Caravaggio e suoi esordi messinesi

Michelangelo Merisi, detto Caravaggio è un noto pittore vissuto dal 1571 al 1610. I suoi dipinti sono famosi in tutto il mondo soprattutto per i disegni realistici e per l’uso delle luci. Ben pochi però sanno che al suo esordio a Roma la prima bottega con cui collaborò fu quella di Lorenzo Carlì, un pittore celebre nel  Cinquecento per i dipinti di Madonne. Quest’ultimo è originario di Naso, paese del messinese.

La scoperta è stata fatta dallo studioso Lothar Sickel in “Gli esordi di Caravaggio a Roma. Una ricostruzione del suo ambiente sociale nel primo periodo romano”.  Alcune notizie sul pittore nasitano sono state trovate nell’archivio della confraternita siciliana di Santa Maria Odigitria . Viene menzionato nel 1589, quando chiede la sovvenzione per la dote di sua moglie Faustina Juvarra . La coppia viveva nella zona di Piazza Nicosia . Il fatto che abbia ricevuto un sussidio cospicuo ci fa capire che fosse molto conosciuto all’epoca e infatti ricoprì ruoli importanti come quello di sindaco e di camerlengo. Inoltre fu molto apprezzato come pittore e questo lo dimostra il fatto che un locandiere Vitale Quattrini, pagò bel 72 scudi per far frequentare al figlio la bottega di Carlì.

Il fatto che fosse di Naso, lo studioso lo ha appreso dall’atto di battesimo della figlia Agata.  Questo documento attesta anche che i protettori della bambina furono delle persone illustri: il ragusano Padre Sebastiano Ugolino e Vittoria Oliva, moglie di Ascanio Rebiba, la cui famiglia era originaria di San Marco D’Alunzio (ME).

Invece la presenza di Caravaggio all’interno della bottega di Lorenzo Carlì ce lo rivela l’inventario dei quadri della bottega, fatto dalla moglie Faustina alla morte del marito e questi documenti inediti sono ora conservati nell’Archivio di Stato di Roma . Inoltre questi ultimi spostano l’arrivo di Caravaggio a Roma dal 1592-53 alla fine del 1595 e in particolare risulta che nel marzo del 1956 il celebre pittore si trovasse nella bottega del pittore siciliano. Potrebbe anche essere che Faustina sia stata la modella per alcuni dei quadri giovanili di Caravaggio come S. Caterina d’Alessandria(Madrid, collezione ThyssenBornemisza)e Giuditta e Oloferne (Roma, Palazzo Barberini). 
Carlì fu il primo promotore di Caravaggio e forse l’ha pure raccomandato a Cesari ,pittore amico di famiglia che possedeva una bottega .

Il pittore nasitano non fu l’unico siciliano che ebbe un ruolo importante nella sua carriera infatti, probabilmente proprio nella bottega di Carlì, conobbe Luciano Bianchi, priore dell’ospedale Santa Maria della Consolazione, dove Michelangelo venne ricoverato per un incidente di cui non si sanno le motivazioni. Il priore era originario di Messina e anche lui fu promotore del pittore, anzi si pensa che sia stato ricoverato in quell’ospedale proprio perché già conosceva Luciano Bianchi e proprio in presenza di quest’ultimo Caravaggio certificò la ricevuta del pagamento finale per i quadri laterali della cappella Cerasi.

Quando poi il pittore andò a Messina, in fuga da Malta nel 1609,  probabilmente incontrò di nuovo il priore e inoltre conobbe altri suoi due committenti sempre messinesi : Giovanni Battista Lazzari e Tommaso Lazzari che gli commissionarono Resurrezione di Lazzaro.

Ma il suo più grande promotore nell’isola fu Frà Bonaventura Secusio, custode della Provincia dei Minori Osservanti, Ministro Generale , vescovo di Patti dal 1601 e Arcivescovo di Messina dal 1605. Quest’ultimo probabilmente commissionò varie opere a Caravaggio per l’Ordine dei Francescani tra cui Seppellimento di Santa Lucia e l’incarico di dipingere l’altare maggiore della chiesetta del Convento di Santa Maria la Concezione dei Frati Cappuccini. Forse Frà Bonaventura lo fece alloggiare proprio in questo convento o in quello di Santa Maria di Gesù dei frati Minori Osservanti.

Un altro committente fu Nicolò di Giacomo per cui dipinse quattro tele sulla Passione di Gesù ma Caravaggio consegnò solo il primo quadro : Una salita al Calvario .

Dopodichè a causa di un’altra lite, Caravaggio lasciò Messina e si diresse a Napoli.