È necessario portare il nostro cuore in miniera. Una miniera profonda, piena di testimonianze, di diamanti che brillano. Per scendere nelle sue viscere bisogna avere il cuore appresso, come una lanterna. Nei suoi lunghi cunicoli, per tutta la sua estensione, ci sono i Santi Laici. Santi più per caso che per propria volontà. Talvolta un diamante, un Santo Laico, torna in superficie, ma la sua luce offende i nostri occhi. Non sono più abituati a Giorgio Ambrosoli, Giuseppe Impastato, Rosario Livatino, don Peppe Diana. I Santi Laici sono il nostro specchio oscuro. Centinaia e centinaia di vittime. Ognuno a modo suo, spesso inconsapevole, sempre temerario, ha perso la vita per una idea di Stato che forse esisteva solo nella sua coscienza. Ascoltare le loro voci, leggere le loro storie e continuare a vivere nell’indifferenza di un Paese consegnato ai suoi peggiori istinti è difficile, per molti impossibile. Meglio cancellare le loro esistenze, le loro testimonianze civili dietro la facile definizione di “eroi”. Un eroe è un individuo eccezionale. Tutti noi, cittadini comuni, la regola che viene confermata dall’eccezione. Nella miniera c’è però una luce sempre più forte. Quella di Paolo Borsellino. Un diamante seppellito insieme ai motivi del suo assassinio. Vicino a lui, un’agenda rossa che forse farà luce nel buio senza stelle di questa Italia. Beppe Grillo
La nostra redazione mette a disposizione dei lettori l’opportunità di scaricare gratuitamente il pdf del calendario dei santi laici che, per l’anno 2010 ha realizzato la quarta edizione di questa singolare pubblicazione attraverso la quale si vuole mantenere vivo l’interesse della popolazione su i tanti uomini e donne, che in diverso tempo ed occasione, hanno dato tutto, sino alla propria vita, finchè restasse alto il principio della legalità sopra tutto.