E’ questa la frase di Scespiriana memoria che meglio rappresenta le notizie che per tutto il giorno si sono rincorse di corridoio in corridoio, di stanza in stanza e da scrivania in scrivania. Felice o Renato, Calabrò o Accorinti si è sentito sussurrare nei pressi del Consiglio Comunale, per l’occasione adibito a sede dell’Ufficio Centrale delle operazioni elettorali.
Una strana alchimia già da ieri, ancor prima che iniziassero le operazioni di verifica dell’Ufficio centrale, incominciava a mettere in dubbio la certezza di un ballottaggio che alla finedell’ happening elettorale di martedì la città dava per scontato. Anche famosi quotidiani locali on-line (per non parlare di quelli cartacei ) nel riportare semplici notizie giornalistiche non resistevano alla tentazione di parlare di sorprese non tanto ipotetiche che si sarebbero potute avere da una verifica non ancora iniziata.
Le operazioni di verifica sulle 254 sezioni si sono protratte per tutta la giornata, interrotte alle 14:00 con la verifica di 189 sezioni, sonoproseguite dopo la pausa di un paio d’ore sino a tarda sera, sotto la vigile supervisione del Dott: Bonfiglio , Magistrato di Corte d’Appello, a cui è spettato presiedere l’Ufficio Centrale e ufficializzare il ballottaggio.
Ciononostante, già alla 11:00 il giornale La Repubblica on-line di Palermo riportava che Calabrò aveva vinto le elezioni con il 50,01 per cento e che il ribaltamento del quorum era dovuto alla discrepanze che si erano riscontrate nei verbali elettorali di tre Sezioni. Nello stesso tempo il quotidiano locale di cui sopra aggiornava i lettori con un “Ballottaggio ancora in dubbio”. Di questo passo e sino a sera la notizia, ballottaggio si e ballottaggio no, è rimbalzata di quotidiano in quotidiano, su FB, su internet sino ad arrivare al 50,0018 del Normanno e concludersi con l’ufficializzazione del Ballottaggio… e a questo punto mi verrebbe spontaneo aggiungere … spero”-
Questi sono i freddi dati di due giorni di verifica che dal vivo sono stati più appassionanti di un match di pugilato in cui uno dei contendenti aveva le mani legate dietro la schiena; da una parte l’ex Assessore Giorgio Muscolino per l’U.D.C., Pietro Cama ex esperto della Giunta Genovese, Marino, i rieletti consigliere Cucinotta e Barile, i renziani Palano Quero e Russo per Calabro e dall’altra parte quelli, simpaticamente intesi, “della crociata Brancaleone” (qualche assessore in pectore, qualche avvocato e qualche sparuto neo consigliere). Della famosa sinistra comunista, reazionaria e mangiabambini, di cui si andava cianciando prima del voto nessuna traccia.
Tutti a perorare, piangere, imprecare ed insistere su un dato, un voto o una sezione da portare al proprio mulino. Tutti a parlare della responsabilità e dell’impreparazione dei Presidenti di Seggio, (ragazzini e ragazzine a cui per 180,00 euro sono stati addossati oneri più grandi di loro) dimenticando che tali problemi li abbiamo dovuti affrontare anche nelle precedenti elezioni amministrative. Ma nessuna responsabilità per chi li ha mandati alla sbaraglio senza neanche un corso preparatorio? O per chi avrebbe dovuto e potuto scegliere Presidenti più qualificati?
Ma il marcio, se di marcio si può parlare, purtroppo trova conferma nelle discussioni che sempre con più insistenza si sentono nei corridoi o per strada. Il ballottaggio è inutile tanto Calabrò vince di sicuro, a che serve spendere altri soldi per il ballottaggio, con un consiglio comunale di 29 elementi e una maggioranza Bulgara contro, cosa può fare Renato Accorinti…anzi con una mozione di sfiducia del consiglio, se vince, lo rimandano a casa dopo una settimana.
Un misto di mezze verità unito a un misto di mezze inesattezze,tanto da creare una disaffezione generalizzata nella città e a tentare di spegnere ogni ulteriore anelito di cambiamento che al primo turno è stato un dato palese per tutti. Organi d’informazione assuefatti in modo tale alla stagnazione imperante da non riuscire a spiegare ai propri lettori che a livello locale le competenze di un Consiglio Comunale non hanno niente a che vedere con l’Amministrazione della Città di competenza del Sindaco e della sua Giunta. Competenze diverse e separate, per cui al Consiglio Comunale compete una politica di più ampio respiro… i bilanci annuali e pluriennali , i programmi pluriennaliecc, mentre al Sindaco compete l’amministrazione reale della citta…le strade, la viabilità, i trasporti ecc.
Ed è facile intuire che tramite il ballottaggio la gente potrà scegliere e preferirà colui che, a prescindere della politica del Consiglio Comunale, saprà fornire certezze di realizzazione della quotidianità e fornire un cambiamento che può realmente incidere sulla loro vita giornaliera. Non promesse ma fatti.
Sapere che la tassa della spazzatura tra dieci anni forse diminuisce dello 0,01% oggi interessa poco…a tutti.
Ma mi chiedo e domando se tutti questi“rumors” non possono essere stati un tentativo d’influire sulle verifiche elettorali? E senza mettere in dubbio la terzietà dell’Ufficio di Verifica, continuo a domandarmi come sia stato possibile che di fronte al dilemma che ha generato la vicendadella Sez,.147 (dove un verbale nel riportare 600 elettori votanti attestava un’impossibilità statistica tale che per il sindaco vi erano solo 60 voti)- la risposta, rivolta ai due rappresentanti dei canditati, sia stata: “ vi posso offrire sole tre opzioni A,B o C scegliete”.? A quello che è di mia conoscenza la legge, anche quella elettorale, dovrebbe essere fatta di certezze e non di opzioni. E tralascio altre inspiegabili vicende, tipo quella dei verbali di un’altra sezione che prima scompaiono e poi “magicamente” riappaiono anche se sarebbero dovuti essere ben sigillati nelle apposite buste previste per legge.
Ma come si dice tutto è bene quello che finisce bene …e la fantasia continua a vincere
Pietro Giunta.