Oggi- 4 febbraio 2014 Facebook compie 10 anni.
Questo potente social network nasce ad Harvard quando Mark Zuckerberg e i suoi compagni di università Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughes lo progettano esclusivamente per gli studenti dell’Università di Harvard, ma fu presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston, della Ivy League e della Stanford University. Successivamente fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse più di 13 anni di età.
Il nome “Facebook” prende spunto da un elenco con nome e fotografia degli studenti, che alcune università statunitensi distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli iscritti a socializzare tra di loro, il suo ruolo infatti è proprio quello di far socializzare il maggior numero di persone.
Non esistono barriere di lingua, età, stato, religione; chiunque può sentirsi partecipe della Community.
La storia di questo social disponibile in oltre 70 lingue conta più di un 1 miliardo di utenti attivi che effettuano l’accesso almeno una volta al mese, classificandosi come primo servizio di rete sociale per numero di utenti .
E’ proprio grazie ai dati degli utenti che fb diventa una miniera, un database colmo di informazioni. Noi, infatti decidiamo di seminare spontaneamente i nostri dati personali quali l’età, l’orientamento sessuale, i gusti, la zona di residenza, abbattendo così le famose ricerche di mercato. Non sono più le aziende che devono conoscere i propri utenti, sono loro a presentarsi. Facebook diventa quindi una vera e propria azienda che esporta e vende dati.
Io scrivo su google: “stivali UGG”, nel giro di pochi minuti mi ritrovo su facebook la pubblicità che cerca di invogliarmi a comprare i mitici stivali. Così è per tutto ciò che voglio, ciò che vogliamo. Il grande fratello ci spia, ci segnala e subito partono gli ammiccamenti per farci cadere in trappola.
Milioni di utenti comprano, visionano, si fanno pubblicità, scrivono, alimentano quel mercato che sembra distante anni luce da casa nostra e invece è proprio lì a portata di mano.
Tutto si può avere: basta chiedere a questo potente social mondiale e il gioco è fatto.
E’ su questa ampia piattaforma infatti, che anche i più timidi diventano predatori, basta solo chiedere l’amicizia alla ragazza incontrata in biblioteca; ma sarà poi così facile? Si fa a gara a chi ha più amici, più “mi piace”, più cose da condividere, ma è poi vero che tutti sono tuoi amici? Sarà vero che attraverso fb non esistono più emarginati sociali? Errato-
L’emarginato pubblica post, articoli, immagini. Ma i suoi contenuti non piacciono e nessuno li condivide. Così rimane da solo, ai margini del social network e la ragazza vista in biblioteca magari non accetta l’amicizia o lo fa solo per aumentare il numero di amici.
E’ la vita – e face book è solo un modo per accorciare le distanze e farci illudere che il mondo è piccolo e circondato da amici.