Una vittoria dai meriti impropri. Così si può riassumere la vicenda che vede coinvolta Casa Paradiso, la ex scuola Pietro Donati di Paradiso (Messina) dal 2013 occupata da famiglie in emergenza abitativa.
L’approvazione della delibera che, giorno 20 febbraio, ha concesso agli abitanti di Casa Paradiso l’utilizzo della struttura in comodato d’uso temporaneo, costituisce sicuramente una vittoria i cui meriti, secondo quanto affermato dalla maggioranza degli occupanti, non sarebbero stati assegnati correttamente. All’indomani dalla votazione della Giunta Comunale infatti, alcune dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del sindacato Unione Inquilini hanno immediatamente scatenato la reazione degli occupanti.
Nello specifico, si contesta il fatto che il sindacato si sia arrogato i meriti di una battaglia che, nei fatti, non è stata combattuta. Per lo meno dall’Unione Inquilini. “Per quattro anni tante parole, ma nessun fatto. Ci siamo sentiti letteralmente abbandonati. Da più di un anno e mezzo non fanno che ignorarci” queste le parole di Paola (nome di fantasia, ndr), madre di famiglia che occupa la struttura da quel lontano 2013 che ha trasformato un edificio abbandonato e dalle critiche condizioni igienico sanitarie, in una ‘casa’ che ad oggi ospita 4 famiglie. “L’Unione Inquilini è stata presente solo all’atto dell’occupazione. Da allora, nulla di concreto. Hanno millantato la partecipazione a una battaglia che dura da quattro anni, ma che abbiamo combattuto da soli. Dopo l’episodio della scuola Ugo Foscolo, l’Unione Inquilini avrebbe dovuto portare avanti la nostra vertenza. Nei fatti, non è cambiato nulla”.
Affermazioni forti, spinte dall’energia che permette a queste famiglie di combattere da anni contro condizioni al limite della sopravvivenza. Nuclei di 3 persone ridotti a vivere in una stanza con un solo letto matrimoniale. Ragazze che hanno vissuto la propria adolescenza tra infezioni urinarie e l’assoluta mancanza di riservatezza. Quattro famiglie che hanno dovuto condividere due soli bagni. Bambini cresciuti senza conoscere il ristoro di un sonno senza incubi. A questo si può aggiungere la storia di Francesco (nome di fantasia, ndr) che, uscito da un coma a seguito di un incidente stradale, avrebbe dovuto vivere la propria convalescenza in un ambiente sterile. Pesanti le parole della madre: “ i medici non hanno fatto che raccomandare l’importanza di vivere in ambienti sterilizzati. Non ho fatto altro che sollecitare e chiedere aiuto all’Unione Inquilini affinché si avesse un minimo di riguardo nei confronti di mio figlio. Erano a conoscenza delle condizioni di Francesco, ma non hanno fatto nulla. Telefonate, messaggi. Mai una risposta. Mi sono sentita letteralmente abbandonata. Adesso non possono prendersi meriti che non gli appartengono”.
A qualcuno però vanno i meriti di una battaglia che fa parte di una guerra ancora in corso. Le stesse persone che accusano l’Unione Inquilini di millantare una lotta mai combattuta, tengono a sottolineare quanto sia stato determinante l’intervento di Valentina Roberto, rappresentante Si.Cobas (Sindacato Intercategoriale Lavoratori Autorganizzati) e parte attiva del Fronte Popolare Autorganizzato nel sostegno all’emergenza abitativa. “Valentina – continua un occupante – ha fatto in 4 mesi ciò che l’Unione Inquilini non ha fatto in 4 anni. Se dobbiamo ringraziare qualcuno, se deve esserci qualcuno che deve avere i meriti di questo traguardo, quel qualcuno è lei”.
Casa Paradiso intanto freme per un obiettivo raggiunto: il restauro dello stabile e il raggiungimento di quella dignità per tanti anni dimostrata, ma per troppi anni negata.
Presto nuovi aggiornamenti.
GS Trischitta