che potranno essere umiliate senza che oppongano resistenza e ricevere tutte le torture che il cliente vorrà infliggere loro.
Sarebbe uno scandalo non credete?
E allora perché questo non lo è?
Perché esiste una bambola con la funzione “stupro” incorporata?
L’ultima domanda, quella terrificante, è la seguente: un uomo che prova piacere penetrando una bambola in modalità “stupro” come si comporterà con le donne nella realtà?